Un amico ci ha segnalato questa proposta di Legge Regionale avanzata da un gruppo di collettivisti friulani. Ve la riportiamo tale e quale, compresa la loro delirante introduzione. A voi ogni commento. (redazione)
“In un momento storico come quello che stiamo vivendo, in balia della precarietà endemica e con tassi di disoccupazione giovanile alle stelle, osserviamo da vicino anche la crisi del settore industriale che determina casi come quello del vicino stabilimento dell’Electrolux di Porcia e purtroppo molte altre. Esplorare vie alternative al sistema che ha determinato queste condizioni ci sembra fondamentale per poterlo affrontare e superare. Non solo linee generali della teoria della decrescita (che verranno invece affrontate il giorno precedente dallo stesso Latouche presso il Liceo Percoto) ma una panoramica del concetto del lavoro in questa teoria (non)economica che si leghi alle proposte concrete che il Forum per i beni comuni e economia solidale presenta tramite la Proposta di Legge regionale per la promozione dell’economia solidale. Il Forum vuole fungere da catalizzatore nel percorso che deve portare alla creazione di distretti di economia solidale in Friuli Venezia Giulia.
Decrescita e lavoro. La proposta di legge regionale per l’economia solidale
Giovedì 6 febbraio 2014, ore 17.30
L’incontro pubblico si terrà presso l’Aula Magna del Polo economico-giuridico dell’Università degli Studi di Udine. Organizzato dal Forum per i beni comuni e economia solidale Friuli Venezia Giulia e NeoAteneo la conferenza verrà trasmessa in streaming così da permettere a tutti gli interessati di non perdere questo importante appuntamento. Oltre al prof. Serge Latouche, teorico della decrescita e professore emerito di Scienze economiche all’Università di Parigi XI e all’Institut d’études du développement économique et social (IEDES) sarà presente l’Assessore Regionale al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili e ricerca Loredana Panariti. Con i loro interventi, i due ospiti contribuiranno a contestualizzare la presentazione della Proposta di Legge regionale per la promozione dell’economia solidale redatta dal Forum”.
Piddini…voi e latouche…
Scusate, parlando di Latouche, ma a parte i suoi libri in lingua nazionale francese, che nel panorama di ricerca internazionale purtroppo non contano (non sono nemmeno certo siano peer-reviewed) ha qualche pubblicazione su riviste internazionali di economia che sono nel contempo referate? Anche perché, se la risposta é no, in virtú di cosa sarebbe un esperto di economia?
Chi finanzierà questi progetti?
Prepariamoci alle TASSE SOLIDALI!
Al precedente commento ho aggiunto:
Tutto ciò non l’ha determinato il Mago Zurlì
bensì le forze politiche, sindacali e datoriali.
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Stefano Sartori Interviene:
E’ vero Renzo ma se non approfittano di questa situazione eclatante come l’Electrolux per ridurre il cuneo fiscale cosa altro aspetteranno ?
In un congresso di qualche mese fa un parlamentare europeo leghista ha detto sulla Electrolux: è colpa della globalizzazione e dell’unione Europea in questo modo le aziende prima Sfruttano gli operai e poi se ne vanno in qualche altra parte.
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Continuo nel dialogo: .
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Poi la scelta del referendum antinucleare ha data l’ultima mazzata anche col loro voto nel 1987 e nel 2011.
Demagogia alé.
Ora gli operai stiano a guardare pure le palle eoliche e gli impianti fottovoltoltaici.
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Stefano Sartori,
Lascia perdere i congressi che servono per menare al pascolo le pecore.
Lo vuoi capire che ormai non c’è più nulla che possa fare niente?
Solo una: Andare alla ricerca di nuovi debiti da pagare
invece di tagliare la spesa pubblica.
Della spending review è rimasto solo il nome.
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Solo questo e null’altro.
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Quelli dell’Elettrolux si mettano il cuore in pace.
O rinunciano a una parte del salario oppure…
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Potranno così sperimentare quanto sarà FELICE LA DECRESCITA.
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Adesso tutti i sindacati si scandalizzano a parole.
Nei fatti questa politica di bassi salari veniva praticata in alcuni comparti già da anni.
Provate a vedere cosa hanno firmato negli integrativi aziendali, p. es. prendiamo il caso Fantoni.
Due anni fa contratti aziendali separati fra gli operai anziani e quelli nuovi assunti dopo una certa data,
con differenze di salario financo di € 300: per lo stesso lavoro e mansione.
Non è che hanno firmato qualcosa che va contro il dettato costituzionale discriminando pure?
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Vedasi la carta agli artt, 1, 4, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 46.
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ADESSO, SE CE LA FATE ANCORA,
FATEVI UNA GRANDE RISATA SUI SINISTRI AMBIDESTRI.
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Maria Elena Passone Pastorutti ha scritto:
Buoni a nulla e capaci di tutto .
Perché i politici ed i sindacati si svegliano solo ora ?
Ammesso che lo facciano veramente .
Renzo Riva ha ribattuto:.
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Scusa Maria Elena Passone Pastorutti,
Tu dov’eri gli ultimi 40 anni?
In 40 anni sono passate le più ignobili nefandezze
e nessuna riforma, benché necessaria.
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3 elementi che portano Electrolux a delocalizzare:
– tasse improprie sul costo del lavoro;
– costi dovuti alla burocrazia statale;
– costi energetici.
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Dove può autonomamente intervenire l’Electrolux?
Solo su parte del costo del lavoro, quello a carico dei lavoratori,
limitatamente alla parte salariale perché l’altra parte della tassazione gli è indisponibile;
per gli altri due elementi niente può fare.
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Adesso vedi tu.
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Da quando il cancro al cervello è diventato infettivo?