Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi potrebbe ritrovarsi a combattere la sua battaglia per il pagamento dei crediti statali alle aziende fianco a fianco con un alleato nuovo e determinante. Nientemeno che la cancelliera Angela Merkel. Secondo la ricostruzione di «un alto funzionario tedesco» proposta oggi dalla Stampa, infatti, la signora del rigore «“da un anno e mezzo” sprona a pagare gli arretrati alle imprese, ne ha parlato sia con Mario Monti che con Enrico Letta. “Sono 70 miliardi che dovete a piccole e medie aziende, è una questione di credibilità”».
CHI È IL FURBETTO? Soprendente il ragionamento che secondo la Stampa Frau Merkel avrebbe svolto davanti ai colleghi italiani. Non solo perché lei per prima avrebbe accantonato le preoccupazioni su possibili sforamenti del tetto del deficit pubblico in seguito alla restituzione dei miliardi dovuti («Si tratta si una spesa una tantum e possiamo spiegarla ai mercati globali», avrebbe assicurato la cancelliera). Ma soprattutto per la “filosofia” che avrebbe esibito agli attoniti Monti e Letta: «Non è possibile convincere le imprese a essere oneste con l’erario quando lo Stato stesso non onora i propri arretrati». Anche Angela amica degli evasori fiscali?
MAI SENZA ROMA E PARIGI. La paura di Berlino, spiega la Stampa, è che l’Italia e la Francia non riescano ad aprofittare di questi mesi di bassi tassi di interesse per fare le riforme di cui hanno bisogno, e quando il denaro sarà più caro «non si saprà come agire sull’economia e mantenere allo stesso tempo il deficit sotto il 3 per cento del Pil». Secondo il quotidiano torinese, insomma, anche la Germania abbandona la strada a senso unico dell’austerità e svolta in direzione crescita. «La cancelliera vuole riaccendere il motore antirecessivo e vuole essere in prima fila nel farlo. “Abbiamo bisogno d’una Francia competitiva”, dicono negli uffici sulla Sprea. La Merkel crede che, “seppure Grecia, Spagna e Portogallo dovessero restare indietro, in qualche modo possiamo farcela”. Tuttavia “senza l’Italia sarebbe molto difficile e senza Parigi impossibile”».
FONTE ORIGINALE: Tempi.it
La culona ha ragione, invece di inseguire le olimpiadi, che inseguano il pagare i debiti.
Perché lei dovrebbe fidarsi di governi che si inculano i loro elettori, fornitori e cittadini?
Se sei disposto a derubare i tuoi cittadini in modi così bassi, che cosa sei non sei disposto a fare? Poco o nulla.
Il cancelliere tedesco, anzi il fhurer ormai, dato che chiunque votino i tedeschi il cancelliere resta lei, si occupa della spesa pubblica di un altro paese e va tutto bene?
Al di là del fatto che abbia ragione nello specifico, anche se le imprese dovrebbero pensarci 2(00) volte prima di lavorare per lo Stato, vi sembra normale? Tutto a posto?
Perché Letta non chiede alla Germania che fine han fatto i soldi per l’aeroporto di Berlino? O quelli per l’inutile castello che stanno costruendo senza nemmeno spiegare a cosa serve? O per i treni Siemens che proprio non vogliono saperne di funzionare?
Ci stiamo abituando troppo alle ingerenze della politica (anche) tedesca, non mi pare che l’ultima volta sia finita proprio bene.
E poi: una tantum? Ah sì?!?!? Perché, una volta pagato questo giro non si ripeterà più?
Maddai…
Cara fuhrer, tieniti caro il tuo paese nazional-socialista, goditi tutti i tuoi voti comprati con spesa pubblica ad cazzum, ma vedi di cominciare a farti un filino i cazzi tuoi.
I cazzi suoi se li fa. Anzi, quelli della Germania. Siamo noi che non siamo capaci di farci i nostri. Ma veramente qualcuno credeva che fatto l’Euro si cominciava a collaborare? Dopo mille e cinquecento anni di guerre, l’unica certezza è che l’Europa non esiste e mai esisterà. L’Europa è divisa, anzi spaccata in due dal 9 DC. Spaccata culturalmente, etnicamente, spaccata linguisticamente e nella religione. Abbiamo un’ Europa cattolica ed una protestante, una latina ed una germanica, una mediterranea ed una alpina. In una situazione di questo tipo, ognuno tira l’acqua al suo mulino a scapito dell’altro. Siamo noi i fessi che ancora crediamo alla befana. La Merkel alla befana non ci crede. Viene da un blocco comunista dove gli hanno insegnato fin da piccola che l’individuo non conta, ma contano gli stati. E lei gli interessi del suo stato li ha fatti molto bene.
L’Europa non esiste, come non esiste l’America, la Russia, la Cina. Non esistono nemmeno l’Italia, la Germania (Monaco e Berlino? Più diverse di Milano e Roma) e ho moltissimi dubbi che possa esistere la Lombardia, perché mettere insieme Brescia, Bergamo e Milano mi sembra davvero un’utopia.
D’altra parte anche gli abitanti di Lambrate non si sentono milanesi.
Sono tutte sovrastrutture, più sono grandi e potenti, più sono dannose. E la Germania è grande e potente.
Non abbastanza, però, da poter andare dalla scandinavia al mediterraneo, come sognava nel suo inno: sono ancora Putin e Obama a decidere e basta davvero poco per far tornare la cancelliera nell’angolino. Basta, per dirne una, cominciare a mettere il naso in Deutsche Bank.
Che la Cancelliera stia facendo il bene dello Stato tedesco è possibile, ma non dimostrato.
Che stia facendo il bene dei cittadini tedeschi è sicuramente falso, come del resto ogni leader di ogni Stato al mondo.
O la merkel sogna, oppure non ha ben chiaro chi siano i suoi colleghi dei PIIGS.
Se ne andasse fuore dai coglioni la Merkel…voglio vedere se l’AFD supera la soglia di sbarramento che cazzi amari saranno per lei.
@hilda
Improbabile che gli elettori tedeschi siano altrettanto coglioni degli italiani.
L’unica cosa che hanno in comune (gli elettori) e’ che fanno entrambi gli interessi della germania. Ma non e’ certo una novita’, gli italiani sono fatti cosi’, pur di far dispetto alla moglie si tagliano i coglioni (e devono averne fatto, di dispetto…).
speriamo..http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/09/gpg1-423-Copy-Copy-Copy-Copy-Copy-Copy.jpg