Nei regimi democratici le élites politiche hanno bisogno che gli imbecilli rimangano tali e tali si perpetuino. Quindi nei regimi democratici l’istruzione è principalmente pubblica. La scuola è lo strumento FONDAMENTALE degli stati moderni. Attraverso il controllo, passa solo ciò che deve passare.
Non è vero che in democrazia il voto esercitato dalle masse è la più ragionevole garanzia che al governo vadano i migliori. In democrazia le masse sono così rincoglionite da votare per chi le mantiene imbecilli.
In realtà il voto democratico non è una promozione o una bocciatura a qualcuno, è “sempre” una promozione al sistema, che salga al potere questo o quello non fa nessuna differenza. Se riesci a entrare nella casta, poco importa se sei di destra, sinistra o centro. Sei a bordo, e basta.
I regimi democratici come si sono affermati e sviluppati nel XX° secolo, sono estremamente sofisticati, tenere le masse tranquille con la sferza e il terrore è relativamente facile, l’URSS ci è riuscita per 70 anni, le democrazie, al contrario, hanno miliardi di sostenitori. Per poter continuare su questa strada però, le democrazie, hanno un obbligo inderogabile, devono fare in modo che la pancia della gente sia sufficientemente piena in modo da nutrirgli il cervello con le cose che devono sapere.
Quando uno vive in un sistema che gli garantisce la pancia sufficientemente piena, non c’è molto bisogno di perseguitare chi cerca di mettere in guardia l’opinione pubblica dalla tirannia morale, culturale ed economica delle élites, ci pensano le persone stesse a considerarlo uno svitato. Se infatti avesse ragione quel matto, loro non avrebbero la pancia piena. E qui siamo al punto! La Repubblica Italiana inizia ad emanare provvedimenti punitivi verso chi comincia a dire, fare e scrivere certe cose, e la bizzarria di questi provvedimenti (vedi quello del sindaco di Bari, ma anche le leggi contro il contante vanno nella stessa direzione) aumenta di pari passo con la difficoltà delle persone a riempirsi la pancia.
La democrazia, ma soprattutto la Repubblica Italiana potrebbe veramente avere gli anni contati.
I poteri forti si stanno già preparando per il giorno in cui la magia della TV non basterà più a velare la realtà.
Gargaglione, io non seguo la politica e non mi va di essere etichettato come un rincoglionito; semplicemente non ho voglia di perdere tempo a seguire fantomatici progetti statali, tanto che cambia? a parte indignarmi, quanto pesa la mia opinione? nulla. E poi anche se passassi 2 ore al giorno (non di più perché ho altro da fare) ad informarmi non basterebbero per raggiungere una sufficiente soglia di competenza sull’immensa quantità di settori in cui lo stato interviene.
Dai retta a me, fregatene e lascia stare quella che tu definisci masse di rincoglioniti, che quando ha a che fare coi propri soldi ci ragiona benissimo.
Neanch’io mi occupo di politica. E’ la politica che si occupa di me.
Passo diverse ore a cercare di guadagnare soldi e altrettanto a cercare il modo di non farlmeli fregare dai politici, quelli che secondo lei hanno una grandissima soglia di competenza a cui pensa di non poter mai arrivare.
Strano però, tutti i politici che ho incontrato, che ho sentito parlare, di cui ho letto gli scritti, sono al 99% dei beceri dementi.
Dai, Lorenzo, non si butti giù, lei è senz’altro meglio di loro. Al governo, lei e io avremmo fatto incomparabilmente meglio di questi minorati mentali.
Siamo al solito panem et circenses dell’antica Roma.
Al divide et impera.
Nulla cambia.
C’è chi comanda e chi subisce.
E c’è il bastone alternato alla carota.
Si potrebbe dire che la democrazia ha aggiunto altra vischiosità al determinarsi dei rivolgimenti risanatori che , purtroppo di rado, ciclicamente fanno piazza pulita delle varie caste di potere.