In Economia

PROSTITUZIONEDI REDAZIONE

Tutti i Paesi Ue, compresa l’Italia, inseriranno ”una stima nei conti (e quindi nel Pil)” delle attività illegali, come ”traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)”. La novità sarà inserita a partire dal 2014 nei conti, in coerenza con le linee Eurostat. Lo rileva l’Istat.

Il 2014 segna il passaggio ”ad una nuova versione delle regole di contabilità”, tanto in Italia come in gran parte dei paesi Ue. Il cambiamento interesserà anche il Pil. Lo comunica l’Istat, spiegando che le spese per ricerca e sviluppo saranno considerate investimenti e non più costi, un cambiamento che ”determina un impatto positivo” anche ”sul Pil”. L’aggiornamento potrebbe portare per l’Italia, si stimava a gennaio a Bruxelles, a una revisione al rialzo del livello del Pil tra l’1% e il 2%. Si tratta di una novità che rientra nelle modifiche condivise a livello europeo e connesse, evidenzia l’Istat, al ”necessario superamento di riserve relative all’applicazione omogenea tra paesi Ue degli standard già esistenti”.

Nello specifico, tra le riserve trasversali avanzate ce ne è una, sottolinea l’Istituto, che ”ha una rilevanza maggiore”, in quanto, appunto, riguarda l’inserimento nei conti delle attività illegali, che già il precedente sistema dei conti nazionali, datato 1995, aveva previsto, ”in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico”.

L’Istat riconosce come la misurazione delle attività illegali sia ”molto difficile, per l’ovvia ragione – spiega – che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni”. Ecco che, aggiunge, ”allo scopo di garantire la massima comparabilità tra le stime prodotte dagli stati membri, Eurostat ha fornito linee guida ben definite. Le attività illegali di cui tutti i paesi inseriranno una stima nei conti (e quindi nel Pil) sono: traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)”.

Quindi viene almeno circoscritto il range per mettere a punto una stima del peso di quest’area. A riguardo può essere utile ricordare come l’Istat già inserisca nel Pil il sommerso economico, che deriva dall’attività di produzione di beni e servizi che, pur essendo legale, sfugge all’osservazione diretta in quanto connessa al fenomeno della frode fiscale e contributiva.  Le ultime stime dedicate risalgono al 2008, e indicano come il valore aggiunto prodotto nell’area del sommerso sia compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro. Il peso dell’economia sommersa è quindi stimato tra il 16,3% e il 17,5% del Pil. (Ansa)

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Showing 7 comments
  • Claudio

    Siamo di fronte ad un’associaaione a delinquere chenon solo ruba ed estorce, ma falsa anche i conti. L’antitesi del buon padre di famiglia, ecco cosa è lo Stato.

    • Fabio

      l’antitesi del pur minimo buon senso, la mediocrità capricciosa e volubile eletta ai vertici della società col pieno potere di propugnare ogni sorta di legge più disparata.

      e stupidi e lecchini, tutti in coro, a scrivere ed urlare ‘ci vuole una legge che’…
      ma vaffanculo i ‘ci vuole una legge che’, BASTA con ‘ci vuole una legge che’ !

  • Fabio

    faranno come con le multe: i comuni le metteno nel bilancio preventivo dell’anno prossimo così impegnando/spendendo fin da oggi quei soldi così che se i cittadini diventano tutti ligi e bravi,per le casse pubbliche è un disastro e questo spinge a barare, truccano i semafori, multe a vanvera, cartelle pazze, tasse per i ricorsi su fulte sbagliate… in altre parole stato CRIMINOGENO, cioè che vuole ed incita trasgressioni e crimini, altrimenti non avrebbe soldi per i propri stipendi.

    Stessa cosa per la prostituzione: in questo modo non solo la legalizzano ma la sfruttano n barba ad ogni legge moralistica e bigotta in vigore, sempre senza dare alcuno spazio al pur legittimo libero mercato con tutte le garanzie che ci sarebbero.
    Risultato è che per le povere donne che devono lavorare per strada ci sarà solo violenza e squallore, visto che non potranno operare né organizzarsi legalmente.
    Stessa cosa per le droghe: il proibizionismo è sempre stato devastante in ogni campo economico e solo i deboli e gli ultimi della società ne pagano lo scotto.

    • leonardofaccoeditore

      Fabio, TU SEI UN MITO, nonostante Roma!

  • Mauro Gargaglione

    E’ appena uscito un libretto intitolato “Siamo tutti puttane”. Le calcolano nel PIL così cresciamo come la Cina.

    • leonardofaccoeditore

      Ahahahahahaha

  • Sigismondo di Treviri

    Ok, allora per alzare il PIL, tutti a zoccole! E per i disoccupati, assegno statale con la voce: “L’uomo non è di legno”

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