Oggi, permettetemi di usare le parole del direttore: “Gianluca Marchi, Gilberto Oneto, il sottoscritto, Romano Bracalini, Gianfrancesco Ruggeri, Enzo Trentin, Luca Fusari, Gian Luigi Lombardi Cerri e tanti altri collaboratori storici de L’Indipendenza che faranno?
Ricompariranno a breve con un nuovo progetto online che avrà caratteristiche un po’ diverse da L’Indipendenza come l’avete conosciuta finora: in sintesi, meno quotidiano in senso stretto (inteso come flusso corposo di notizie day by day), ma più forum di analisi, critica, riflessione e dibattito sui temi a noi più cari, a cominciare dall’indipendentismo nelle sue varie declinazioni.
Sarà, la nostra, una realtà senza alcun condizionamento politico e/o partitico, anche perché nessuno di noi – mi pare di poterlo dire con sufficiente sicurezza – nutre ambizioni di impegno diretto in politica. Il nostro sarà un luogo di “idee, di libertà e di dibattito”, dove per quanto ci riguarda continueremo a profondere lo stesso impegno disinteressato, ma anche ai lettori che vorranno seguirci sarà chiesto un minimo di impegno. I dettagli, comunque, saranno esplicitati non appena saremo pronti. L’esordio è previsto per fine giugno”.
La testata? MIGLIOVERDE, la Voce di tutti gli Indipendentisti!
E le idee del Movimento Libertario faranno la loro parte.
La libertà di discussione sull’attualità non deve assolutamente mancare.
Interessante l’iniziativa, chi la promuove ha la mia ammirazione.
Una sola domanda: perchè si specifica “anche perché nessuno di noi […] nutre ambizioni di impegno diretto in politica?
In attesa di leggere ancora di libertà e autonomia, cordialmente saluto.
A.d.G.
Semplice: perchè nessuno di quelli che hanno deciso di far nascere questa nuova testata ha ambizioni politiche, di essere eletti o nominati in qualche circoletto degli amici.
sicuramente diventerete il luogo di “ritrovo” di tutti gli INDIPENDENTISTI e speriamo anche dei LIBERAL che non vogliono confondersi con i liberali itagliani . . .
in bocca al lupo ! ! ! !
Ci proveremo Vittorino, grazie.
Bene, bene…
Forza che c’è un bel po’ di movimento e ci vuole qualcuno che faccia da punto di riferimento.
Grazie Cristiano!
esatto Auverno la formula e’ scientifica: dove c’e’ movimento l’acqua scorre e le idee rimangono fresche, dove c’e’ staticita’ le idee diventano presto stitiche e noiose
Il vento oggi e’ propizio, lo si sente soffiare forte anche da lontano .
Une domande al siôr Federico Simeoni dal Front Furlan che al à condividût chist link tal sô sito:
Ma nô Furlans, siôr Fridrì, che dal diaul vino a ce fâ con chiste int? Parcé j tegnial tant il dêt tal cûl a chist Facco? Manco mâl (o pecjât) che Pre Beline nol è plui a viodi i gnûfs “Furlanisč” come lui. Zâ a jerin mâl chej di prin.
Puâr Friûl: il “Gnûf c’al ven indenant”…
Mi auguro che questo Miglioverde non sia una Via Crucis come l’altro.
Mi sembra una tattica vincente. Meno volume, meno rischio di esaurimento nervoso da parte della redazione, e più interazione con i lettori. È una maratona e non una corsa.
Siccome si tratta di giornalisti e professionisti informatissimi, con una cultura sterminata, con una capacità critica affilata, e che pongono la libertà innanzi tutto, fanno bene a dire le cose come stanno.
Fanno bene ad aprire gli occhi a chi li legge.
Un faro, ecco che possono essere.
Non c’è bisogno di correre.
Sono curioso.
Ma penso anche che trascurare troppo l’attualità non sia del tutto azzeccato.
L’attualità fornisce gli spunti di discussione.
Il gruppo dei cervelli molto fini che collaborano a Miglio Verde informa a dovere, perché dice le cose come stanno, forniscono la interpretazione puntuale e reale dei fatti.
E’ una specie di verità spogliata dalle ipocrisie e dalle falsità criminali delle varie caste.
Aprono gli occhi sulla realtà degli accadimenti.
Il punto di vista libertario sull’attualità , per me, non deve mancare.
Infatti non trascureremo l’attualità, semplicemente non la inseguiremo
con l’augurio che prima o poi sara’ l’attualita’ a inseguire i tedofori del Miglio Verde
Bella questa!
Avanti così ! L’importante che , fermo restando l’obbiettivo finale dell’indipendenza, si ascoltino tutte le voci . E’ solo attraverso un libero dibattito, a cui possano partecipare anche gli oppositori , che si costruisce un mondo civile.
Niente giornaletti “parrocchiali” o “pensiero unico “.
concordo! Grazie Professore.