In Francia esistono alcuni “fenomeni”, che francamente non avrei mai potuto lontanamente immaginare. Durante i miei primi anni di permanenza in quel paese, i TG mi lasciavano a bocca aperta, malgrado siano molto “filtrati”. La violenza per esempio, è a livelli allarmanti e, soprattutto quella giovanile, è a dir poco sconvolgente. Malgrado un’attenta analisi, non sono però mai riuscita ad identificarne pienamente l’origine. In seguito al delitto accaduto venerdì scorso in una scuola materna di Albi nel sud della Francia, sono certa che molti di voi hanno abbiano la notizia, ho deciso di condividere con voi alcune riflessioni.
Una signora di 47 anni ha ammazzato a coltellate la maestra del proprio figlio, e lo ha fatto davanti allo sguardo di tutti gli allievi della classe. Hollande lo ha definito “un dramma abominevole”. Porsi qualche domanda? Rivedere magari il loro sistema dittatoriale? Figurarsi… Una volta mi chiesero di collaborare, in qualità di interprete, ad un incontro organizzato dal Conseil General, sul tema della violenza nelle scuole. Le autorità francesi avevano deciso di rivolgersi ad una società romana di formazione, più o meno specializzata anche in questo campo. Avevano bisogno di una formazione specifica per il loro corpo insegnanti (scuole elementari, medie e superiori), per far fronte a questa piaga.
Pensate che già alle elementari, gli insegnanti vengono fisicamente aggrediti dagli alunni. Dopo circa quattro ore di dibattito, i nostri formatori romani, gettarono la spugna, dovettero ammettere di non conoscere questo “fenomeno” tanto preoccupante e di non poter far nulla per loro. Voi non ci crederete, ma da diversi anni, già nelle SCUOLE MEDIE, all’ingresso degli edifici scolastici potete trovare i metal detector. Negli zaini vengono regolarmente rinvenute armi, generalmente coltelli, ma non solo. Nella scuola di mia figlia, per esempio, i corridoi erano quasi quotidianamente presidiati dai gendarmi e nonostante le perquisizioni, girava di tutto, anche armi da fuoco. Per fortuna che le armi in Francia e in Italia le posseggono solo i delinquenti. STATO CIALTRONE! Nel 2012 rimasi sconvolta da una notizia di cronaca. In una scuola elementare una bimba di 9 anni venne uccisa da un compagno di classe, mentre si trovavano in fila alla mensa scolastica.
E non si trattava della classica banlieu degradrata, bensì di un tranquillissimo paese nel centro della Francia. A parte la rapida notizia diffusa nel TG delle ore 20 di quella sera, non si seppe più nulla, tutto venne messo a tacere. Parliamo ora dei suicidi. E’ la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Ogni anno si contano circa 11.000 casi (in Italia sono circa 4.000), più 200.000 tentativi. Praticamente il doppio rispetto a UK e il 40% in più rispetto alla Germania e agli USA. Provate a digitare su Google “Suicides FRANCE TELECOM”. Tra il gennaio 2008 e l’aprile 2011 si sono suicidati ben 60 dipendenti. Permettetemi di dire che in un paese dove la durata di lavoro ebdomadaria è di 35 ore, dove c’è un sindacato potentissimo che rende intoccabili i lavoratori, tutto ciò appare davvero singolare.
L’ispettorato del lavoro ha stabilito che l’organizzazione all’interno di FRANCE TELECOM “genera sofferenza”. D’altra parte cosa aspettarsi da un popolo che manda i figli a scuola solo il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdi? Un popolo che come vacanze scolastiche prevede due settimane per i morti, due per Natale, due in febbraio per le vacanze invernali, due per Pasqua e tantissimi altri giorni di festa? Avevano ipotizzato di introdurre il mercoledì, facendo diventare la settimana scolastica di 5 giorni, ma i genitori si sono infuriati, dicendo che 5 giorni di scuola consecutivi erano troppi per i loro pargoli, che non avrebbero retto lo stress. Cosa volete che vi dica, questo popolo mi fa sempre partire il famoso grappolo di emboli. Non vi dico cosa mi succede, quando leggo nei commenti su Facebook “dovremmo prendere esempio dal patriottismo dei francesi”.
Mi sento ribollire il sangue e anche una persona totalmente contraria alla violenza come me, rischia di diventarlo. Floris, Telese, Formigli & Co. si riempiono la bocca con la Francia, è per loro fonte di ispirazione, un esempio da imitare e queste cose ovviamente non ve le diranno mai. Non considero certo l’Italia un paradiso, abbiamo anche noi le nostre piaghe purulente, ma è proprio vero che al peggio non c’è mai fine.
http://identità.com/race_evlution_and_behaviour_totale_traduzione.pdf
La predisposizione esiste ed è suffragata da dati empirici. Solo con i paraocchi del marxismo culturale è possibile non capire il motivo del delgrado di città come Johannesburg o Detroit, abbandonate dai bianchi. La demografia non è tutto, ma quasi.
Non dimostra la predisposizione dei neri, ma la predisposizione dei giovani, l’età media delle etnie extraeuropee è più bassa, è chiaro che c’è più violenza di un europa abitata da over 50.
W la Libertà:
D’accordo sul carattere centralista del FN, ma molti l’avranno votato per la sua posizione relativamente dura contro l’immigrazione di massa.
@ tartarini:
Il Sudafrica dimostra la maggiore predisposizione biologica dei neri alla violenza (livelli di testosterone e preferenze temporali più alti rispetto ai bianchi, i quali sono a loro volta più violenti rispetto agli asiatici).
La popolazione africana d’Italia è minuscola rispetto a quella della Francia. Tutto si spiega senza contorsioni marxiste.
Innanzitutto bisogna partire dalle statistiche, perchè con gli eventi singoli nn si arriva a nulla, o meglio si arriva dive si vuole arrivare. In Italia i TG non fanno altro che speculare sulla cronaca nera eppure statistiche del ministero dell’interno, gli omicidi ad esempio sono diminuiti anche di 4 volte rispetto agl ianni 70. da circa 3000 all’anno, a circa 600-700. Non siamo un paese violento, immigrati compresi. Nel Sud Africa del post apartheid si arriva a 20.000 omicidi l’anno. Non ho letto le statistiche francesi.
La soluzione anche a quella violenza rimasta è smettere di accusare sociatà o categorie sociali, giovani, immigrati, abitanti della banlieu o altre balle, e affermare che il REATO E’ PERSONALE, punto.
Grande parte dell’elettorato del FN proviene dal PS. Così come oggi molti ex missini votano PD e Renzi.
Le Pen è il partito più centralista e anti-minoranze in Francia, ed è abbastanza ridicola l’alleanza di chi propone una scimmiesca secessione padana con chi da decenni si oppone a movimenti autonomisti corsi e bretoni.
@W la libertà:
D’accordo, ma molti antisocialisti l’avranno votato anche per motivi identitari (benché il suo programma sia meno identitario che repubblicano gli altri partiti sono peggiori).
Le Pen e il FN rappresentano a pieno il socialismo e lo statalismo centralista francese! Il risultato ottenuto alle europee è in linea con la storia politica francese, PS UMP e ora FN sono solo sigle diverse sotto alle quali si nasconde una ideologia identica: lo statalismo e il socialismo. E FN tra le tre è anche la piú centralista e socialista
Con la già consistente popolazione francese di origine africana in continuo aumento c’è da aspettarsi che l’incidenza di aggressioni si allinei a livelli africani. L’importante però è che non se ne parli. Non bisogna assolutamente offendere le anime sensibili.
Interessante testimonianza. Ho sempre avuto scarsa simpatia per la Francia, e questo articolo ha rafforzato qualche mio pregiudizio.
Io tutte queste cose non le sapevo…E la.cosa piu’ assurda e’ che capitano quando domenica questa parto per Parigi , per andare da un amico a cercare lavoro.O mon dieu!!!
In linea con la cecità etnica istituzionalizzata non si rilasciano particolari sull’appartenenza etnica dell’aggressore (se li conoscerà solo all’udienza immagino) ma in Francia atti di aggressione a danno dei francesi di origine europea – come sottolinea Gérard Pichon – passano sotto silenzio.
http://www.ilprimatonazionale.it/2013/12/02/francia-il-razzismo-anti-bianco-e-ormai-unemergenza/
Questi sono gli effetti delle politiche….
Questi sono gli effetti delle politiche stataliste…
dobbiao aspettare che si arrivi a questi livelli anche da noi per vedere una Le Pen trionfare anche qui? Questi sono gli effetti delle politiche socialiste
Evidentemente ai francesi va bene così. Basta che hanno la ‘grandeur’, il resto non conta o conta comunque molto meno.
A mio avviso la Francia è una dittatura “democratica” di uno stato centralista onnipotente che tutto vede e a tutto provvede, secondo logiche sue proprie alle quali nessuno può muovere obiezioni, pena l’accusa di grettezza, razzismo, oscurantismo etc. Il resto, anche se potrebbe apparire poco evidente, discende da quello.