Arriverà probabilmente a fine anno il nuovo codice deontologico per i medici italiani, che cambiera’ nome ai pazienti, chiamandoli persone assistite. Conterrà anche la richiesta di una maggiore attenzione per le violenze verso i ‘soggetti deboli’, comprese le donne, spiega Amedeo Bianco, presidente della federazione degli ordini (Fnomceo).
Tra le nuove norme dettate dal codice, la cui ultima revisione risale al 2006, come anticipato dal Corriere della Sera ci sarà anche l’utilizzo del termine ‘persone assistite’ invece di ‘pazienti’. L’attenzione per i soggetti deboli invece non è una novità, spiega Bianco, ma l’inserimento nel codice è un modo per ‘rinforzare’ il concetto, anche sulla spinta dei fatti di cronaca. ”L’attenzione c’era già prima – sottolinea – ma abbiamo voluto concentrare l’attenzione sulle categorie deboli, anziani, minori e soprattutto donne, che come vediamo tutti i giorni sono sottoposti a situazioni di violenza che spesso sono difficili da cogliere”.
La bozza del nuovo codice è stata inviata ai singoli ordini, che hanno fino a metà settembre per formulare le loro osservazioni. ”In seguito il Consiglio Nazionale della Fnomceo esaminerà e approverà articolo per articolo – spiega Bianco – speriamo di riuscire entro fine anno ad adottare il nuovo codice, o al massimo per la primavera del 2014. Molto dipenderà da eventuali altre questioni con maggiore priorità che potrebbero presentarsi”.
La medicina italiana ha molta ‘carne al fuoco’ in questo momento, a partire dal decreto Lorenzin che contiene fra le altre cose la riforma degli ordini, e che deve essere convertito, sempre se il Governo resterà in carica. ”Al momento è difficile fare previsioni – afferma Bianco, che è anche senatore Pd – speriamo di continuare, ci sono leggi importanti da portare avanti”.
Stupidaggini chiamateli come volete purché vengano curati nel modo migliore.
gli hanno cambiato nome perché non erano più pazienti, si erano… anzi, si sono ampiamente rotti le palle di questo pseudo servizio sanitario pagato caro ed amaro e contro la loro volontà.
inoltre la norma non si lascia scappare l’occasione di dividere per contrapporre e controllare: individua una categoria (ora gli anziani, rincorrendo l’età media dell’elettore, poi la donna perennemente quasi razzisticamente parte debole, poi sarà il turno dei bambini, poi li negri, all’occorrenza gli zingari, e chi più ne ha ne metta) e la privilegia. Automaticamente ci sarà la corsa di chiunque si consideri ‘minoranza’ al privilegio, ad intrigare per ottenere vantaggi concessi dal potere…non è così che riescono a controllare e ricattare tutto e tutti?
Licenziare un po’ di primari e parassiti vari nooo???
Gli amici che lavorano ai policlinici di roma mi raccontano quotidianità da incubo, gare d’appalto che sembrano fatte apposta per farsi fare causa dalle ditte, sprechi ad ogni livello (tanto l’appalto ormai è cosa fatta), e se le cose ancora non sono esplose del tutto è solo grazie alla pietas e vergogna di qualche operatore conscio della montagna di soldi ci costino quei baracconi!
Roba comica, direi.
Neologismi di ogni tipo.
Ci sarà da ridere.
E’ un segno dell’imbarbarimento ipocrita della società.
Ovunque nel mondo “evoluto”.
La gente, che è mediamente ignorante ed ipocrita, accetta di buon grado queste idiozie.
E le pratica, pensando di diventare migliori cittadini.
Non si accorgono di venire ulteriormente intruppati, e derubati anche della libertà di usare le parole in modo diretto e più appropriato.
Io penso che l’educazione civica e soprattutto dei sentimenti non si attua con le parole.
Le parole stanno, come sempre, a zero.
Non c’è una sistematica demonizzazione del maschio da parte dei poteri forti?
“soggetti deboli” Roba orwelliana da far venire i brividi. I vecchi di un tempo ora appartengono alla terza età. Questo gergo è la conseguenza logica dell’onnipresente marxismo culturale: se non tutti sono uguali in carne e ossa allora bisogna plasmare la lingua perché prevalga l’omogeneità.