In Economia, Esteri

lavoroDI LUIGI CORTINOVIS

La crisi ha alimentato in Spagna l’economia sommersa, che attualmente rappresenta circa un quarto del Pil, il 24,6%, pari a oltre 253 miliardi di euro al nero, secondo le stime presentate oggi a Madrid dai tecnici del ministero delle Finanze (Gestha). Nel rapporto “L’economia sommersa presenta il conto. I passi avanti dell’evasione’, i tecnici stimano in 6,8 punti percentuali l’aumento dell’evasione fra il 2008, anno del crollo di Leheman Brothers e inizio della crisi finanziaria, al 2012.

In cifre, oltre 60 miliardi di euro, con un incremento medio di 15 miliardi l’anno. In Spagna, l’economia sommersa è aumentata con maggiore intensità nelle regioni più colpite dalla fine del boom immobiliare e dalla disoccupazione, come Andalusia, Canarie, Estremadura, Castilla-La Mancha. Nel rapporto i tecnici delle Finanze denunciano “la mancanza di volontà politica per un efficiente controllo tributario”.

Lo dicono sempre i libertari: Lavoro nero, lavoro vero! Perchè se lo Stato distrugge l’intrapresa e la voglia di fare che altro resta?

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