La stabilità fiscale della Confederazione elvetica attrae un numero crescente di aziende e privati facoltosi e non è un caso che Chiasso, cittadina sul confine, offra dei workshop dedicati a chi vuole trasferirsi sul suolo svizzero. Più in generale le aliquote di imposizione fiscale elvetiche sono tra le più basse in Europa, e questo riguarda sia le aziende sulle quali l’erario esercita una pressione media che varia tra il 16 ed il 25% sia per le persone fisiche (5-20%).
I tre livelli di imposizione Il fisco svizzero agisce su tre diversi livelli: nazionale, cantonale e comunale e le aziende vengono tassate laddove risiede la sede sociale.
La pressione fiscale sulle aziende Mentre l’imposta federale ha una sola aliquota, quella cantonale varia tra uno Stato e l’altro e in base al capitale (o agli utili). La prima incide in misura del 7,83% (al netto dei prelievi fiscali da parte di Cantoni e comuni) mentre l’imposta sugli utili a livello cantonale varia dal 4,4 al 19% (quella sul capitale si muove tra lo 0,03% e lo 0,3%). Il comune applica prelievi sugli utili che variano dal 4 al 16% (e sul capitale tra lo 0,04 e lo 0,25%). L’onere fiscale totale, che come detto varia dall’ammontare del capitale, degli utili, dal Cantone e dal Comune in cui l’azienda risiede, oscilla nel range che va dal 16 al 25%.
Accordi e altri vantaggi Alcuni Cantoni garantiscono esenzioni fiscali per periodi di tempo che variano dal tipo di attività svolta e, in virtù del tax ruling, si possono stringere accordi con l’erario.
Imposta sul valore aggiunto L’Iva – la più bassa in Europa – è all’ 8%. Ai beni di consumo viene applicata un’aliquota del 2,5%; istruzione e cure mediche sono esenti. L’elenco delle condizioni che le aziende devono soddisfare per non essere contribuenti Iva è pubblicato dalla Confederazione e spaziano tra più parametri tra i quali il fatturato e il ramo di attività.
La pressione fiscale sulle persone fisiche Alla stessa stregua delle persone giuridiche, anche per le persone fisiche valgono i tre livelli di imposizione. L’imposta federale sul reddito non può superare l’11,5 %, l’aliquota applicata dai Cantoni varia a dipendenza del reddito, della sostanza, dallo stato civile e dalla prole del soggetto fiscale. Le imposte comunali, anch’esse variabili, sono dettate dal moltiplicatore che ogni centro abitato applica rispetto alla tassazione cantonale. Il calcolatore online, al quale abbiamo sottoposto il caso di un soggetto fiscale che vive a Lugano, sposato, padre di un figlio e con un reddito imponibile di 100mila franchi (81mila euro) indica che la pressione fiscale totale (ovvero che include i tre livelli di imposizione) è di 13.450 franchi (11mila euro) che diventano 160mila (130mila euro) a fronte di un reddito imponibile di mezzo milione di franchi (405mila euro). In questi due esempi la pressione fiscale totale oscilla tra il 13,45 e il 31,25%. Percentuali che possono oscillare in base al Cantone e al comune in cui il soggetto fiscale risiede. Le imposte sulla sostanza invece – anch’esse variabili in base agli stessi parametri – possono raggiungere un’aliquota massima dell’ 8,9 per mille.
La doppia imposizione Tra Svizzera e Italia è regolata da un accordo specifico entrato in vigore nel 1979 per evitare che redditi e patrimoni di soggetti fiscali provenienti dall’estero siano assoggettati a più entità erariali.
La successione diretta La Confederazione, così come molti Cantoni, non applica prelievi fiscali sulla successione a discendenti diretti. L’imposizione su donazioni e successioni a discendenti non diretti varia da un minimo del 10 ad un massimo del 50%.
DI GIUDITTA MOSCA, http://www.ilsole24ore.com