Stavo sognando ad occhi aperti durante il fine settimana. Il motivo: le straordinarie epifanie intellettuali che ho sperimentato nel corso della mia vita. Sono momenti in cui qualcuno ti rivela qualcosa che ti scuote, che va contro tutto quello che avevi pensato non fosse possibile. In un primo momento si oppone resistenza, ma non si può sostenere il contrario. Infine la si supporta, anche se con qualche disagio. Non appena l’intuizione si consolida, il mondo sembra un posto diverso. Non scrollarti mai di dosso un’epifania, non farlo veramente. Ti tormenterà per sempre.
Bitcoin è una di quelle. Beh, non direttamente, ma se non fosse stata per un’altra epifania, non avrei prestato alcuna attenzione al branco di geek e al loro starnazzare su una nuova moneta di internet. Avevo 20 anni e studiavo economia, con particolare attenzione alla politica monetaria e come dovrebbe essere condotta. In qualche modo, mi imbattei in un saggio di Murray Rothbard chiamato What Has Government Done to Our Money? (in italiano Lo Stato falsario, n.d.t.). La maggior parte del suo contenuto mi era familiare. Racconta come le banche centrali e le politiche inflazionistiche riducano il potere d’acquisto del denaro, e perché un sistema di denaro rigido sarebbe meglio di un sistema a carta moneta.
Tutto bene, d’accordo, ma c’era questa piccola sezione del libro, lunga solo pochi paragrafi, in cui Rothbard faceva un’affermazione che mi ha scosso. Sosteneva che il governo non ha bisogno di essere coinvolto nella produzione di moneta. La moneta viene dal mercato e può continuare a farne parte. I privati possono battere moneta allo stesso modo in cui altri produttori realizzano cibo, scarpe e calcolatrici. La moneta è un bene come un altro, dovrebbe essere pienamente restituita al mercato, e il governo dovrebbe tenere le proprie manone ben lontane da essa.
Questo ha fatto esplodere la mia mente. Perché? Perché sembra stravagante. Tutto ciò che sappiamo della moneta è che riguarda il governo. Ogni biglietto ha sopra l’effige di un politico, ed è stampato dal Tesoro degli Stati Uniti. Le politiche bancarie e monetarie comportano sempre grandi legami con il potere. E’ stato così nella mia vita, nella vita dei miei genitori e a loro volta dei loro. Fu così anche nel XIX° secolo fin dalla guerra rivoluzionaria.
La moneta non è sempre stata così? Guardate alla Bibbia, per esempio. Gesù si è confrontato con una moneta romana con l’effige di Cesare. Ha chiesto a chi essa appartenesse, e ha dato una risposta sconcertante e perfino evasiva. In questo caso, e in ogni altro che avevo conosciuto, governo e moneta andavano assieme.
Bene, c’è un’altra storia che non viene insegnata a scuola. La moneta è nata ed è stata prodotta dai privati. Fu solo in seguito che venne controllata dal governo e per ovvie ragioni. Un governo che controlla la moneta controlla l’economia. E’ in grado di svalutare i soldi del popolo e avere una fonte di reddito senza tassare direttamente la gente. Può quindi erogare favori ai potenti membri della società.
Ma la moneta del governo non è mai stabile. Le alternative private continuano ad emergere. Era vero nel medioevo, dove le zecche private prosperarono fino a quando non furono chiuse. Era vero nella rivoluzione industriale, fino a quando le zecche private non furono chiuse. Anche negli Stati Uniti nel XIX° secolo, le valute private erano una caratteristica di ogni territorio di frontiera, fino a quando non furono successivamente chiuse.
Nel XX° secolo, la moneta è stata nazionalizzata in tutti i Paesi da parte dei governi. Questo è accaduto nel 1913, negli Stati Uniti, con la creazione della Federal Reserve. Il governo ha preso la proprietà e ne ha dato il controllo ad un cartello privato. Il cartello privato ha accettato di sostenere il governo, e in cambio il governo dovrebbe fornire la copertura legale per l’intesa atta a garantire la sua stabilità e longevità. Il resto della storia fatta di cicli economici e deprezzamenti era già scritta, era solo una questione di tempo.
Ma che dire di oggi? C’è davvero un modo affinché la moneta possa essere nuovamente privata? Possiamo in qualche modo ripristinare un denaro sonante privatamente prodotto e posseduto? Certo. Il governo deve solo togliersi di torno, la libera impresa ne prenderebbe il posto. Come possiamo esserne sicuri? Beh, il denaro è piuttosto utile. Il settore privato è specializzato nella realizzazione e gestione di cose utili.
Accadrà? Penso che tutto sia possibile, ma al momento non vi è alcuna ragione al mondo per credere che ciò accada. La questione di una riforma fondamentale è sul tavolo da decenni. Le prove di cui abbiamo bisogno sono ovunque intorno a noi, ma politica e prove scientifiche non si mescolano bene fra loro. La classe politica e i suoi finanziatori non vogliono la riforma. Senza di loro, la riforma non è possibile. E’ bello parlare di gold standard, ma questi discorsi sono una pura astrazione nel clima odierno.
C’è un raggio di speranza? Certo. James Cox nel suo eccellente libro Bitcoin and Digital Currencies: The New World of Money and Freedom (edito da Laissez Faire Books, 2013, e potrebbe anche essere il prossimo libro USEMLAB, anche se sull’argomento preferirerei scriverne uno di mio pugno, ndr) mostra che vi è un modello al lavoro. La moneta emerge prima come denaro rigido, una volta controllato diventa denaro morbido che poi il governo distrugge. A questo punto, la moneta viene reinventata dai mercati, e il ciclo ricomincia. Egli dimostra l’esistenza di questo ciclo dal mondo antico ad oggi.
Che forma assume la moneta sonante nell’era digitale? Cox dice quella digitale. Bitcoin, rappresenta l’incarnazione di una nuova moneta privata, l’equivalente del gold standard su internet. Ha tutte le caratteristiche della grande moneta, ma è migliore anche rispetto all’oro, perché opera sia come moneta che come sistema di pagamento.
Nessuna moneta nella storia è riuscita ad essere entrambe le cose contemporaneamente. Questo perché Bitcoin non ha i costi di stoccaggio e di trasporto che altre entità sonanti richiedono. Con l’oro e l’argento sono necessarie delle istituzioni per spostare quella roba in giro, sono necessarie delle istituzioni per elaborare i pagamenti, è possibile scambiarli “peer to peer” ma sono ingombranti, il che è un po’ ridicolo in un’economia globale in cui digitale e il commercio universale è la norma.
Questo è il motivo per il quale Bitcoin è così significativo e addirittura un cambiamento epocale. Risolve molti problemi in una sola volta. Risolve il problema di doversi fidare di sistemi di pagamento di terze parti. Tiene il governo fuori da tale scenario. Fornisce la sicurezza agli utenti, utilizzando i più alti standard di cifratura possibile per gli scambi. Consente lo scambio peer-to-peer anche in assenza di prossimità geografica. E la sua fideiussione come denaro è ancora più non compromettente dell’oro e dell’argento, i quali necessitano d’essere stoccati fisicamente e possono sempre essere confiscati.
Quindi nella visione di Cox, Bitcoin è l’inizio di una nuova fase dell’economia monetaria caratterizzata da denaro rigido, ma esso si distingue per una maggiore possibilità di successo rispetto al passato poiché è protetto contro la sua nazionalizzazione da parte del governo. Il governo non può abolire la matematica, può vietarla ma probabilmente non dovrebbe succedere. Allo stesso modo può vietare Bitcoin, ma Bitcoin non se ne preoccuperà, è intenzionato a proseguire nella sua crescita ed è ciò che vuole fare.
Fino ad oggi questo è il miglior libro apparso sul tema Bitcoin,perché mette l’innovazione nel contesto di una storia della moneta. Questo è un punto di vista che finora mancava. Cox sostiene che è un nuovo rifugio sicuro e l’avvento di una nuova forma di libertà monetaria.
Pur essendone certo, Cox vede anche dei potenziali problemi. Il governo può attaccare gli scambi, e infatti il governo lo ha già fatto. Vi è un potenziale problema tecnico che incontreremo tra molti anni quando nel 2140 la miniera si esaurirà, e non vi è alcun incentivo per la verifica delle transazioni. Infine, Cox ritiene che la vera minaccia per il futuro di Bitcoin non sia tecnologica ma economica, altre valute potrebbero farsi avanti e rendere Bitcoin obsoleto.
Se non fosse stato per la mia epifania a 20 anni, quando Rothbard ha dimostrato (per la mia soddisfazione) che il denaro può essere completamente privato, non avrei creduto ad una sola parola di tutto questo. Capisco perché alcune persone sono incredule circa la moneta digitale. Queste stesse persone hanno seri dubbi che i mercati possano reinventare e gestire la moneta. Sì, in un’epoca di soldi nazionalizzati, una tale idea può sembrare folle. Ma è sufficiente guardare a Bitcoin per vedere che già oggi succede. Un nuovo mondo di soldi e libertà sta già emergendo.
Ricordate inoltre che Bitcoin ha solo quattro anni di vita. Quando il settore aziendale su internet aveva quattro anni, Amazon.com non sembrava niente di impressionante, e tutti gli esperti stavano scommettendo che esso fosse un inevitabile flop. Così è anche per Bitcoin; osservato nel lungo periodo potreste avere un’epifania.
tratto da WWW.USEMLAB.COM
E’ vero che storicamente la moneta deve essere “fisica, non deperibile, trasportabile, possibilmente non alterabile, difficilissima da replicare, e soprattutto che guadagni fiducia” che, in realtà non deve essere intesa come -speranza di…- questo è semanticamente errato, ed è qui che spesso ci si confonde, ma fiducia in senso di CERTEZZA. Per cui se io sono CERTO (non è importante se sia logico o meno, vedasi ideologie, religioni, punti di vista, opinioni, o altro), allora QUELLA è la fiducia, fiducia che verrà ACCETTATA E SCAMBIATA. Il valore di cosa rappresenta invece dipende dal bilanciamento di quantità di unità e della disponibilità dei beni (troppe unità, pochi beni uguale inflazione – poche unità, troppi beni uguale deflazione. L’equilibrio DINAMICO è compito delle varie attività economiche, distributive e sociali !). NON DIMENTICHIAMOCI che è in atto un tentativo di cancellare la fisicità della moneta e di sostituirla con la moneta elettronica, e questo oramai sta diventando accettabile, se io ho 1.000 sulla poste pay SO di avere 1.000 euro e SO che verranno accettate. Lo svantaggio è che un autorità (che solitamente mirano al controllo e non al benessere della popolazione) così ha possibilità di sequestrarle IMMEDIATAMENTE e quindi di impedirmi quasi qualunque cosa … è la via alla CONTROLLO mondiale (e non sono un complottista !!). Per cui il fatto che attualmente si consideri difficile come moneta è solo un fattore di FIDUCIA che dovrà essere conquistata. E siccome sta diventandola, ecco che improvvisamente si associa il bitcoin con il Web nascosto, la criminalità, il traffico eccetera, (certo che vengono usate, la criminalità purtroppo trasformerà qualunque cosa in cose negative, ma io non faccio scomparire i coltelli da cucina perché c’è il rischio che qualcuno li uso contro un altro essere umano). Detto questo, si deve continuare tranquillamente a fare mining, a farla conoscere, a darle fiducia, a non strapparsi i capelli quando cade un po’, e non a non farla denigrare denunciando subito quello che sta accadendo. il tentativo di fermare qualcosa che può portare minor controllo e maggiore libertà. E’ solo questo …
@ fabrizio d.:
D’accordo sulla soggettività, ma che io sappia il bene scelto per moneta è sempre stato selezionato in base a delle precise qualità fisiche, difficilmente sostituibili (cerotti con ioni d’argento per le sue proprietà antibatteriologiche e antimicotiche adesso) che fanno sì che tutti ne abbiano una certa familiarità. Senza un’ampia familiarità da parte del pubblico è difficile che un bene diventi moneta.
@ L.D.:
Il possesso è nove decimi della legge.
Per me rimane insormontabile il problema del poter tenere in mano i bitcoin. Il virtuale quando si parla di soldi non funziona a lungo
Ho eguito lo scambio tra Pedante e Stemby.
A me sembra la moneta perfetta: ha numero noto e non è replicabile.
Riguaro alla tangibilità lo vedo come un falso problema: il concetto di “valore” è un concetto astratto, l’oro stesso ha valore perché convenzionalmente il concetto astratto è stato attribuito e veicolato tramite quel metallo, è diventato quindi il valore di riferimento. A me interessa proprio questo, un valore di riferimento, e perché sia più giusto possibile deve essere fisso qualora venga veicolato da moneta per gli scambi.
Questa è la teoria, ma il problema è culturale.
In pratica se dovessi scegliere tra farmi accreditare un “bit” sul mio conto e ricevere una moneta d’oro, preferirei la moneta.
Si può fare così: monete d’oro per gli scambi e Bitcoin come unità di misura per il valore una volta che questo si sarà affermato come convenzione.
I Bitcoin rimangono in concorrenza con l’oro per diventare valore di riferimento. Il mercato farà il resto.
Questa doppia circolazione, reale e virtuale, interscabiabile, dovrebbe scoraggiare gli stati dal cercare di controllare il Bitcoin per vie traverse.
Un saluto .
@ Stemby:
Grazie per i tuoi chiarimenti. Rimango scettico nei confronti di Bitcoin, però spero che duri ciononostante.
La moneta viene accettata e scambiata SOLO in misura della fiducia che gli utenti hanno della sua scambiabilità. Per cui, che sia oro, monete metalliche, carta moneta, obbligazioni, azioni, o un “credito” elettronico espresso in un unità di misura, è indifferente, se io ho tot rubli che in Russia mi fanno acquistare un paio di timberland, qui non posso acquistare nulla (a meno che non ci sia qualcuno che fa affari con la Russia, che li accetta, perché ha fiducia che quando sarà in Russia si comprerà un paio di timberland o qualcosa di pari valore), per cui mi diventa difficile entrare da un panettiere e comprare del pane…soffrirò la fame ed avrò dei rubli su cui gli utenti, in questa area geografica, nutrono assolutamente nessuna fiducia sul loro valore. Ergo, il Bitcoin ha valore quanto noi gli diamo fiducia che possa essere scambiato ed accettato, per cui acquisterà sempre più valore in futuro. L’unica mia vera preoccupazione è la potenza di calcolo nei futuri computer quantici (che arriveranno in capo ad una decina/ventina di anni). Non sono esperto in crittografia, ma un computer con una capacità di calcolo pari a tutti i computer terrestri attuali non potrebbe scardinare la crittografia su cui si basa il mining dei BitCoin ?
@Pedante:
Sì, la crittografia usata in Bitcoin è costituita da algoritmi standard (al momento SHA-256 e RIPEMD-160), già usati nei campi più disparati.
È alla fine una moneta basata sulla matematica. Non si è mai visto niente del genere prima d’ora, perché non esisteva la tecnologia che permettesse tutto questo; tuttavia la matematica si usa già dalla preistoria.
@ Stemby:
Non credo che il paragone regga. L’oro può essere trasformato in diversi modi con valori aggiunti che variano da forma in forma, orecchini o monete, icone o otturazioni. La crittografia di Bitcoin è trasformabile senza perdere tutto il suo valore?
@Pedante:
Ok, ora è chiaro.
No, il link che ho messo dimostra che è possibile usare il Bitcoin anche per altro. Però effettivamente si tratta di usi nati successivamente alla sua introduzione; quindi l’obiezione resta valida.
Viene però scardinata se al posto di “Bitcoin” usiamo “crittografia”. Come l’oro è stato inizialmente usato come ornamento, prima di diventare moneta, così la crittografia è stata usata per un’infinità di usi non monetari, prima di diventare moneta grazie a Bitcoin.
La crittografia sta all’oro come il Bitcoin sta alle monete d’oro.
Ciao!
@ Stemby:
Non monetario nel senso che storicamente la moneta ha sempre svolto qualche altra funzione prima di essere selezionato come mezzo di scambio; p.es. in tempi di guerra, la sigaretta, prima esclusivamente da fumare, può diventare moneta, costando più di quanto non costerebbe se restasse solo un bene di consumo.
Come lo hai descritto tu, Bitcoin è unicamente un mezzo di scambio/riserva.
@lorenzo s.:
Il sistema resterà attivo fintanto che ci sarà qualcuno che farà mining. È tecnicamente impossibile impedire che qualcuno si dedichi a questa attività, a meno di non chiudere tutta Internet (e anche in questo caso si troverebbe probabilmente qualche scappatoia).
@Pedante:
Diamoci del tu, se sei d’accordo :)
Non mi è chiaro cosa tu intenda quando dici «resta il problema della domanda. Non c’è alcun valore non monetario». La domanda dipende da quanto gli utenti ritengano che il possedere bitcoin sia utile. Perché così tanta gente ritiene che possedere bitcoin sia utile? Perché è quantitativamente limitato (21 milioni al massimo, e già ora ne sono stati estratti più di metà) e con esso è possibile fare acquisti da tutto il mondo in modo rapido e con costi di transazione sostanzialmente nulli. Tra l’altro sfruttando la catena dei blocchi è possibile anche ottenere servizi tipo questo, che potremmo paragonare all’arte orafa per i metalli preziosi (un uso non finanziario):
https://www.proofofexistence.com/
@ Stemby:
Non sono esperto di informatica, quindi accetto il suo appunto sull’affidabilità del meccanismo di emmissione di Bitcoin. Ma anche in assenza di qualsiasi abuso dal lato dell’offerta, resta il problema della domanda. Non c’è alcun valore non monetario, requisito indispensabile perché qualcosa diventi moneta.
Credo che la produzione mineraria e il riciclaggio annuale dei metalli preziosi nonché le attuali riserve sono già ampiamente analizzati.
La crescita dell’offerta di una moneta non è un problema di per sé; se la crescita diventerà troppo imprevedibile emergerà un’altra moneta.
Io avrei una domanda: il sistema bitcoin può essere “chiuso” oppure esisterà sempre finché ci saranno utenti?
@Pedante:
«Non c’è alcuna garanzia che l’emissione non superi quella dichiarata»
Come no????!
Certo che sì! Ogni singolo bitcoin emesso è censito nella catenna dei blocchi, che è pubblica. Come si può osservare dai grafici, l’emissione è vicinissima (praticamente aderente) a quella teorica (ovvero prevista dall’algoritmo di emissione).
https://blockchain.info/it/charts/total-bitcoins?timespan=all&showDataPoints=false&daysAverageString=1&show_header=true&scale=0&address=
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Total_bitcoins_over_time.png
Interessante ossevare che tanto più è altra la potenza di calcolo impegnata nell’estrazione, tanto più l’emissione tende a coincidere con quella teorica (infatti gli sbandamenti stanno man mano riducendosi).
In altri termini, è possibile sapere con eccellente approssimazione quanti bitcoin saranno estratti in una qualsasi data futura.
Sai dirmi ad esempio invece quante tonnellate di oro sono state estratte sinora, e quante tra 100 anni?
La moneta privata non significa che non ci saranno truffe, contraffazioni, imbrogli, ecc., solo che la concorrenza tenderà a minimizzarli. Per me, Bitcoin farà una brutta fine.
@ Myself:
Non c’è alcuna garanzia che l’emissione non superi quella dichiarata, e non capisco cosa c’entri il consumo elettrico con la mera scelta nominale di una cifra massima di emissione. Ci si deve fidare e basta.
Mi sembra inoltre che i sostenitori di Bitcoin abbiano dimenticato il contributo di Menger e Mises sull’origine della moneta, cioè sempre da un bene ampiamente apprezzato e scambiato dal pubblico. Dati elettronici non soddisfanno questo criterio.
jimmy,
quel che pensa e chi lo pensa è sempre una tua personale interpretazione. Quindi anche le suggestioni conseguenti.
Il gold standard non era affare privato ma comunque pubblico.
Il gold standard era controllato dal governo.
Questo ha avuto termine con la moneta fiat a corso forzoso.
Ripartire con l’oro non significa ripartire col gold standard significa ripartire con la privatizzazione del danaro che potrebbe essere l’oro solo perché semplicemente la scelta del mercato lì è stata interrotta. Se il mercato, avendo riottenuto la titolarità di decidere quale possa essere la miglior moneta, volesse cambiarla non sarebbe la scelta di uno stato, ma di tutti coloro che vivono di liberi scambi e non è detto che il mercato non scelga una serie di monete e non solo una.
La moneta privata scelta dal mercato è sempre stata la merce più commerciabile. Così sarebbe in futuro, foss’anche merdadicavallo.
Bitcoin è uno stupendo mezzo fiduciario che per qualità tecniche e giuridiche (in assoluta discrezionale libertà e responsabilità) è in grado di efficacemente rappresentare la pretesa, la rivendicazione, il diritto di redimere una somma di moneta a vista in assenza della stessa o/e possa essere accettato al posto del danaro per estinguere obbligazioni espresse in danaro.
Per me Bitcoin ha queste proprietà, per il momento.
Ma qualcuno lo può benissimo usare come moneta se gli conviene e se conviene a chi la riceve in cambio di beni.
I rischi ed i vantaggi sono tutti loro.
La libera elezione del mercato significa che nessuno può piantare bandierine su definizioni ultime di cosa sia moneta in senso stretto.
In senso lato è solo una verifica che ha senso per uno storico.
Quanti economisti, banchieri centrali e professori con le loro coorti e politici con le pezze al culo a spasso? Finalmente tutta sta gente potrebbe dedicarsi a produrre qualcosa da scambiare utilmente col prossimo.
Capisco tutti coloro che non capiscono, coloro che fan vita da aggregato, macroeconomisti dall’equazione mucopurulenta, dall’integrale in cancrena, ma non ci posso fare nulla, le leggi economiche funzionano al di la delle teorie, come la gravità che vi tiene a terra, anche se qualche pallone gonfiato meriterebbe di essere quel che per la legge dei gravi solo sembra e cioè più leggero dell’aria.
Le leggi della economia si apprendono studiandole ed interiorizzandole con fatica e sacrificio e non certo cercando di derivarle a ritroso da soluzioni applicative, dai prodotti della speculazione più o meno invischiata con idee al servizio di cause inconfessabili di questo o di quell’economista.
@jimmy
c’è una bella differenza tra un bitcoin ed un riotorno alla lira in stile gpg imperatrice.
il bitcoin è privato.
la lira di gpg imperatrice sarebbe sempre monopolio statale.
ora, pensare di riformare la moneta dando in mano la stessa a chi, fino ad ora, ha fatto e perpetrato i danni, trovo sia solo un comportamento “tafazziano”.
Francesco ha ragione da vendere quando dice che tornare alla lira è sbagliato.
il paradigma da cambiare non è sul nome della moneta, lira dollara carla gnappa o quello che ti pare, ma su chi la gestisce. e chi la gestisce NON deve essere lo stato.
ciauz
Francesco Carbone riprende un ottimo articolo di Jeffrey Tucker, e suppongo che Carbone sia all’incirca d’accordo con le tesi dell’articolo.
Ebbene l’articolo ad un certo punto dice così:
“La classe politica e i suoi finanziatori non vogliono la riforma. Senza di loro, la riforma non è possibile. E’ bello parlare di gold standard, ma questi discorsi sono una pura astrazione nel clima odierno.”
Ovvio che Tucker non si rivolgeva a Carbone (che noi sappiamo essere uno strenuo propugnatore del gold standard), ma toccherebbe a Francesco Carbone di riflettere sulla affermazione di Tucker: nel clima odierno, il gold standard è pura astrazione.
Io immagino che la pubblicazione dell’articolo di Tucker significhi che Francesco Carbone abbia (più o meno consapevolmente) riconosciuto che la sua sparata del 25 settembre contro GpG Imperatrice e “quelli della lira” sia stata alquanto eccessiva, sia per i toni che per i contenuti.
Se anche Tucker riconosce che il gold standard è pura utopia, allora rimane solo la via del riformismo più o meno radicale, del quale le ricette di GpG Imperatrice possono essere una (più o meno valida, dipende dai punti di vista) opzione.
Peraltro, se ne ho ben compreso il programma, GpG Imperatrice non propone affatto un ritorno alla lira “sic et simpliciter”, nè “svalutazioni competitive”, nè altre cialtronate post-democristiane. Anche Borderline Keroro ha tentato di farlo comprendere a Francesco Carbone.
Comunicato congiunto Bernanke Draghi: ops
Comunicato congiunto Bernanke Monti:
“Dopo attento e scrupoloso esame da parte delle nostre due istituzioni possiamo comunicare con sufficiente sicurezza che l’utilizzo di Bitcoins porta a degenerazioni della macula irreversibili.”
Morale, non usate Bitcoins, si diventa ciechi.
Oggi è domenica e non voglio mettermi a discutere.
“Bitcoin è vulnerabile sia all’intervento statale sia alla truffa”.
sul primo punto concordo in pieno. La moneta privata non è ancora mai esistita essenzialmente perchè la legge non l’ha permesso. Ancora c’è poca informazione sul BT e anche chi ne ha sentito parlare rimane scettico. Io stesso ho impiegato un po per capire come funziona ( magari io non sono particolarmente inteligente). Se inizierà veramente ad avere un certo peso considerevole nell’economia reale i governi drizzeranno le antenne. Il pericolo di truffa esiste ma con un’adeguata preparazione e consulenza tecnica si può stare tranquilli, tuttosommato forse- anche per questo- è un bene che all’inizio sia relegato ad un’elite ben preparata. Il pensionato a cui hanno fregato i BT ,intervistato al telegiornale, sarebbe assolutamente deleterio e darebbe manforte a tutti colora (in maniera interessata naturalmente) sarà determinato ad osteggiare-gabellare questo tipo di iniziative. Il Bt e i suoi probabili simili concorrenti hanno bisogno di oro,platino, argento per esistere e funzionare, pertanto chi nella fase attuale o in quella futura preferisce comunque investire in metalli preziosi non sbaglia affatto anzi rema nella stessa direzione.
Io sono strafavorevole ai Bitcoin però il sito vonmises.it è scettico, teme che si tratti di una bolla.
Qui l’articolo:
http://vonmises.it/2013/05/31/bitcoin-moneta-del-futuro-o-una-cara-vecchia-bolla/
@Liberty Defined, Pedante, Mister Libertarian
Bitcoin ha una controparte tangibile, in parte lo ha già scritto pippo pg.
I nuovi bitcoin vengono generati attraverso la soluzione di un problema matematico (invertire una funzione hash) che richiede ore e ore di calcolo al computer e quindi molta energia elettrica. Precisamente non ci si può arricchire generando bitcoin perchè il valore che si pagherebbe in bolletta elettrica sarebbe molto più alto del valore dei bitcoin generati. Inoltre il numero totale di bitcoin nel mondo non può superare i 21 milioni, quindi non c’è possibilità che tale moneta venga inflazionata.
Non mi è chiaro, leggendo l’articolo, quale bene reale sottostante ci sia sotto bitcoin. Ai tempi del gold standard la moneta era convertibile in oro; la moneta statale, invece, si basa sul corso forzoso (l’obbligo dell’accettazione per legge); ma su cosa si basa Bitcoin? Solo sulla fiducia di chi la usa? Cosa ci garantisce che non venga inflazionata se non è convertibile in qualcosa di fisico?
Ringrazio chi può darmi una risposta.
Non mi fido di Bitcoin. La tangibilità e il valore non monetario mi sembrano indispensabili perché qualcosa diventi una moneta. Bitcoin è vulnerabile sia all’intervento statale sia alla truffa.
“Vi è un potenziale problema tecnico che incontreremo tra molti anni quando nel 2140 la miniera si esaurirà”. se prende veramente piede si potrebbe esaurire anche prima ma da qui a quella data potrà succedere di tutto ma non è un problema.
Il punto è che non è tanto il BT ad essere vincente quanto la sua struttura e il modo di funzionare cioè la capacità di creare denaro secondo criteri molto rigidi e precisi che di fatto sono legati a qualcosa di tangibile e concreto e non ad un atto burocratico legislativo. Il bit coin ha questa caratteristica fondamentale : crea denaro in base alla potenza di calcolo offerta dalla macchina su cui è installato la quale insieme all’energia elettrica che utilizza è un bene reale e tangibile e che ( per chi non lo sapesse) contiene una seppur minima quantità d’oro e di altri metalli nobili dei quali sfrutta la straordinaria conduttività Il BT è una moneta privata quindi come tale non può non essere soggetta alla concorrenza anzi tutto ciò è giusto e necessario perchè in nessun settore vi deve essere monopolio, qundi nel momento che verra valutato conveniente qualcuno tirerà fuori uno o più software concorrenti che avranno un altro nome e che non sostituiranno il BT ma lo affiancheranno e gli faranno concorrenza. Tutte queste monete digitali per poter essere credibili ed avere un valore vero e riconsciuto dovranno avere la cararatteristica prima descritta ovvero una relazione diretta tra potenza di calcolo della macchina e capacità di creazione moneta; il nocciolo è essenziamente questo.
“Il governo non può abolire la matematica, può vietarla ma probabilmente non dovrebbe succedere”
I governi non si fermano davanti a niente, se determinati poteri si sentiranno minacciati useranno la forza o la disinformazione o entrambe.
@ Francesco Carbone. Mi chiedo come viene risolto il problema dell’essere tangibile, problema inesistente con oro e argento….