DI LUIGI CORTINOVIS
Spiegava Mises che non esiste libertà politica senza libertà economica, perchè – come diceva Hayek – chi possiede tutti i mezzi decide tutti i fini. E in tempi di indipendentismo, queste affermazioni apodittiche tornano alla ribalta. Come?
La possibilità per la Scozia di aumentare e trattenere le tasse sul reddito, con l’obiettivo di fornire un miglior welfare ai suoi cittadini. Il tutto, chiaramente, all’interno di un Regno Unito non diviso.
E’ la proposta che arriva dai conservatori britannici che stanno preparando le contromosse alla campagna per il “si'” al referendum del 18 settembre sull’indipendenza di Edimburgo dal resto del paese. Il piano dei Tory, nel caso di un “no” alla consultazione, è quello di dare maggiori poteri, anche fiscali, all’area. Di qui la proposta arrivata dal leader conservatore scozzese Ruth Davidson, che ha comunque negato che la mossa sia destinata a essere “un premio di consolazione” per una eventuale bocciatura dell’indipendenza voluta dal primo ministro del governo di Edimburgo, Alex Salmond.
Alla notizia del piano dei conservatori, il partito laburista ha ribattuto che la stessa devoluzione fiscale dovrebbe essere nel caso garantita a tutte le altre aree del Regno Unito, Inghilterra inclusa.
Ovviamente, i libertari tifano per il diritto all’autodeterminazione… a prescindere.
Fa molta differenza, dal punto di vista libertario, che le tasse mi vengano messe sul groppone da un potere centrale o da un potere locale? Se le bastonate me le dà mio zio è un male, se me le dà mio padre è un bene, perché lo fa nel mio interesse? O sono delinquenti tutt’e due?
PER UN LIBERTARIO LE TASSE SONO UN FURTO, E BASTA! DOPODICHE’… LA REALPOLITIK DICE MEGLIO MENO CHE PIU’. :-)