In Anti & Politica, Economia

Mises2DI MATTEO CORSINI

“Si agisce oggi contro i rischi futuri per il mercato immobiliare, conferendo alla Banca d’Inghilterra nuovi poteri per intervenire e controllare l’entità dei mutui rispetto ai redditi delle famiglie e al valore degli immobili.” (G. Osborne)

George Osborne, cancelliere dello Scacchiere, ha annunciato che il governo britannico intende conferire nuovi poteri alla Banca d’Inghilterra allo scopo di evitare ulteriori eccessive impennate dei prezzi del mercato immobiliare. Quello annunciato da Osborne rappresenta un classico esempio di intervento che si somma e sovrappone a interventi precedenti allo scopo di correggerne le conseguenze in intenzionali (ancorché prevedibili, in questo caso).

L’aumento dei prezzi degli immobili fa seguito al programma cosiddetto Funding for Lending lanciato un paio di anni fa dalla Banca d’Inghilterra, accompagnato da incentivi del governo per gli acquirenti di case. Il risultato è stato un abbassamento dei tassi di interesse praticati dalle banche sui mutui che, unito agli incentivi governativi, ha spinto l’acquisto a debito di abitazioni, generando un rialzo dei prezzi.

Siamo di fronte a due fenomeni ben noti a chiunque abbia letto le opere di Ludwig von Mises e di altri economisti di scuola austriaca. Da un lato, l’abbassamento artificiale dei tassi di interesse, a maggior ragione se unito a incentivi governativi a un particolare settore, generano “malinvestimenti” a debito. Dall’altro, per correggere le conseguenze indesiderate di un intervento precedente (in questo caso il rialzo dei prezzi degli immobili), si aumenta l’interventismo, limitando ulteriormente la libera formazione della domanda e dell’offerta. Un trend che, intervento dopo intervento, conduce sempre più verso un sistema totalmente socialista. Anche quando chi governa non si definisce socialista, ma sostenitore del libero mercato. Libero, purché generi esiti graditi a chi governa…

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