La prima rata dell’Imu salta ma solo fino al 16 settembre. E salta anche per i terreni agricoli, le coop edilizie e gli immobili Iacp. Non per le case di lusso e restano fuori anche i ‘capannoni’ anche se si introduce il principio della detraibilita’ fiscale. Nel frattempo il governo si impegna varare una riforma complessiva del settore edilizio (anche per favorire la ‘produzione’ dunque). Ma intanto per rassicurare Bruxelles scrive nero su bianco nel decreto la clausola di sicurezza: se la riforma (comunque all’interno delle regole di bilancio) non si fara’ bisognera’ pagare tra settembre e dicembre quando e’ previsto il saldo. In ballo ci sono circa 4 miliardi e la ‘credibilita” europea sulla tenuta dei nostri conti. Ecco in sintesi come funziona tecnicamente il decreto varato oggi:
– GETTITO E ‘PESO’: L’Imu sulla prima casa fornisce alle casse dello Stato circa 4 miliardi (almeno nella prima ‘esperienza’ del 2012). Il ‘peso’ per i contribuenti – secondo Uil – va da un gettito medio di 147 euro fino a 983 euro.
– SALTA PRIMA RATA: La prima rata Imu sulla prima casa viene sospesa fino al 16 settembre. Insomma: o il governo riuscira’ a riformare l’intero settore della tassazione immobiliare ”entro il 31 agosto” oppure ”continua ad applicarsi la disciplina vigente”, cioe’ le altre due rate.
– ANCHE PER FABBRICATI RURALI, COOP, IACP: Anche per i terreni agricoli e i fabbricati rurali e’ prevista la sospensione della rata Imu di giugno.
– MA NO PER LE CASE DI LUSSO: La sospensione dell’Imu non riguardera’ le abitazioni di tipo signorile, le ville, i castelli o i palazzi di pregio storico o artistico. In pratica le categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
– DEDUCIBILITA’ PER IMPRESE: Il decreto introduce la deducibilita’ a fini Ires dell’imposta pagata sugli immobili utilizzati per attivita’ produttive. E l’impatto non sarebbe irrilevante: sarebbe infatti di oltre 3.300 euro – secondo la Cgia – il vantaggio fiscale medio sui capannoni a uso industriale se in sede di riforma della tassazione degli immobili a uso produttivo sara’ consentita la deducibilita’ dalle imposte dirette (Irpef e Ires) dell’Imu.
– MA C’E’ LA CLAUSOLA: Il decreto prevede una clausola di salvaguardia: il Governo fara’ la riforma dell’intero settore entro 31 agosto o si paghera’ comunque dal 16 settembre con saldo a dicembre.
– SALVAGUARDATI I COMUNI: Sulle coperture per la sospensione dell’Imu – spiega il premier – i comuni sono stati messi in salvaguardia per la rata di giugno e in una logica che rispetta le aliquote messe dai vari comuni. Si ricorrera’ ad anticipi di tesoreria.
– VERSO LA RIFORMA: Si punta ad una nuova disciplina fiscale in materia immobiliare, che il governo si impegna a delineare prima della fine dell’estate e nella quale sara’ ricompreso anche il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Cioe’ la Tares.
Tutto ciò ha l’aria di essere un provvedimento solo tampone, per accontentare il Pdl a cui Letta deve la sua nomina. Un equilibrio precario, che lascia spazio a soluzioni che potranno peggiorare i conti per le nostre tasche. Prima, però, di avanzare critica, attendiamo fine agosto…
hanno solo rinviato a settembre il problema, quando avremo già digerito da un paio di mesi l’aumento dell’iva ed il solito aumento della benzina in occasione delle vacanze estive.
E per i liberi professionisti?