In Anti & Politica

camussomontiDI LEONARDO FACCO

Ci mancava quest’ultima dichiarazione di Susanna Camusso, versione in gonnella  di Maurizio Landini, capo della più grande organizzazione parassitaria legalizzata mai apparsa nella storia italiana.

Cosa ha detto il segretario della CGIL? ”L’evasione fiscale deve portare in galera, non servono mediazioni”.

Detto dalla leader di un’associazione che non rispetta l’articolo 18, non è obbligata a presentare bilanci, non paga contributi e tasse come chi, invece, è costretto a lavorare per davvero fa pensare che per lo Stato italiano urga la necessità di costruire ipso-facto qualche centinaio di nuove galere, altrimenti il sindacalista, evasore per antonomasia, rimarrebbe a piede libero.

Per informarsi meglio su cosa è il sindacato italiano, consigliamo la lettura di due libri:

IL LIBRO GRIGIO DEL SINDACATO

L’ALTRA CASTA, INCHIESTA SUL SINDACATO di Stefano Lavadiotti

Perchè c’è sempre qualcuno che pensa di essere più uguale degli altri, tipo la Ca-MUSSO!

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Showing 26 comments
  • jimmy

    Per Anselmo
    Mi sembra che sintassi, punteggiatura, analisi logica e chiarezza di esposizione non siano le tue materie preferite. Potresti fare meglio.
    Comunque, credo di aver compreso che anche tu sei d’accordo ad evadere le tasse (visto che, come affermi, esse vanno primariamente indirizzate a pagare le cazzate delle banche private).
    Sostanzialmente anche i “fedeli” del liberalismo pensano la stessa cosa che pensi tu: le tasse vanno abolite o almeno abbattute in quanto:
    a) sono una indebita espropriazione di ricchezza che disincentiva la naturale propensione degli individui a produrre ricchezza;
    b) finanziano in massima parte malaffare, malinvestimento e malgoverno;
    c) spostano ricchezza dalle mani degli spenditori più efficienti (persone, famiglie, imprese), alle mani degli spenditori più inefficienti (stato, grandi imprese, grande capitale).
    Bravo Anselmo, benvenuto fra i fedeli del liberalismo.
    Eri liberalista, e non te ne eri nemmeno accorto. Bacioni

  • gastone

    credo di si.. avvocati giudici commercialisti insegnanti attori e saltimbanchi mi fermo per prudenza e per decenza.
    naturalmente queste, come tante altre categorie omesse, tipo gli insegnanti dottori ecc. pur non essendo coinvolti nel processo di produzione della ricchezza attraverso la creazione e l’alimentazione di quel fondo comune che rappresenta la ricchezza della nazione, hanno una funzione precisa e rendono un servizio indispensabile alla comunità economica che partecipa attivamente alla formazione di quel fondo comune.
    spesso rendono un servizio così importante che è impossibile quantificare economicamente il loro valore.
    sfortunatamente tutti questi servizi sono scivolati sotto il controllo assoluto dello stato, configurandosi come veri e propri “servizi di stato”, anzi taluni esistono in funzione delle esigenze dello stato nei vari ambiti.
    dunque oggi questi mestieri e professioni, hanno perso quasi interamente la loro importantissima funzione originaria, per assumere quella più inutile ma remunerativa di “attendenti” di stato con funzioni ufficiali vestite con l’abitino striminzito del privato.

    • Anselmo

      Peccato però che la prime imprese per fatturato al mondo siano le banche che guarda caso sono proprio private come alcuni fedeli auspicano peccato che le loro cazzate fatte ad arte per ingordigia vengano poi pagate – attraverso le tasse – da coloro che inneggiano il privato e non.
      Probabilmente a seconda della convenienza lo stato è il male non rendendosi conto che succhia dalla mucca più degli altri.
      Ma in fondo pere taluni basta credere, un atto di fede per costoro, non solo riempe la pancia ma anche l’anima. Non a caso confondono la devozione con la ragione.

  • Sigismondo di Treviri

    Ci stò. Mettiamo in galera gli evasori fiscali. Ma mettiamo in galera anche chi:
    1) Sfrutta gli altri percependo uno stipendio senza produrre.
    2) Utilizza i soldi delle tasse per fare gli affari propri e quelli della sua casta.
    E tra questi ci sono:
    a) politici.
    b) sindacalisti
    c) giornalisti asserviti al potere (cioè tutti)
    d) raccomandati che occupano posti di potere senza averne le capacità.
    e) 90% dei funzionari di ministeri.
    d) ecc…
    Poi mettiamo in galera i mafiosi, i camorristi, i ladri e i delinquenti che si fanno un mese di galera e poi escono.
    Sicuramente ho dimenticato qualcuno, ma anche così, se prima di mettere in galera gli evasori ci mettessimo tutti questi, siamo sicuri che rimarrebbe molta gente?

  • gastone

    se dovessimo inclinare ad esprimere giudizi secondo la equivalenza del cibo col verbo sarebbe triste constatare che così tanta gente non sappia mangiare, ancor più triste veder gente ancora non in grado di procacciarselo, in cura a genitori che gli procurino da mangiare porcherie.
    per capire il lavoro non serve lavorare tantomeno, non lavorare, serve semplicemente di capire i meccanismi che ne determinano la domanda, poi analizzare chi tale domanda vuole, in forza della legge, arrogarsi il diritto di esaudire, attraverso l’offerta da lui regolata e calmierata.

    ma il lavoro è utile per capire la fatica, e l’incertezza che normalmente si accompagna ad esso, quando questo non è in grado di soddisfare decentemente i bisogni della domanda.
    questo lavoro che a differenza di qualsivoglia occupazione fittizia creata dallo stato, con l’intento di promuovere l’economia, è la esatta misura del proprio valore, della propria efficicienza o della propria ineffiecienza.

    questo lavoro è il lavoro, ovvero il dominio della natura dove questa ci chiama a competere per la scarsità dei mezzi e delle risorse per applicar la nostra intelligenza nel tentativo di diminuire l’incerto e avanzare verso una civiltà più prospera, non l’occupazione che aspettano tutti quelli che hanno fretta di occuparsi a tutti i costi per infilarsi poi il grembiulino morale che li autorizza a prender parte alle tribolazioni del lavoro.

    sorvolando su marx e il suo “capitale” che i suoi ammiratori si ostinano a leggere sottosopra, la lotta di classe che costituisce il programma di azione della sua dottrina non è stato ancora ben compreso dai suoi adepti dal momento che l’autore sapientemente lo ha imbastito di retorica e di invidia per camuffare le due classi antagoniste che oggi si delineano sempre più nette all’orizzonte:

    chi lavora e produce ricchezza e chi è “occupato” a consumarla.

    chi parla come mangia si preoccupi in futuro di procacciarselo da se’, visti i tempi rischierebbe di parlare senza mangiare

  • Parla come Mangi

    Evidentemente i tonti abbondano, te lo spiego io perchè le lumache in questo non appaiono neanche dopo la pioggia.
    Il sig.”Faccio io l’editore” abusa della libertà che gli viene concessa non PUBBLICANDO i post di replica, ma solo quelli di sua convenienza.
    Vorrà dire che segnalerò ancora una volta, e mi pare che per un certo periodo sia sparito dall’aggregatore TZETZE, il suo comportamento.
    Altro che logica mancante, qui si tratta di comportamento calzante su chi pretende solo la sua libertà di parola ed abusa chi gliela concede non per grazia e misericordia ma per democrazia.
    Ricorda che non è tutto oro quello che luccica

    • leonardofaccoeditore

      SEI UN POVERO DEFICIENTE, COSA CHE TUTTI HAN CAPITO. E INFATTI SEI ANCORA UNA VOLTA PUBBLICATO. SEI TALMENTE MERDA CHE NON FIRMI CON NOME E COGNOME, QUINDI, DA ORA, VERRAI DEFINITIVAMENTE BANNATO

      • toto

        Non essere così cattivo con i marxisti in erba. Le allucinazioni marxiste adolescenziali sono solo un prodotto della scuola di Stato.

  • jimmy

    Bravo W la Libertà: in poche parole, tanti concetti e tutti più che condivisibili.
    Un liberalista (chiamiamolo così), si riconosce innanzitutto da questo: chiarezza di idee, occhi aperti sulla realtà, soluzioni umanistiche e concrete.
    Poi si può anche non essere d’accordo con le proposte liberali (austriache, neoliberiste, turboliberiste, miniarchiche, anarcocapitaliste, chiamiamole come vogliamo), però bisogna riconoscere che le proposte liberali sono sempre supportate da una logica ferrea e da una visione della realtà difficilmente confutabile.
    Vorrei tanto che gli statalisti (chiamiamoli così) che occasionalmente popolano questo sito, potessero dimostrare altrettanta logica ed acutezza quando sciorinano le loro idee.
    Purtroppo non è così: con le idee stataliste il confronto è praticamente impossibile.
    Io, nel mio modesto, ci ho provato diverse volte, ma è sempre stato inutile: quando costringi uno statalista a ragionare logicamente, lo statalista non ti risponde più e sparisce dal blog.
    Poi riappare dopo qualche giorno, come le lumache dopo un piovasco.

  • W la Libertà

    Ma che differenza c’è tra imprenditore e artigiano? Nessuna, casomai fra piccolo e grande imprenditore.

    In ogni caso si parla di persone che fanno impresa, che si mettono in discussione e autonomamente e individualmente producono ricchezza, per se stessi, per eventuali dipendenti, per altri imprenditori da cui i dipendenti acquistano altri prodotti.

    Almeno così dovrebbe essere, se nel ciclo naturale del mercato libero dipinto sopra si intromette un altro elemento indesiderato, lo Stato, allora le cose cambiano, la ricchezza prodotta viene tassata, e dunque diminuisce.

    Chi evade evita che parte (50%? 60%? 70%? Diciamo anche 80%) della ricchezza prodotta venga sottratta dallo Stato, sicuramente non toglie produttività.

    La questione autonomo-dipendente non ha più senso, Marx è morto e con lui la lotta di classe e l’invidia sociale (si spera). Nel mondo del lavoro privato producono ricchezza sia imprenditori che dipendenti, in un mondo libero dal giogo statale i dipendenti possono essere visti come imprenditori di se stessi da cui un altro imprenditore acquista manodopera (come quando si chiama l’idraulico) e con cui viene stipulato un contratto.

    Ormai dovrebbe essere chiaro che fare l’interesse dell’impresa equivale a fare l’interesse dei dipendenti.

    Sui sindacati non mi esprimo, ormai dicono soltanto di rappresentare i lavoratori, ma di fatto sono composti solamente da pensionati e statali.

    I sindacati rientrano nei 5 Grandi Mali, le cinque piaghe di questo paese:

    -Stato
    -Chiesa
    -Mafia
    -Capitalismo Clientelare
    -Sindacati

    5 realtà strettamente colluse le une con le altre che decidono le sorti degli individui per autoconservarsi e arricchirsi demolendo la libertà individuale e i diritti naturali.

  • Christian

    Ero sicuro che il nostro caprofago preferito sarebbe intervenuto anche in questo post.
    Vista la sua dieta, come il suo stesso nome suggerisce, le parole che proferisce non possono che essere affini.
    E’ comunque sempre un bello spasso leggerlo.
    Io e i mie amici ci divertiamo il sabato, a fine serata, a leggere e commentare le castronerie del buffone in erba; ma oggi, quando abbiamo letto il suo post delle 23:40, un mio amico è quasi morto (dalle risate) strozzato da una patatina mentre stavamo al pub.
    Ci siamo molto spaventati ed abbiamo deciso di non leggere più il sito dal pub (od in altre occasioni in cui stiamo mangiando).
    Distinti Saluti

    • Gran Pollo

      Ehm… si dice coprofago..

      caprofago sembra uno che mangia capre… non m**da.

  • meno stato per tutti

    @parla come mangi
    amico mio, l’evasione è prima di tutto produzione.
    e l’evasione è produzione che non viene rubata dallo stato, e quindi rimane nel mercato creando altra produzione.
    se pensi veramente che siano solo gli “operai” a creare produzione, mi spiace dirtelo ma hai la cultura economica di un tricheco…
    certo senza padroni le fabbriche vanno avanti lo stesso.. certo.. le fabbriche nascono dal nulla come i funghi no? sai qualcosa di fabbriche, a parte magari maneggiare un tornio con qualcuno che è pure costretto a spiegarti come funziona ed a controlalrti se riesci afare quello per cui ti pagano? (senza offesa per i tornitori obv). i padroni esistono senza gli operai, questo è sicuro, vedi gli autonomi.. ma un operaio non esiste senza un padrone. ricordatelo!!!
    ilt uo caro amico Marx, era figlio di un ricco avvocato e non ha mai fatto un kazzo in vita sua tranne pontificare sul lavoro degli altri. daltro canto un ebete del genere sarebbe morto di fame se non avesse trovato n’altro ebete come engel che fioglio di grossi e ricchi indistriali non ha avuto difficoltà a pontificare egli stesso dul lavoro degli altri e a prendersi pure la briga di mantenere marx a spese sue. o meglio, a spese degli operai che lavoranvano nelle fabbriche di suo padre. da che pulpito viene la predica??????
    marx era un idiota, è ora di dirlo, un idiota fancazzista che non ha mai fatto na sega in vita sua e non era nemmeno capace di mantenersi da solo, aveva bisogno di engels. altro idiota similare. gente che predica che tutto è di tutti.
    si, solo che parlavano del “tutto” degli altri.
    ma per favore. abbi almeno la dignità di studiare anche le alre teorie economiche prima di postare nefandezze. grazie.

    per quanto riguarda la camusso, che dire? ho visto foto che a metà degli anni 70 stava in strada a tirare molotov.. credo non abbia mai lavorato un giorno in vita sua, ad esclusione dei lavori pagati dalla poltica, sproloquia a caso sull’economia senza saperne niente di niente. peggio de landini che come livello di idiozia è top 5 al mondo….

    una volta ho letto una bella frase, diceva questo: “se sei di sinistra, non puoi parlare di economia”.

    ciauz.

  • leonardofaccoeditore

    :-) stanne certo, ne conosco

  • 3mendo

    Si cominci da loro che in molti casi incassano anche oltre i 10.000 euro/mese e dai partiti che pagano i portaborse in nero e non versano i contributi. Siano loro a dare per primi l’esempio altrimenti la gente è motivata dall’imitare e non può essere colpevolizzata!

  • Anzio T.

    Landini è della Fiom, la stessa è stata più volte in rotta di collisione con la CGIL. La prima rappresenta i metalmeccanici la seconda invece è una confederazioni, lo stesso Landini ha manifestato più volte di volerne uscire.
    E poi scusa in USA, del quale avete fatto più volte riferimento e dove l’indentità libertaria è decisamente più tangibile e presente, mi risulta che si vada in galera per evasione fiscale.

  • Nico

    Ma se le persone produttive poi sono in galera, chi produce? i sindacalisti?? ah ah ah, quelli non vedono l’ora di andare in politica……

    • Parla come Mangi

      Ma come fanno ad essere produttivi gli evasori che sottraggono risorse alla fiscalità generale facendo si che coloro che infaustamente non possono sottrarsi debbano pagare anche per loro??
      E poi comunque da quando mondo è mondo risulta che la produttività la creano gli operai e non gli imprenditori. In tal senso risulta esemplare il fatto che se in una ditta manca il proprietario nessuno se ne accorge e la ditta continua iperterrita il suo trend, diverso il caso se mancano gli operai la ditta si ferma e se non rimpiazza chiude e il proprietario nella migliore delle ipotesi va a fare l’artigiano.

      • leonardofaccoeditore

        DI SOLE TASSE INDIRETTE UN EVASORE PAGA IL 30% DI PRESSIONE FISCALE

        • Parla come Mangi

          Infatti oltre che essere inique per le classi meno abbienti in quanto gravano indirettamente sul reddito sono anche anti Costituzionali art.53. Rimane comunque il fatto che chi è obbligato a pagarle deve spendere il 40% in più rispetto ad un evasore che poi una tassazione di questo genere non possa essere sostenibile nel lungo periodo senza creare ulteriori danni penso che siamo tutti d’accordo e l’aspetto morale che lascia a desiderare, giustificarsi difronte lo stato lo stato lo trovo lecito e per certi versi anche condivibile, il problema sorge quando ci si deve giusticare difronte ai propri vicini, ai cittidini in generale, in questo caso si pretendono ben altre giustificazioni a patto di accettare che questo comportamento sia giustificabile.

      • Nico

        Idee, capitale e propensione al rischio chi ce le mette? L’operaio?
        Tiene sul comodino il “Capitale” di Marx?
        Auguri.

        • Parla come Mangi

          Le idee le mettono gli ingenieri e sono loro a renderle fattibili al massimo l’imprenditore come viene chiamato in realtà è un latifondista che mette i soldi per profitto, il che appunto non toglie il fatto ed è utile ricordarlo che lo stesso ruolo lo rivestono le banche che sono loro che mettono materialmente il grosso dei soldi a fronte della garanzia e la solvibilità dell’azienda e validità dei loro progetti. Quindi essere imprenditore oggi significa collaborare con più persone esperte nel loro campo senza di esse non sarebbe più un imprenditore ma un semplice artigiano. Punto. Iniziamo a chiamare le cose con il proprio nome pesandole con il realismo e non con l’enfasi di chi si sente indispensabile. Magari solo per cultura generale, che come dice il termine deve essere vasta, provi ha leggerlo lei Marx, abbandoni per un po il libro dei sogni popolato da qualche sparuto gruppo di imprenditori ove il resto degli abitanti sono consumatori forzati, noterà con suo stupore che molte delle domande che oggi ci si pone erano state anticipate da lui e trovavano risposta.

          • leonardofaccoeditore

            Non insista con le sciocchezze, non abusi della libertà di pensiero di questo sito

      • jackking

        Ma Lei è mai stato in una fabbrica a lavorare come operaio?

        • Parla come Mangi

          Non ho ancora l’età per andare a lavorare però ho letto molto e mi sono documentato anche attraverso amici e conoscenti che lo sono stati o che lo sono.
          Diciamo che chi lavora non necessariamente può affermare di conoscere il mondo del lavoro a differenza di chi non ha mai lavorato che però studiandolo lo conosce molto meglio di chi ha lavorato, e ne programma anche i tempi, i metodi e il cosa fare.

          • sav

            Questo spiega molte cose circa i “ragionamenti” che fai. Direi che ne riparliamo quando avrai l’ “età per andare a lavorare” . ;)

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