In Anti & Politica, Economia, Varie

AFFONDA_ITALIAdi E. COLOMBATTO – G. EUSEPI

Riceviamo e pubblichiamo il seguente manifesto, proposto da due professori universitari, affinché si metta mano alla procedura fallimentare del paese Italia, che per cercare di salvare ciò che non è salvabile distruggendo i contribuenti, i risparmiatori e gli imprenditori. Questo manifesto rimarrà in evidenza nella home-page del quotidiano (sulla colonna di destra) a lungo, affinché i lettori che lo condividono possano sottoscriverlo e divulgarlo (redazione)

IL MANIFESTO

Lo stato italiano è fallito dal 2011, quando i creditori internazionali si resero conto che il Tesoro italiano non sarebbe più stato in grado di pagare gli interessi sul debito e ancor meno di restituire il capitale. Il tracollo è stato evitato solo perché il governo Monti ha promesso di tassare i contribuenti italiani fino all’asfissia e la BCE ha promesso di “fare quanto in suo potere” (stampare moneta) per evitare il peggio.

I contribuenti italiani sono stati spremuti, il disavanzo pubblico è rimasto incollato al 3% del Pil e il debito continua a crescere. Il futuro ci riserva più tasse, ancora recessione e, alla fine, il default.

Noi non dobbiamo decidere se provare a galleggiare o fallire; ma se fallire subito, o fallire dopo essere stati spremuti e umiliati. Noi, firmatari di questo manifesto, riteniamo indispensabile dichiarare il default immediato, prima che ci vengano sottratte le energie rimaste, energie indispensabili per risollevarci, finanziare le imprese, ricostruire un futuro.

In particolare auspichiamo che:

– I titoli del debito pubblico emessi dallo stato italiano vengano considerati inesigibili, indipendentemente dalla natura e dalla residenza dei detentori;

– Il pagamento degli interessi venga azzerato con effetto immediato;

– Le proprietà dello Stato italiano – mobiliari e immobiliari – siano conferite a un fondo, le cui quote saranno assegnate ai detentori dei titoli corrispondenti al debito pubblico italiano, in proporzione alle quote di debito pubblico in loro possesso;

– L’avanzo primario, attualmente pari a circa il 3% del Pil, sia interamente utilizzato per una riduzione della pressione fiscale;

– Sia totalmente deregolamentato l’accesso al mercato bancario italiano, affinché le banche italiane in difficoltà possano essere eventualmente rilevate – parzialmente o totalmente – da operatori stranieri.

PRIMI FIRMATARI E PROPONENTI DEL MANIFESTO: Enrico Colombatto (Univesrsità di Torino) e Giuseppe Eusepi (Università di Roma La Sapienza).

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P.S. Per apporre la vostra firma, visitate il manifesto su Lindipendenza.com e compilate il modulo a fondo pagina.

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Showing 7 comments
  • Massimo74

    “L’ignoranza è non rendersi conto che l’Italia è già fallita”

    Esattamente.

  • federico

    Con rispetto parlando, poveri illusi. Ma se avete sotto il khulo 90 testate nucleari, svariate basi statunitensi, poligoni, esperimenti militari, navi in addestramento tutto intorno (basta notare la moria di cetacei), bombe del Kosovo sul bagnasciuga dopo le mareggiate in Adriatico..siete la portaerei del mediterraneo..se Prodi Monti & friends sono tutti di stirpe bancostatunitense..se nel corso del tempo vi ritrovate a vivere in stile Zio Sam tra hambugher cocacola mutui subprime tanta ignoranza consumismo low.cost e centri commerciali non vi viene qualche dubbio sulla reale sovranità del paese nostrano?
    Lo sapete che abbiamo perso la guerra almeno no? E con chi ve la prendete con la BCE?

    http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=182

    http://capoterrarac.over-blog.it/article-gli-usa-all-origine-della-crisi-finanziaria-85626336.html

    belli le armi dettano legge..la democrazia illude gli ignoranti!

    • leonardofaccoeditore

      L’ignoranza è non rendersi conto che l’Italia è già fallita

      • Marco Tizzi

        Allargherei: l’ignoranza è non rendersi conto che tutto il sistema è fallito.

  • Massimo74

    Condivido questa iniziativa.Aggiungo che per me bisognerebbe dichiarare inesigibili anche i debiti che centinaia di migliaia di cittadini e imprese hanno maturato con equitalia,visto anche il continuo aumento dei suicidi delle vittime di questi strozzini legalizzati.Cioè,se reset deve essere,che sia un reset a 360 gradi.

  • Giuseppe

    Ho firmato, per i seguenti motivi.

    – Lo stato italiano è fallito non dal 2011, ma nello stesso momento in cui è nato, per il modo barbaro in cui è nato grazie a quei tre farabutti di Cavour, Vittorio Emanuele e Garibaldi.

    – Non capisco perchè le imprese private possano fallire e invece lo stato no, per cui dobbiamo comunque continuare a mantenere quei parassiti che “lavorano” per esso.

    – Sono d’accordo con la massima di Nietzsche: “A ciò che sta per cadere bisogna dare una spinta.”

    – I politici (quelli italiani più degli altri) continuano a mantenere i loro privilegi senza pudore e senza la minima vergogna. Ma perchè poi devono essere loro stessi a stabilire quanto devono prendere? Un lavoratore non può decidere lui stesso, da solo, quanto deve prendere: ci vuole una trattativa tra le due parti in causa

  • PIERGIORGIO

    Bisogna chiedere i danni alla bce ed alla ue, quantificarli e decurtarli dal nostro debito. Epurazione di tutti i personaggi che hanno aderito a tutti i trattati dell’europa e dell’euro, nonche’ quelli della ue in ultimo esf mes fiscal compact six pack two pack. Questi danni sono equiparabili a quelli di guerra!!!

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