“Le remunerazioni dei dirigenti di banca sono cresciute in proporzioni
assolutamente indecenti. Bisogna che se ne parli con la piazza finanziaria,
non possiamo avere un sistema bancario inefficace e remunerazioni che
s’impennano ai livelli sproporzionati che abbiamo davanti agli occhi.”
(A. Montebourg)
Così si è espresso Arnaud Montebourg, ministro dell’Economia francese,
convocando poi i top manager delle principali banche transalpine, non è
chiaro se per esercitare moral suasion o usare minacce più esplicite.
Non credo che il governo dovrebbe occuparsi delle retribuzioni di persone
che lavorano per società che hanno azionisti privati in base a contratti
liberamente stipulati tra le parti. Ognuno può ovviamente ritenere
indecente quello che vuole, ma penso sarebbe bene evitare di usare la
legislazione per calmierare quello che si ritiene indecente e che, però, è
stato liberamente contrattato tra due soggetti.
Nel caso degli stipendi dei manager bancari, tra l’altro, gli strali
governativi appaiono ancor più fuori luogo, considerando che certe somme
possono essere pagate in gran parte per via dei privilegi che la
legislazione sui sistemi monetari e bancari conferisce alle aziende
bancarie. Legislazione alla quale concorrono, nel caso specifico, tutti i
governi dell’Unione europea, incluso quello francese (che, sia detto per
inciso, ha un’influenza ben superiore a quello, per esempio, di Cipro).
Se le banche non godessero di garanzie più o meno esplicite contro il
fallimento e, soprattutto, se fosse eliminato il sistema della riserva
frazionaria, i grandi benefici in termini di remunerazione che sono
spettati ai manager bancari verrebbero con ogni probabilità ridimensionati
notevolmente dal mercato.
In ultima analisi, sono i Montebourg di questo mondo che creano i
presupposti affinché certi stipendi raggiungano livelli che loro stessi poi
definiscono indecenti. Ma non è minacciando tetti per legge che si risolve
il problema. Così si aggiungerebbe solo distorsione a distorsione.
“In ultima analisi, sono i Montebourg di questo mondo che creano i
presupposti affinché certi stipendi raggiungano livelli che loro stessi poi
definiscono indecenti.”
Concordo in pieno, e aggiungo che bisognerebbe far capire alle tanta piccole partite IVA di questo paese ,che spesso cadono anch’essi nell’errore di dire “perchè i politici non vanno a prendere i soldi dai milionari”, che oggi mettono un tetto ai guadagni dei manager privati, domani diranno anche al professionista o al commerciante o all’artigiano “tu più di tanto non puoi guadagnare” e allora non ci sarà più nessuno a difenderli dall’aggressione (con questo mi ricollego al precedente articolo del sito, parafrasandio anch’io brecht).
Gli svizzeri che a differenza nostra non sono schiavi contenti di esserlo, hanno infatti rigettato il referendum che avrebbe imposto un tetto ai guadagni
“Contadini supplicanti nell’ufficio di due esattori delle tasse” di Metsys. Bel quadro, contesto attualissimo.