“E’ un vero piacere essere a Roma specialmente in questo momento di transizione con un nuovo governo che sta facendo progressi importanti nella crescita e nell’affrontare la disoccupazione.” (J. Kerry)
John Kerry, segretario di Stato americano, è passato per Roma e ha detto queste cose. Non che Kerry sia un politico particolarmente brillante, altrimenti non si spiegherebbe la sconfitta all’epoca infertagli da George Bush Jr, che a sua volta non verrà certo ricordato come il miglior presidente degli Stati Uniti. Qui, però, siamo di fronte sia a una dimostrazione della mediocrità di Kerry, sia all’evidenza che l’Italia non conta assolutamente nulla, se il ministro degli Esteri degli Stati Uniti non ritiene necessario neppure preparare una frase meno banale e stupida da raccontare ai giornalisti.
Fino a un mese fa gli Stati Uniti elogiavano il governo Letta, oggi trovano piacevole “essere a Roma specialmente in questo momento di transizione con un nuovo governo che”, udite udite, “sta facendo progressi importanti nella crescita e nell’affrontare la disoccupazione”. A dire il vero il nuovo governo finora ha fatto solo chiacchiere (e probabilmente non avrebbe potuto essere altrimenti); certamente non ha fatto nessun progresso, men che meno importante, nella crescita e nell’affrontare la disoccupazione. E in un paio di settimane non li avrebbe fatti neanche mago Merlino.
Questo a prescindere dal fatto che uno ritenga verosimile che questi progressi ci saranno in futuro oppure no. Di certo, se per ogni chiacchiera del presidente del Consiglio le imprese assumessero un lavoratore si raggiungerebbe la piena occupazione al più tardi entro fine 2014. Forse Kerry pensa che le cose funzionino così.
♪♪”This land belongs to you and me”♫ (…e agli altri iscritti della Skull and Bones)
https://www.youtube.com/watch?v=z8Q-sRdV7SY
JibJab li tratta con il rispetto che meritano.
Frasi di circostanza alle quali il primo a non credere è proprio kerry stesso.
D’altronde gli americani hanno un abominevole valutazione ed uso della “non ingerenza”.
Mandano con disinvoltura contingenti armati e bombe dovunque per dei poco chiari “interessi della nazione”.
Poi , ad alleati proni come l’italia invece di dare crudi consigli e nette valutazioni, si limitano a frasi ipocrite e protocollari.
Babbei fino in fondo.
Concordo. Quello che si dice non sempre corrisponde a quello che si pensa e soprattutto a quello che poi si farà. Charles Maurice de Talleyrand-Périgord diceva: “Dio ha dato la parola all’uomo per nascondere il suo pensiero”. Kerry probabilmente non ha bisogno di nascondere il suo pensiero sull’Italia e su Renzi, semplicemente perchè non lo ha.