Secondo Farinetti, imprenditore “organico” al PD e patron di Eataly, il tempio del mangereccio Made in Italy, lo stato deve premiare gli imprenditori che non distribuiscono utili ma li reinvestono in azienda, in sostanza gli deve fare lo sconto sulle tasse.
Quindi se io sono un imprenditore che fa utili, vale a dire che, dopo aver pagato lo stipendio dei miei collaboratori, le forniture di beni e servizi che mi permettono di realizzare il prodotto o servizio che vendo, le spese generali di ogni tipo, etc., rimangono dei quattrini che avanzano, allora ho due strade.
1) Ne consegno grosso modo il 70% allo stato come tasse, oppure;
2) Uso i “miei onesti quattrini che ho guadagnato” per fare delle cose che lo stato ritiene che io debba fare e, in questo caso, ottengo uno sconticino sulle tasse.
Naturalmente questa impostazione è coerente con la Costituzione “più bella del mondo”, la quale ci insegna che l’impresa deve avere finalità “sociali” e che il diritto alla tutela della proprietà privata che, ricordo, non sono solo i metri quadri recintati di un giardino, ma i soldi che mi guadagno onestamente, non deve collidere con queste fantomatiche finalità sociali.
Apro parentesi. Vorrei far notare che quando la legge impone di cedere il mio backyard allo stato perchè, “per finalità sociali”, ha deciso che da lì deve passare una rampa autostradale, il termine giuridicamente corretto è – ESPROPRIO del mio terreno -.
Gradirei che si usasse lo stesso termine quando si parla dei soldi onestamente guadagnati da lavoratori privati e imprenditori in tema di tasse, che sono, per definizione, applicate per finalità sociali quindi: ESPROPRIO del mio salario. E domando perchè, chi usa questa definizione per stipendio e tasse, viene additato come evasore o simpatizzante degli evasori. Chiudo parentesi.
Il fatto che un imprenditore assuma dei collaboratori, gli paghi lo stipendio, gli garantisca la serenità economica, che consente, ad esempio di stipulare un mutuo, sposarsi e metter su famiglia, comprare la mobilia e contribuire a far girare l’economia, oppure, se imprenditore, fornire prodotti e servizi di qualità a prezzi competitivi facendo i clienti contenti e contribuendo alla prosperità e al progresso generale, evidentemente è roba “non abbastanza sociale”.
La cultura cattofasciocomunista statalista trova questo processo testè descritto, “sporcato” dal profitto. Andrebbe tutto bene, senonchè l’imprenditore fa profitti ma soprattutto, anatema, se li intasca. Quindi, o li reinveste come dice il governo o ESPROPRIO !!!
Questo però (chiamatelo come volete) è un crimine impunito e genera delle conseguenze terribili. Gli imprenditori falliscono e prima di farlo licenziano, oppure chiudono e riaprono all’estero, o anche, chi ne avesse le capacità , non si mette neanche a fare impresa.
I risultati li vediamo, la disocupazione aumenta esponenzialmente, i giovani sono senza sbocchi, quindi niente mutuo, niente mobilia, niente famiglia, niente prosperità, niente progresso.
Mi dicono che Farinetti fa quattrini con la sua impresa, so che molti ne fa all’estero (bravo), ma lui dice che li fa anche in Italia. L’altra sera in tivvù però non ci ha parlato di come fa a fare quattrini in Italia, ci ha descritto in compenso il dietro le quinte delle strategie di Renzi del PD e dei suoi collaboratori politici. Come uno che ne facesse parte integrante.
Ma non è che magari è proprio questa la risposta a chi chiede come fa un imprenditore a fare ancora quattrini in Italia?
” L’altra sera in tivvù però non ci ha parlato di come fa a fare quattrini in Italia..”
L’altra sera no, ma in decine e decine di convegni, conferenze.. ecc. qualcosa di interessante l’ha sempre detto. Non fatemi dire cosa per favore… per questo c’è gugle. poco ma c’è.
ciao
Mica vorrete essere così egoisti da pretendere di tenervi il frutto del vostro sudore.
Qui, in italia come però in moltissime altri posti del mondo, NIENTE è ‘vostro’, di quello che coltivate, allevate, costruite, partorite, crescete, nutrite, siete solo temporanei custodi.
E’ tutto dello Stato, o meglio come diceva capoccione ‘TUTTO nello Stato, niente fuori dallo stato’
E se non vi sta bene vi rispondono ANDATEVENE.. troppo buoni, una volta ci sarebbe stato il confino o peggio, qualche campo di rieducazione o lavoro forzato… i pregi del progresso e la generosità della democrazia.
Gli affaracci suoi, il farinetti, se li tiene per sé gelosamente.
Noi non sappiamo un tubo.
Sappiamo quello che gli conviene dire.
Quello che fa all’estero lo sa solo lui.
bellissimo articolo, anche io ho avuto la sventura di ascoltare quelle idiozie l’altra sera e per poco non tiravo qualcosa contro la tv. Sul finale c’è stato il passaggio memorabile della Moretti vs una sig.ra del pubblico. La Moretti ha detto: Senza stato chi le darebbe il lavoro!? .. Apoteosi dell’ignoranza statalista
A quelli che credono a questa sciocchezza della finalità sociale dell’azienda bisognerebbe indicare il libro di Ayn Rand “La virtù dell’egoismo”, in barba alla “più bella costituzione del mondo”; e a proposito, bella o brutta che sia, io non ricordo di averla mai sottoscritta.
E’ il mio settore Leo…..so bene chi è Farinetti , cosa sta facendo , perché e come gli è stato permesso…….come Ti capita molto spesso hai perfettamente colto nel segno…….Un saluto affettuoso…..
Carlo
“perché e come gli è stato permesso…….come …”
Sarebbe interessante sapere… altrimenti sono parole al vento.
Se la pressione fiscale sulle imprese fosse al 20%, sarei favorevole alla proposta di detassare gli utili reinvestiti