In Anti & Politica, Economia

MESDI MATTEO CORSINI

“In una economia di mercato in cui la proprietà è privata definire quale è il disegno del mandato del manager non è difficile: l’obiettivo del manager è quello dei suoi azionisti, vale a dire la massimizzazione del profitto… i politici sono fisiologicamente inclini alla distorsione, in quanto il loro orizzonte temporale è quello del breve periodo ed il loro calcolo non si basa su valori economici, ma appunto politici, essendo l’obiettivo quello di essere eletti o rieletti. Quindi, entrando nelle banche tendono anche a peggiorare le regole del gioco… Quindi l’efficacia del progetto europeo ha come condizione necessaria non solo che l’ESM abbia il pieno controllo dell’operato dei manager, ma anche che non vi sia alcuna presenza dei governi”. (D. Masciandaro)

Commentando in senso critico i salvataggi bancari con sostanziale nazionalizzazione operati da alcuni Stati dal 2008 a oggi, Donato Masciandaro ha scritto alcune cose che ritengo condivisibili e anche difficilmente controvertibili. Ciò che non condivido è l’idea che il problema della “miopia” dei politici possa essere risolto sostituendo a essi dei tecnoburocrati. Tali sarebbero, infatti, i funzionari dell’ESM (il meccanismo europeo di stabilità) che dovrebbero controllare l’operato dei manager delle banche ricapitalizzate con i soldi dell’ESM (MES in italiano)stesso (gira e rigira, si tratta poi sempre di soldi che in buona sostanza arrivano dalle tasche dei contribuenti).

Costoro, infatti, non hanno né gli incentivi tipici di un azionista che ha investito capitali propri, non correndo di fatto alcun rischio, né una sorta di onniscienza che li ispiri nella conduzione delle banche. Non sottovaluterei, poi, il fatto che i referenti ultimi di ogni tecnoburocrate restano i politici. Si tratta con ogni probabilità di persone con maggiori competenze tecniche rispetto ai loro referenti politici, ma sarebbe illusorio ritenere che non siano minimamente condizionati dalla “miopia” dei loro mandanti. Il mondo è pieno di tecnici che usano le loro competenze per giustificare obiettivi meramente politici; farlo fornisce le migliori opportunità per avere carriere prestigiose, con pochi rischi e lauti guadagni.

Credo, quindi, che l’intervento dell’ESM non risolva il problema di fondo delle distorsioni introdotte dai salvataggi bancari operati dagli Stati.

Sicuramente aumenta la cortina fumogena attorno alle operazioni di salvataggio e si diluisce il legame tra la nazionalità della banca ricapitalizzata e quella dei contribuenti che, in ultima analisi, sopportano le eventuali perdite. Non direi, però, che questo sia un passo avanti.

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