DI MATTEO CORSINI
“Sarebbe importante, per dare un senso al nostro lavoro, utilizzare i proventi dell’evasione per dare sollievo sociale… per ristrutturare scuole, aiutare i meno abbienti, risistemare ospedali. Questo risultato visibile potrebbe far capire quali risultati si possono ottenere dalla lotta all’evasione”. (A. Befera)
Quello di Attilio Befera è un lavoro che non farei per nessuna ragione al mondo, perché è contrario alla mia idea di etica. Se uno ritiene che la tassazione sia una forma grave di violazione della proprietà altrui, non può fare il capo degli esattori. Mi rendo conto, peraltro, che finché ci sarà lo Stato, ci sarà la tassazione, e ci sarà anche qualcuno che farà il lavoro di Befera. Trattandosi, tra l’altro, di un’attività molto ben retribuita, suppongo che sarebbero in tanti a voler essere al posto suo.
Tuttavia, c’è modo e modo di fare ogni lavoro. Nel caso del capo degli esattori, sarebbe meno sgradito ai cosiddetti contribuenti – quanto meno al sottoscritto – se costui evitasse di fare anche il moralista o di utilizzare argomentazioni neppure troppo vagamente da politicante buonista.
La dichiarazione di Befera mi sembra comunque interessante perché rafforza una convinzione che ho sempre avuto: se la cosiddetta lotta all’evasione fiscale portasse a recupero consistente di gettito – anche i famosi 100-120 miliardi all’anno che dicono essere l’ammontare totale delle imposte evase – le pretese dei fisco non diminuirebbero di una virgola.
Non è vero, quindi, che se tutti pagassero, tutti pagherebbero di meno, come la pubblicità (ingannevole) dello Stato è solita ripetere. Molto probabilmente quei soldi verrebbero spesi. E quando uno dice che verrebbero spesi “per ristrutturare scuole, aiutare i meno abbienti, risistemare ospedali”, si può stare sicuri che scattano gli applausi.
A costo di sembrare cinico e insensibile, credo che quei soldi verrebbero in realtà sprecati e credo anche che aumentare ulteriormente la spesa pubblica sarebbe deleterio. Tra l’altro, mi chiedo se uno Stato che assorbe oltre la metà del reddito prodotto dai suoi cittadini non dovrebbe già avere risorse sufficienti per occuparsi di tutte le attività di cui parla il (buon) Befera.
Insomma: “sarebbe importante, per dare un senso al [suo] lavoro”, se Befera ci risparmiasse almeno le prediche da moralista politicamente corretto.
Ho letto un’articolo dell’ansa che diceva di quanto sono calati i consumi e di quanto è aumentato il recupero dell’evasione – le notizie nello stesso articolo – Bravo Befera ………….fate finta di non capire che quei 4 soldi evasi servivano ad incrementare l’economia e quindi a dare gettito alle casse dello stato – ora che hanno ripulito gli italiani non hanno capito che non hanno incassato e hanno distrutto l’economia . Bravo Befera…. siete grandiosi! fino a quando la tassazione sarà così alta la gente non avrà soldi per alimentare l’economia e quindi dare lavoro – è triste da dire ma i poveretti rubavano sì… 4 soldi (non parlo di grande evasione che quella non l’hanno ancora colpita – hanno nomi e cognomi di tutti quelli dei paradisi fiscali ma non li hanno ancora presi) Befera è forte con i più deboli – è debole con i più forti-Befera perchè non restituisci tutti gli stipendi che hai rubato – 400/500 mila euro l’anno non ti sembrano un pò troppi? Sei vergognoso -la politica è vergognosa fanno finta di non vedere che i poveri sfigati non ce la fanno più – miserabili.
Fabio: guarda che il problema e’ in gran parte di Equitalia,poiche’ le norme che col testo unico regolavano la riscossione tributi, da Befera,attraverso il ministero delle finaze,sono state stravolte,inasprite nell’azione esecutiva e gonfiate nel calcolo delle more,interessi,oneri fissi e quant’altro. Il soppiantato sistema di esazione applicava per i morosi, il solo 6% di mora,una tantum;la pensione minima dell’Inps non era pignorabile in quanto istituzione sociale e ugualmente per tutto cio’ che era indispensabile per la vita quotidiana e per l’attivita’ del debitore.Le procedure immobiliari erano rarissime ed il sistema non era coercitivo in modo indecente come questo messo in atto.
che schifo, già si sentono i piagnistei perché a giugno non ci saranno proroghe allo stop delle attività di equitalia!
questo a conferma che non è equitalia il problema ma l’enorme tassazione, palese o occulta, a monte.
Non è sbagliato il boia che esegue la condanna, è sbagliato che a monte esista la possibilità capricciosa di condanna capitale.
“Non è sbagliato il boia che esegue la condanna, è sbagliato che a monte esista la possibilità capricciosa di condanna capitale.”
Non e’ una possibilita’ capricciosa, anzi proprio per eliminare la possibilita’ capricciosa e’ stato messo in piedi un meccanismo burocratico totalmente automatico che procede con deterministica e disumana spietatezza.
Quindi, forse il fatto che la macchina della riscossione sia un meccanismo spietato e sordo e cieco ad ogni pieta’ umana, qualcosa di un po’ sbagliato forse ce l’ha.
Ovviamente sono d’accordo sulla enorme tassazione, fermo restando il fatto che l’enormita’ e’ soggettiva, 9.000 euro su chi ne guadagna 10.000 significano esclusione dal consesso sociale e morte vicina, 150.000 su chi ne guadagna 200.000 permettono ancora una agiata sopravvivenza, se solo lo stato non continuasse a pretendere 150.000 anche l’anno dopo che magari incassi 50.000. La tragedia pero’ si ha quando arrivano cartelle anche solo da 1.000 a chi ha zero o sottozero (e qui entra in campo, fra le altre, la patrimoniale IMU) che significano morte certa, specialmente dopo che per l’intera vita ti hanno sfracellato le balle nel condizionarti alla credenza che lo Stato e’ li’ e va sostenuto perche’ aiuta chi e’ in difficolta’. (vedi l’articolo che stiamo commentando). Credo non esista piu’ nessuno, tranne qualche coglione, che ci crede ancora. A chi e’ in difficolta’, ormai spesso, lo stato lo aiuta nel senso che gli scava la fossa, lo spinge dentro e gli butta sopra la terra. Salvo poi compiangerlo e scaricare la colpa sugli evasori.
Ti do’ pienamente ragione comunque nel fatto, di fondo, che la sensazione generale sia di essere sotto il tacco, oltre che di un destino insondabile, di un leviatano capriccioso e SADICO contro cui ogni supplica sia inutile. Questo e’ cio’ cui presta il suo volto Befera. I suoi tentativi di giustificare, razionalizzando, la sua posizione sono pietosi ed anche offensivi. Specialmente se e’ vero che e’ uno che guadagna piu’ di Obama (questa da sola e’ una cosa che grida vendetta, tremenda vendetta, e’ la prova definitiva che la nostra classe dirigente e’ li per derubarci).
En passant, Befera si ricorda che lo Stato che lui rappresenta ha speso si stima sui 120 miliardi di euro per acquistare beni e servizi da fornitori privati, SENZA AVERLI, E TENENDO CONTO CHE SAPEVA DI AVER PERSO IL CONTROLLO DELL’EMISSIONE DI MONETA, CONTANDO SUL FATTO CHE TANTO POI AVREBBE COSTRETTO IL CONTRIBUENTE GIA’ IN ROVINA, CON LA FORZA DELLA POLIZIA, A SUBIRE ULTERIORI AUMENTI DI IMPOSTA OLTRE IL 56 PER CENTO DI PRELIEVO FISCALE GIA’ ATTUALE,? Adesso, quei soldi, perche’ non li tira fuori chi ha deciso la spesa, CIOE’ LUI E LA SUA CATEGORIA di “grand commis” di stato? Vi rendete conto che ci fanno la predica e la morale per nascondere colpe gravissime che sono tutte e solo loro?
Veramente era l’usura, la pratica del denaro a interesse, di cui la chiesa e lo stesso Gesù Cristo quanto scaccio dai templi i mercanti e gli usurai.
Il denaro a interesse è stato sempre bandito, vietato dalla chiesa ed è stato solo accettato con la postula di San Agostino.
firmato winston diaz
Forse è meglio che studi un pochino, almeno la storia recente.
La Ex Unione Sovietica aveva il rublo non convertibile, spero che comprenda le implicazione senza che debba io sconfinare nella didattica a causa della sua pigrizia.
Lei ha la fede dell’iniziato, illumini anche noi.
:-)
Befera, che si proclama cattolico, farebbe bene a rileggersi attentamente il Vangelo: lì vedrebbe che, a quei tempi, l’opinione pubblica accomunava gli esattori delle imposte, i cosiddetti “pubblicani” , alle prostitute e ai peccatori; e che Nostro Signore li frequentava per redimerli, non certo per giustificare moralmente la loro professione banditesca. L’evangelista Matteo, che era uno di quelli, abbandona la sua attività per diventare discepolo di Cristo. Zaccheo, suo collega, cerca di giustificare l’attività di rapina di cui è complice accampando le opere di beneficenza da lui compiute e la propria pietà religiosa:Gesù, nella Sua misericordia, sembra assolverlo, ma non mi pare che con questo affermi implicitamente la liceità dell’oppressione fiscale. Sarei lieto che qualcuno mi smentisse, testo evangelico alla mano, possibilmente nell’originale greco…
“Mi pare che Friedman abbia detto che lo stato italiano piu’ prenderebbe,piu’ mangerebbe.”
Friedman ha detto ben altro, cito a memoria, ha detto che in Italia il vero patriota e’ l’evasore, perche’ e’ grazie agli evasori che e’ stata sottratta allo stato una ingente mole di risorse che altrimenti, dallo stato dilapidate, avrebbero portato il paese alla rovina. Trovi sull’archivio del corriere l’intervista originale.
La battuta sarcastica di Friedman e’ peraltro tutt’altro che tale, fra gli storici dell’economia si fa sempre piu’ strada la convinzione che l’unione sovietica sia stata tenuta in piedi per qualche decennio oltre l’ora del suo naturale collasso, dal suo florido mercato nero, che forniva al sistema cio’ che, se fosse mancato, lo avrebbe fatto crollare in poco tempo (nel mercato in “chiaro” era pressocche’ tutto vietato o rigidamente normato e burocratizzato).
Volendo estendere il concetto, e’ possibile sospettare che la corruzione stessa, in un sistema troppo rigidamente regolato e burocratizzato, sia la naturale valvola di sicurezza che fa andare avanti cose, per vie “traverse”, senza le quali crollerebbe tutta l’economia.
Vaben, niente di nuovo sotto il sole, gli antichissimi chiamavano “ybris” il peccato di superbia di cui cadevano vittime, facendosi male, persino gli Dei. E’ uno dei fondamenti, se non il fondamento, della nostra civilta’, traferito dall’antichita’ classica alla cristianita’, e il fatto che sia oggi negletto dalle classi dirigenti la dice lunga sulla crisi che ci attanaglia.
““Sarebbe importante, per dare un senso al nostro lavoro, utilizzare i proventi dell’evasione per dare sollievo sociale… per ristrutturare scuole, aiutare i meno abbienti, risistemare ospedali. Questo risultato visibile potrebbe far capire quali risultati si possono ottenere dalla lotta all’evasione””
Befera si e’ dimenticato degli interessi sul debito. Ah ma naturalmente quello e’ un peccato la cui colpa ricade sempre sugli evasori, a causa dei quali il debito e’ stato fatto (ma a questi fantomatici evasori, prima di spendere, a debito, i loro soldi, qualcuno glielo ha chiesto se erano d’accordo con la spesa? O se li avevano veramente, i soldi con cui pagare le tasse secondo befera evase? Perche’ io conosco un sacco di gente che dopo aver speso tutto fino all’ultimo quattrino per soddisfare le pretese dello stato, comincia a non pagare piu’, ma non perche’ non vuole, ma perche’ non ha piu’- eppure, per lo Stato, sono evasori anche quelli).
Questa gente si porta a spasso l’opinione pubblica come si fa con i burattini, sanno di mentire, mentono con colpa, gravissima colpa, questi si’ finiranno nella spazzatura della storia, e sara’ la peggiore delle condanne.
Mi domando cosa succedera’ fra un po’ quando, col passare degli anni (pochi, e passano in fretta) arrivera’ sul palcoscenico la generazione che si informa non su televisione e giornali settari e addomesticati ma esclusivamente sul web, col suo caos frattale in cui tutte le voci valgono, almeno per il momento, potenzialmente, uguali. Il cambiamento epocale dovuto al web deve ancora arrivare, e mi chiedo a quale molo approdera’.
Certo, gia’ adesso, c’e’ grande movimento di opinioni, tutti dicono la loro e hanno la loro ricetta per risolvere i problemi, che esprimono appagandosi di grande soddisfazione nel loro piccolo ghetto sociale in cui ci si sente complici e ci si da’ di gomito, come stiamo facendo noi stessi adesso, ma i padroni del vapore se ne infischiano e vanno avanti diritti per la loro strada.
Befera vuol far l’imbonitore,ma solo da strapazzo,perche’ continua a raccontare le trite e ritrite storielle di sempre,pensando ogni qual volta di rivolgersi ad un pubblico di neuro lesi,mentre se ne sta assiso sul suo casldo scanno dorato che gli permette una prebenda cinque volte superiore allo stipendio di Obama.Il caro boiardo di stato ha l’inveterata abitudine di scaricare sugli altri la responsabilita’ di tutta una classe politica e di funzionari di stato che ogni anno hanno solo aumentato la spesa pubblica e parallelamente l’oppressione fiscale invece di fare il vero necessario per migliorare le cose e cio’ comprova che questo stato piu’ prende e piu’ spende o meglio sperpera altro che ristrutturare scuole ed ospedali. Mi pare che Friedman abbia detto che lo stato italiano piu’ prenderebbe,piu’ mangerebbe.Il sig Befera perche’ non ci spiga come mai nazioni come la Gran Bretagna, la Germania,dove la pressione fiscale e’ estremamente piu’ bassa,pur incassando loro meno tasse dell’Italia,offrono stipendi e pensioni decisamente piu’ elevati,welfar incomparabile,servizi eccellenti. La sua scontata risposta sarebbe naturalmente l’evasione fiscale,ma prenda atto allora, che il numero dei cretini e creduloni e’ in veloce diminuzione ed allora pensi a qualche nuova specchietto per le rimanenti allodole………. Comumque Leo, sono sempre in attesa di una discesa in campo.
Impeccabile.
Verissimo.