Non sopporto più le stupidaggini propagandate dalla banda “Usciamo dall’Euro e torniamo alla Lira” che appestano e infestano il web. Come giro su qualche sito italiano ci sbatto sempre contro, se ne trovano oramai di tutti i colori (politici). L’ultimo da voltastomaco nel quale mi sono imbattuto è il seguente: Lettera ad un Amico Immaginario: l’uscita dall’Euro è questione essenziale (a breve sara’ questione di mera sopravvivenza). Non sembra il solito articolo prodotto dalla Magic Money Theory, o MMT, ma da qualche aspirante economista che non vede oltre Milton Friedman, nello stesso articolo definito come autentico liberale. Autentico Liberale? I liberali autentici non ripongono nelle mani dello Stato e della Banca centrale la falsificazione istituzionale del denaro, sottraendo il bene monetario al libero mercato. Questa è da parte dei monetaristi una contraddizione insormontabile rispetto a tutti gli altri principi di cui apparentemente sono sostenitori. Ma è così difficile da capire? Per qualcuno sì, evidentemente. E infatti gli errori sono tragicamente ripetuti in questo altro articolo pieno di corbellerie economiche: Perchè l’Italia ha bisogno di una svalutazione e perché questo non ha nulla a che vedere con lo “stampare denaro per svalutare”.
Segnalo a tal proposito l’ultimo video di Huerta de Soto “En defensa dell’Euro” (sottotitolato anche in italiano) che, per quanto ingiustamente magnanino nei confronti della BCE, spiega ancora una volta in appena 30 minuti i pregi della moneta unica. Una moneta rigida, non manipolabile, non svalutabile, è essenziale per il corretto funzionamento di un libero mercato, e non il contrario. Io voglio una moneta più rigida possibile, di metallo se possibile, prodotta dal libero mercato (il bitcoin in tal senso è rigidissimo e prodotto dal mercato benché abbia il difetto di non essere un bene tangibile). Ciò deve andare di pari passo con un quadro normativo fiscale in cui la funzione imprenditoriale possa espletarsi agevolmente. Se l’Italia viene soffocata dall’Euro, verrebbe impiccata all’istante da un ritorno alla moneta metallica, ma questo è dovuto al fatto che il paese è irrimediabilmente più fallito di tanti altri che stanno soffrendo o torneranno a subire le conseguenze del peggior sistema monetario mai adottato dall’umanità. E non il contrario. L’inversione causa effetto è alla base di tanti cialtroni monetari che infestano la rete.
Mike Maloney ha pubblicato la terza parte del suo Hidden Secrets of Money. Consiglio a tutti di vederlo (in inglese senza sottotitoli purtroppo). Una delle frasi più belle che ripete è: “Credo che il migliore investimento che possiate fare nella vostra vita è nella vostra educazione, educazione sulla storia del denaro, educazione finanziaria, educazione su come funziona l’economia globale, educazione su come questa gente, le banche centrali, vi ingannano e vi truffano, se imparerete come funziona il mondo finanziario potrete posizionarvi nel lato giusto del trasferimento di ricchezza che avverrà nei prossimi anni”.
Con i 7 titoli pubblicati come USEMLAB credo di aver approfondito in lungo e in largo la questione monetaria che fornisce una fondamentale educazione di base su tutti questi argomenti. I più importanti dei nostri tempi. Perchè come dice il pazzo tassista inglese, questa non è (solo) una recessione, è una vera e propria rapina. Si sta compiendo attraverso l’Euro, si compirebbe comunque attraverso la Lira, come si sta realizzando attraverso il Dollaro o la Sterlina inglese. Se quell’educazione fosse di comune dominio non saremmo mai arrivati a questo punto, specialmente in questo paese dove la Lira per anni, decenni, ha abilmente celato i problemi strutturali che stanno affondando l’Italia. Soluzione per certa gente: torniamo a nascondere i problemi con la svalutazione della Lira sul Forex. Per quanto? Per altri tre anni? Fino al prossimo fallimento del paese? Buffonate!
Non si preoccupino i sostenitori della Lira, per forze naturali di mercato presto o tardi ci sarà una nuova crisi mondiale e sarà una crisi monetaria, ancora più spaventosa di quella del 2008. Personalmente, come Maloney, sono convinto che avverrà entro la fine della decade. A differenza del 2008 sarà irreversibile e le banche centrali non potranno più fare niente. Sarà il più grande trasferimento di ricchezza della storia dell’umanità. Il piccolo risparmiatore potrà appena difendersi preservando il capitale con una piccola assicurazione metallica, ma per chi gode di discrete ricchezze finanziarie sarà un momento decisivo, se posizionato dal lato sbagliato verrà spazzato via e tornerà ad allungare le fila lunghissime dei proles, se posizionato dal lato corretto godrà della più grande opportunità di consolidare e moltiplicare il proprio patrimonio.
Dopo l’ennesima lezione del 2008, seguita a quella del 2001, noto che ancora pochi soggetti che godono di discrete ricchezze finanziarie hanno capito qualcosa dei problemi in corso. Rifiutano di comprendere la realtà di questo sistema economico marcio alle sue fondamenta (in fondo fanno inconsapevolmente parte di coloro che sono stati salvati dalle banche centrali godendo della redistribuzione del bottino prelevato agli strati medio-bassi della popolazione), continuano a perseverare negli stessi errori, Pensano davvero che Draghi e Bernanke abbiano finalmente messo a posto la situazione. E’ l’ultima grande illusione, non vorrei rubare il titolo azzeccatissimo del blog di Stefano Bassi, ma davvero questo è l’ultimo Grande Bluff. In questo contesto la banda della Lira non sta facendo altro che proporre una illusione alternativa e non sorprende che qualcuno di loro, talmente autoilluso, abbia cominciato a scrivere ad amici “immaginari”. Che qualcuno chiami la neuro o regali a costoro La tragedia dell’Euro di Philipp Bagus. Ultime 20 copie rimaste. Forse meno.
TRATTO DA http://www.usemlab.com
Socializzare il rigore porta sempre danni.
@hilda e chi le va appresso
Certo se ci si limita a leggere i titoli….
Ma chi non legge e giudica si qualifica da solo. Infallibili nel giudizio e mai consci di aver perso un’occasione per allargare la pianta neuronale.
Le Eiac…opss i giudizi precoci sono sempre insoddisfacenti.
Ma qualcuno se li fa sempre bastare.
ma soprattutto com’è che scrivevi tempo fa???
https://www.movimentolibertario.com/2011/07/la-tragedia-delleuro/
Vergogna
Brava Hilda,
quando si cambia idea così perentoriamente, bisogna avere l’umiltà anche di spiegarne le motivazioni, ma prestando attenzione ai giudizi su chi non la pensa come te!
Legittimo cambiare idea, nel rispetto degli altri.
Lira o Euro, secondo me, avranno un futuro determinato dalla omogeneità del territorio e delle economie che ve ne aderiscono.
Una Europa con paesi ed economie così diverse non possono che avere un futuro disastroso e fallimentare. (un fallimento dovuto e voluto da Prodi con l’allargamento dell’Europa)
La stessa cosa se si tornasse alla Lira, l’italia unita sarebbe il fallimento della stessa moneta per disomogeneità economiche e territoriali (ed altro …)
Ah però! vedo che se ne parla anche qui !!!!!!!!!!!
E soprattutto grazie a http://goofynomics.blogspot.it !!!!!!!!!!
http://digilander.libero.it/VNereo/uscire-dall-euro-senza-idee_nevrosi-e-psicosi.htm
@Luca:
Volevo ribadire che non credo che l’euro abbia beneficiato la Germania nel suo insieme, solo gli esportatori.
Ma la realtà è che Carbone sa che non si può cambiare il decorso: scrisse Mises “Le mie teorie spiegano, ma non possono rallentare il declino di una grande civiltà. Avevo l’intenzione di diventare un riformatore, ma divenni solo lo storico del declino”.
Fino al CUB non possiamo invertire la crisi, e come Mises se ne andò via dall’Austria, dovremmo farlo anche noi….
“Le mie teorie spiegano, ma non possono rallentare il declino di una grande civiltà.”
Evidentemente risentiva della teoria di Spengler: il suo libro che usci’ nel 1917 circa, ed ebbe gradissimo successo nella cultura del tempo, affermava proprio che le civilta’ hanno un ciclo vitale come quello di qualsiasi essere vivente, nascono e moiono senza che ci si possa fare nulla. Una teoria che risentiva del periodo di guerra, e ben poco utile: che le civililta’ abbiano un ciclo vitale e’ evidente, ma non serve a nulla saperlo se non puo’ sapere quanto dura e a che punto di quel ciclo si e’.
Una buona lira (sul modello del franco svizzero) é meglio di un cattivo euro. Un buon euro é meglio di una cattiva lira. Ma siccome dopo un cattivo euro si può ragionevolmente sperare solo in una cattiva lira. (come la passata o peggio) tutte queste dotte discussioni, purtroppo, lasciano il tempo che trovano. Accademia. Per avere una buona moneta ci vuole un un buon sistema politico/economico. Tra poco si rivota. .
Chiedo scusa al Professor Mela, mi è saltata la maiuscola.
Francesco Carbone e GpG Imperatrice (in stretto ordine alfabetico) sono due miei beniamini, pur senza conoscerli li ammiro entrambi, per i loro scritti e per le loro azioni (Usemlab+libri etc. e ProgrammaPolitico+ScenariEconomici etc).
Molti miei embrioni di idee si sono sviluppati in convinzioni e pratiche di vita proprio grazie agli approfondimenti offertimi da Carbone ed Imperatrice.
Quindi li ringrazio entrambi, li seguo e continuerò a seguirli.
Che si scazzino fra di loro non mi fa né caldo né freddo, si litiga nelle migliori famiglie, e se non litighi (specie con colui che hai più vicino) non sei italiano.
Tanto ormai ho abbandonato l’idea infantile che noi liber-qualcosa dovremmo tutti unirci (ma poi, per fare che?).
Ma veniamo al punto del dissidio (se ce n’è davvero uno).
Immagino che Carbone contesti ad Imperatrice di essere una banale riformista, una che vuole rimettere in piedi l’italia semplicemente adottando il suo Programma Politico ma senza toccare il ruolo delle banche centrali e delle banche in genere.
Effettivamente, sembra abbastanza fondato lo stigma di “pressappochismo” che Carbone potrebbe rivolgere ad Imperatrice: senza una moneta “sana”, qualsiasi efficiente nazione/imprenditore/risparmiatore sarà sempre in balìa dello stampatore/demagogo di turno.
Però Carbone, quando si tratta di fare scelte concrete (e non semplici parole né teorie) è altrettanto pressappochista: quando ha deciso di andarsene dall’italia, ha scelto Malta, che non è certo il paradiso della libera e sana attività bancaria.
Non dico che Carbone abbia fatto male la sua scelta, ma che semplicemente ha valutato che la sua teoria al momento non è praticabile né praticata, e deve ripiegare su una realtà più a portata di mano, bilanciando le sue convinzioni con le sue convenienze.
Se doveva applicare alla sua vita quella stessa coerenza che non riconosce ad Imperatrice, Carbone doveva semplicemente cambiare mestiere, e dedicarsi ad un un ambito che non prevede l’interferenza dello stato-banca, ad esempio l’asceta.
(Chiedo scusa a Carbone se mi permetto di commentare sue scelte di vita).
Immagino che Imperatrice contesti a Carbone di essere uno splendido teorico, essendosi dato come obiettivo unico ed ultimo l’abolizione del privilegio di stampare moneta e la adozione del gold standard.
Effettivamente, sembra che l’accusa di Imperatrice sia abbastanza fondata: nessuna banca (né centrale né commerciale) rinuncerà mai ai suoi privilegi, e nessun popolo avrà mai la forza di revocarglielo.
Brava Imperatrice, ben detto. Ma tu sei ancora più teorica di lui: offri tanti studi, dati e tabelle pressoché quotidiani, ottime analisi per le quali tutti ci complimentiamo.
Ma quando ti si chiede perché non assumi un ruolo più concreto ed operativo (un partito politico anti-euro? un movimento di opinione per le masse? una rappresentanza politica per quell’enorme giacimento che tu stessa dici non sia rappresentato? scegli tu, che sei più brava di me), rifiuti ed adduci pur legittimi motivi di tempo, di lavoro, di famiglia e di sfiducia.
Se doveva applicare alla sua vita quello stesso senso pratico che raccomanda a Carbone, Imperatrice doveva dare uno sfogo concreto alle sue analisi, e fondare un partito oppure andare a fare la manager altrove che in italia. (Chiedo scusa ad Imperatrice se mi permetto di commentare sue scelte di vita e di opinione).
In sintesi, le mie sono solo provocazioni, Carbone rimane uno splendido analista-divulgatore ed Imperatrice è una splendida operativa-organizzatrice.
Spero che si accapiglino più spesso e più ferocemente, entrambi possiedono argomenti formidabili, ed il confronto fa sempre bene.
Ma non c’è purtroppo un progetto comune che riesca a sfruttare queste due singolari energie (e tutte le altre che tutti noi ben conosciamo: Barrai, Bassi, Facco, mela, Rebuffo, etc e poi tutti i migliori posters, DePaoli, Firmato, Liberty, Rorschach, Tizzi, Trunfio, etc senza dimenticare nessuno).
E mi fermo qui, che ho già parlato troppo.
La risposta a GPG la dà Mises. “Il principale problema politico del nostro tempo è che la maggior parte dei nostri contemporanei, masse di semi-barbari guidate da sedicenti intellettuali, ignora del tutto quello che la scienza economica ha scoperto e descritto“
Che denunci pure Mises …..
Come risposta pero’ non mi pare un granche’, non dice nulla.
Forse hai dimenticato un pezzo, controlla.
Se dare a GPG delle sedicente intellettuale che ignora del tutto la scienza economica non è un granchè…..
Detto da te (o da me) decisamente no, non e’ un granche’, non siamo Mises ne’ il loro interprete ufficiale.
@ Luca:
La Bundesbank era molto più rigorosa rispetto alla BCE, il che ha favorito gli esportatori tedeschi e penalizzato gli importatori, distorcendo di più la struttura della produzione nella misura in cui l’attuale politica monetaria è più espansiva di quella che sarebbe prevalsa se ci fosse ancora il marco.
Io non ho mai detto che attualmente l’euro è gestito come il marco.
Hai ragione a dire che la Germania è stata la principale beneficiaria dell’euro.
Ma per me è semplicemente un’assurdità che Paesi con economie molto diverse fra loro abbiano un’unica politica monetaria con un unico tasso di interesse.
Magari avessimo un’unico tasso di interesse, solo quello primario, fissato dalla BCE per i prestiti che essa concede alle banche private, ovviamente, e’ uguale… ma poi, quello effettivo deciso dai mercati locali e nazionali, e’ in un rapporto di 1 a 10 fra quelllo tedesco e quello greco, ed e’ al contrario di quel che eventualmente servirebbe per uscire dalla risonanza economica distruttiva che sta mandando a pezzi tutto. I paesi piu’ in crisi e dunque a rischio, sono penalizzati da tassi proporzionalmente piu’ alti, in sostanza i mercati stanno scommettendo sulla loro uscita dall’euro, e cosi’ facendo, massacrandoli, non gli danno altra chance. Se un paese esce dall’euro, la sua moneta nel cambio con l’euro si svaluta: chi ha credito valuta la probabilita’ che questo succeda nei prossimi anni, e si cautela chiedendo un tasso di interesse abbastanza alto da compensare il rischio. AL contrario se esce la germania la sua moneta si rivaluta, chi ha spostato li’ tutti i suoi soldi sa che se questo succede, anche se adesso ha interesse zero, con la rivalutazione del marco ci guadagna in un colpo solo probabilmente il 50 per cento!
In altre parole, semplificando molto, se uno presta 100 alla grecia ma valuta che ci sia una probabilita’ del 50 per cento che essa ripudi il debito nei prossimi tre anni, chiede ogni anno il 30 per cento di interesse, in modo da riavere comunque, in media, il capitale indietro. Ovvio d’altra parte che con un tasso di interesse cosi’ il fallimento della Grecia e’ sicuro, l’unica cosa che non lo e’, e’ il quando, e cio’ dipende sostanzialmente da quante tasse riesce prima il suo governo a spremere dai suoi contribuenti (le pecore da tosare) per pagare gli interessi invece della spesa pubblica.
E’ ovvio che un’unione basata su questi presupposti, di esplicita eliminazione dei piu’ deboli, non puo’ che scoppiare, e forse prima scoppia meglio e’.
L’unica cosa che avrebbe potuto evitare questa aberrazione sarebbero stati i famosi eurobond, cioe’ che il debito degli Stati fosse stato ugualmente garantito dalla BCE e quindi sottoposto ad un unico tasso d’interesse, dato dalla media del rischio dell’intera eurozona. Quel che succede e’ che i paesi piu’ forti e quindi con i tassi piu’ bassi, non hanno nessuna intenzione di rinunciare a questo loro privilegio in aiuto di quelli che ritengono gli Stati “cicala”.
E’ un momento di gravissima impasse e crisi politica per l’eurozona, prima che economica, e la classe dirigente che dovrebbe risolverla diciamoci la verita’ fa cagare.
La centralizzazione/omologazione non spontanea, che non proviene dai desideri dei singoli cittadini/consumatori, è da diffidare a priori.
Io non sono d’accordo. Tenendoci l’euro saremmo costretti a rimanere nell’unione europea che è come l’Urss di qualche tempo fa.
Meglio la lira (a patto che venga gestita alla maniera della bundesbank) del superstato europeo
Sappiamo già come verrebbe gestita una “nuova” lira… Svalutazione su svalutazione, debito su debito, bugie su bugie….
Quanto tempo sprecato,quanta energia sprecata a parlare e dibattere sull euro , è per questo che concordo con l’autore ,e mi chiedo seriamente se chi rimpiange la liretta ha la memoria come quella dei pesci rossi? non oso immaginare a che punto saremo ora con i costi di produzione,(energetici e materie prime) con la liretta in tasca.
A chi dice “meglio la lira ma gestita alla bundesbank” ricordo che c’è già l’euro così gestito..
Siamo alle solite invece di risolvere i problemi si cercano capri espiatori,il problema non è l’euro ma lo stato,basta guardare i numeri di questi ultimi 30 anni per rendersene conto
Con la liretta, in alternativa alle tasse e al debito c’era l’inflazione.
Senza, non c’e’ nessuna alternativa, dando amaramente per scontato che, dopo tanti decenni e visti soprattutto gli ultimi tragici anni, l’oculatezza di Stato che sarebbe stata la terza alternativa, e’ insperabile. Quelli che dovrebbero risolvere i problemi li hanno risolti benissimo: i loro.
alternative poco lungimiranti tamt’é che a forza di stampare carta ci siamo ritrovati con le pezze al culo,
Veramente con le pezze al culo ci ritroviamo adesso che la carta non la possono piu’ stampare,e’ da trent’anni che non possono piu’ stampare liberamente, dal 1981: infatti e’ da allora che, in cambio di meno inflazione, poiche’ la politica di malagestione e’ continuata, abbiamo visto schizzare alle stelle sia le tasse che il debito.
Se avessero continuato a stampare, a parita’ di altre condizioni, avremmo avuto meno tasse e meno debito, ma piu’ inflazione.
E’ cosi’: negli anni 60 e 70 le tasse erano praticamente inesistenti, rispetto ad adesso, te lo posso testimoniare. E inoltre, se non le pagavi in galera non ci andavi, comunque. E se le pagavi in ritardo, le sanzioni erano irrisorie, allora si aveva il terrore della germania perche’ si diceva che i tedeschi, invece, su queste cose erano tremendi, cosa che peraltro era del tutto falsa. Abbiamo voluto diventare come credevamo che loro fossero, e cosi’ il nostro paese e’ diventato un’unica immensa grande galera.
Gpg Imperatrice e Francesco Carbone.
Premesso che ho una mia personale classifica per il tipo di moneta che vede al primo posto una moneta libera, al secondo una moneta fissa, al terzo un gold -standard “alla De Soto” ed al quarto l’euro, avrei alcune domande da farvi:
È vero che in fondo l’euro non è così rigido?
È vero che la Bce compra titoli per certi stati e per altri no?
È vero che Francia e Germania possono “stampare” più degli altri?
È vero che le regole non sono uguali per tutti?
Ve lo chiedo da ignorante e non da polemico, perché se tutto ciò fosse vero a quel punto sarei d’accordo con De Soto solo per il gold-standard.
Ho visto il video, ed effettivamente per come descrive l’euro non sembra affatto male, ma è effettivamente così?
Un saluto .
Le regole pero’ e’ disonesto dire che non sono uguali per tutti, come da altre parti si fa: semplicemente, sono regole che considerano solo il debito pubblico: chi ne ha di piu’, non puo’ sforare, chi ne ha meno, data la contingenza negativa, si’. SI puo’ doscutere se siano sbagliate o no, se producano l’effetto desiderato o il contrario, ma e’ chiaro che la rigidita’ verso l’italia e’ dovuta al suo gia’ piu’ alto di tutti gli altri debito pubblico.
Il tassista folle ricorda un po’ i grillini, nazionaliziamo tutto, fermiamo i mercati, chiudiamo le borse e i problemi finiranno…
Quando penso a Bitcoin non vedo una moneta ideale come la moneta merce il cui costo di produzione incide sul tasso di interesse puro, condizionando pertanto la struttura della produzione.
http://www.guidohulsmann.com/pdf/Demand_Money_Time_Structure_Production.pdf
Io direi che la palla di vetro non la possiede alcuno.
Si confrontano teorie, punti di vista.
Corroborati da numeri, aspettative, proiezioni.
Ma nessuno ha la verità in tasca.
Mi pare estremamente utile in ogni caso impedire alle banche , tramite la riserva frazionaria, partecipare alla moltiplicazione di pani e pesci.
Mi pare sensato, ad ogni effetto, che tanto si riceve e tanto si presta.
De Soto vorrebbe un 100% di riserva.
Però ho letto da qualche parte anche di altri specialisti che si accontenterebbero di una percentuale inferiore, peraltro considerando la riserva frazionaria come un male minore.
In attesa di tornare al gold standard (se mai ci si tornerà, ed io ne dubito), come auspica De Soto, io non so se vada davvero bene l’euro, in pratica il marco tedesco aggiustato per gli altri paesi europei, oppure no.
L’euro, per me è stato un costo diretto e indiretto.
Dal 2002 , invece di tempi migliori e ricchezza per chi avesse aderito, avendone i titoli, al sistema euro , io ho visto esattamente il contrario.
La politica ha fatto marcire tutto, euro compreso.
Anche qui sono diverse le scuole e le idee.
Unione monetaria senza unione politica, etc,etc.
Io non sono uno specialista.
Io leggo e cerco di capire.
Ma da quello che vedo ,le teorie sono interessanti, ma non ci salvano il culo.
Possiamo prevedere, confrontare, opinare su tutto.
Però non vedo in politica, e neppure in ambito economico, tra i potenti e tra chi davvero comanda, non vedo nessuno che introduca idee e proposte libertarie, quelle che noi, pur con diverse colorazioni, auspichiamo.
Temo quindi che le interessanti discussioni e gli istruttivi articoli servano, poi, a poco.
Io, piuttosto, sarei interessato a conoscere in quale paese mondiale tali proposte e teorie economiche siano , anche solo in parte, applicate alla vita economica e finanziaria.
Perché, vista la malaparata, chi vuole potesse sperimentare personalmente quanto finora teorizzato, o ipotizzato.
Allora chi ci spiega , dove nel mondo, c’è libertarismo economico?
chissà perché i pro euro sono nel 99% dei casi ricchi sfondati…
Mah…
Scusa hai letto l’estratto conto di tutti?
Comunque, andando oltre la battuta, spesso i pro-lira se la passano abbastanza male economicamente, come molti in questo periodo, ma sperano nella bacchetta magica che ………. renderà tutti ancora più poveri.
Risposta rivolta a lameladi…….
Evidentemente perché i non ricchi sfondati sono asini e sperano che cambiando le figurine colorate basti a risolvere i loro problemi.
Ringrazione per l’attenzione l’autore. Riassumendo I concetti esposti sono (cito testualmente i termini utilizzati rivolti a chi ha un punto di vista differente dall’autore):
• Non sopportortazione
• stupidaggini
• propaganda
• banda
• appestare
• infestare
• voltastomaco
• corbellerie
• cialtroni
• ingannare
• truffare
• Buffonate
• autoillususione
• neuro
Complimenti per la performance.
L’autore mi era stato segnalato in passato come persona valida, al pari di Facco (che in passato ho avuto il piacere di incontrare). Il grosso delle idée di fondo del Movimento Libertario sono da me condivise ed apprezzo l’attivita’ svolta. Se c’e’ qualche divergenza, ovviamente, mai mi sognerei di scrivere un pezzo utilizzando una terminologia al limite della denuncia, ne’ mi sognerei di dipingere una persona come lui con tali epitaffi.
L’autore (in modo sgradevole) liquida le idée altrui come spazzatura, idée che sono state espresse tali e quali da economisti di fama mondiale, ivi inclusi molti di fede austriaca.
Argomenti? Pochi, se non un richiamo a De Soto, opportunamente massacrato anche da altri e piu’ noti economisti di fede austriaca.
Un saluto sincero a Carbone, nella speranza che minimizzi in futuro questi sfoghi, e ci delizi con le sue analisi, spesso condivise e talvolta no, ma sempre apprezzate.
Credo che lo stato italiano (con i cialtroni di politici che si ritrova) non si possa permettere un ritorno alla lira. L’euro ha nascosto per qualche anno il fatto che lo stato italiano fosse fallito, ma è stato solo un rinvio di qualche anno, ora ci siamo, e solo un default ci potrà salvare da questi ingordi maiali che ci governano.
Non esattamente, il ritorno alla lira e’ a questo punto l’unica cosa che possa compensare le mancate riforme “anti-stato-ladro” che i politici suddetti avrebbero dovuto fare, e hanno fatto, ma al contrario. E’ gia’ di suo un “piano B”. Altrimenti probabilmente avremo la completa distruzione dell’apparato produttivo privato, soffocato da balzelli sempre piu’ onerosi, e senza che quello pubblico possa sostituirlo, visto che e’ gia’ stato smantellato pure quello.
Cio’ su cui ci puo’ essere discussione e’ solo sul mix fra le politiche sopraddette (anti-stato-ladro) e il ritorno alla valuta nazionale inflazionabile entro i propri confini (l’euro, anche se viene inflazionato, l’inflazione la produce nel posto sbagliato). Ma sulle politiche anti-stato-ladro spero nessuno sia cosi’ sciocco da farsi ancora illusioni, tutte le manovre di questi ultimi anni sono andate in direzione opposta, e estremamente accentuata, a quella che qui ci si auspicava. Le politiche effettive sono andate tutte in direzione esplicitissimamente opposta, che considera ladro il contribuente recalcitrante, e fino al punto da metterlo in galera…
io invece condivido i vocaboli dell’articolo ed aggiungo che ne ho pieni i medesimi dei miglioristi di quelli che hanno la soluzione od un buon consiglio per il “Principe” attraverso qualsiasi mezzo di comunicazione.
Non c’è consapevolezza della irrimediabile condizione.
Quando le cose vanno così si possono pronunciare tutte le parole del mondo, ma quel che si osserva è un dialogo tra capponi di manzoniana memoria.
yes Claudio.
La realtà è che non sanno rispondere alla domanda: “Cos’è la moneta?”
Ma sanno pontificare sempre per dire perché questa moneta è buona o cattiva.
A proposito di pontificare. Papa Francesco è una felice sorpresa quando dice “chi sono io” per giudicare il mistero della natura umana, riferendosi ad un uomo di buona volontà in cerca di Dio. Praticamente un salto di paradigma enorme, fatto dalla sua dogmaticamente infallibile intelligenza, per una Chiesa in riorientamento.
Poi mi scivola sulla diabolica buccia di banana del “denaro sterco del diavolo”.
Badando bene che diagnostica correttamente il tipo di problema: e cioè “l’idolatria”. Purtroppo si fa ingannare per l’ennesima volta dall’anticristo che con lo specchio distorce lo sguardo volgendolo verso la mela dell’albero della conoscenza.
L’idolatra usa i mezzi che ha a disposizione per librarsi sopra gli altri, distorcendo, manipolando e monopolizzando l’ambiente circostante.
Il denaro è un mezzo non è un fine pure per l’idolatra.
L’idolatra serve l’illusione di essere in grado di disporre in ogni momento di ogni cosa beandosi inconfessabilmente di essere un dio.
L’idolatra non cerca il danaro per possederlo, ma per tutto quel che il denaro può comprare. L’idolatra si nutre dell’idolatria altrui e dello stimolo di competizione tra altri idolatri. Si annusano e si riconoscono come i cani anche quando assumono le sembianze di samaritani.
Il danaro, nato spontaneamente è spontaneamente un mezzo, un attrezzo umano importante ed irrinunciabile fonte ed amplificatore di comunicazione, trasmissione e riaggiustamento del benessere di intere comunità.
Il denaro non è quella cosa che la chiesa definisce sterco.
Il denaro compie la sua funzione in un intorno di libertà ove il libero arbitrio è la fonte del limite e del rispetto della continuazione della libertà di chi ci troviamo di fronte, nel rispetto degli atti volontari di cooperazione sociale.
Il denaro compie la funzione solo se è scelto e riconfermato negli scambi quotidiani in piena libertà.
Ogni organizzazione che imponga oneri o scambi ed imponga un danaro diverso da quello nato nel mercato, senza dar facoltà di astenersi o di sfilarsi dal cappio, magari di natura “legale”, è una organizzazione violenta.
Chi non vede questo è un povero diavolo.
Per arrivare qui però bisogna avere capito che l’uomo ha una materiale convenienza nel rispetto del prossimo. Il martirio, la sofferenza od il semplice sacrificio non hanno senso per se, ma per garantire al prossimo quel che anche gli altri hanno convenienza che ci sia garantito in cambio.
In giro invece sento ancora idiozie come di quelli che dicono che servirebbe una guerretta per far sparire un miliardino di persone perché cosi dopo si può ripartire. Siamo in troppi!
Oppure: riprendiamoci la sovranità monetaria.
Qui l’anticristo ha praterie sconfinate ed in cervelli tanto ariosi potrà sicuramente costruirci un resort per poveri diavoli.
Scienziati di fama mondiale come la Friedmanite: non se ne può più. Ormai ha ragione Francesco i liberisti mi fanno venire il voltastomaco.
N.B. un po’ austriaco è il figlio di Milton…..ma di austriaci che parlano di euro ingessato o corbellerie del genere non li ho mai letti.
Citare Stiglitz, da chi Huerta non l’ha certamente letto e al limite capito e chiede la svalutazione competitiva, mi fa ricordare questo http://www.google.ae/url?sa=t&rct=j&q=stiglitzhendry&source=web&cd=1&ved=0CCgQtwIwAA&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DsAAnV-AolTI&ei=As5FUvr7A4fEsgaLgIHgBg&usg=AFQjCNFH5N3y7yJVI8yduBwMo23VicGgtA&bvm=bv.53217764,d.Yms e gli argomenti di gpg contro Francesco mi sembrano il ditino di Stiglitz verso Hendry….
Solo una domanda.
Quali sarebbero i noti economisti di fede austriaca che “massacrano” Huerta de Soto ?
La scuola di De Soto.
A De Soto va bene l’euro come seconda scelta.
La prima, se non erro, è il gold standard, accompagnato alla riserva del 100% dei denari prestati.
A me dispiace che nell’unione europea vogliano in ogni modo unificare il sistema fiscale ed il sistema bancario.
Non mi pare sensato.
Mi risulta , infatti, che tra i diversi stati degli Usa esistano differenze non piccole di tassazione.
Che in Delaware sia più conveniente porre la sede di certe società, che in altri stati l’imposizione sugli immobili sia molto ridotta, etc.
In pratica esisterebbe una concorrenza fiscale tra stati della federazione americana.
Ovviamente la politica federale monetaria e le tasse federali saranno le stesse.
In europa che vogliono fare?
Azzerare ogni differenza fiscale?
La politica monetaria ed il sistema bancario è già abbastanza simile, specie quando si tratta di bastonare la clientela.
Vogliono spingere gli scontenti ed i vessati ad emigrare dall’unione europea?