Gli indipendentisti non sono più disposti a sopportare lo stallo istituzionale nei confronti del referendum per l’indipendenza del Veneto, e da Treviso incomincia lo sciopero della fame fino a che non arrivi risposta dalla Regione Veneto. Il 28 novembre il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la Risoluzione 44, la quale impegna Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato “ad attivarsi urgentemente per garantire l’indizione della consultazione referendaria e accertare la volontà del Popolo Veneto in ordine alla propria autodeterminazione”.
“Sono 3 mesi che aspettiamo, e non siamo più disposti a rimanere passivi di fronte a una serie di suicidi dovuti alla disperazione,” dichiara Anna Durigon, 24 anni, di Zero Branco. “Pretendiamo solo che il consiglio regionale rispetti gli impegni presi, perché non è accettabile frenare, per chissà che motivi, un percorso democratico che può dare delle risposte immediate alla crisi che stiamo subendo”.
“Non sono disposto a vivere come cittadino di serie B” dichiara con molta determinazione Maurizio Giomo, 47 anni, di Treviso. “Dopo l’acqua per me ci sarà la flebo, perché non ho intenzione di fermare il mio digiuno finché la Regione non mi da la possibilità di avere gli stessi diritti di altri cittadini europei.” Come ex corridore Giomo è consapevole della maratona psico-fisica a cui sta andando incontro, perché la burocrazia istituzionale si è già rivelata per molti imprenditori una sfidante spietata, ma Maurizio non demorde. “Basta! Anche se rimango abbandonato da chi è stato eletto per difendere i miei diritti, finché non fanno un passo io non mangio più.”
Ti consiglio di lasciar perdere con questa tua decisione di fare uno sciopero della fame dato che dall’italia ti lasciano solo crepare, sono solo capaci di far solo quello, e comincia a pensare a me, come a tanti altri veneti sconosciuti dalla cronaca , ma presenti nei prossimi passi , verso ad un’uscita da uno stato che non è mai stato il nostro .
Io non sono un attivista, …nn sono nessuno , ma in comune come te ne abbiamo 2 palle piene di Roma e del relativo governo , dove non c’è una minima logica di organizzazione e di gestione di uno stato, che in realtà è solo mafioso.
Fino ad ora sono stati molto bravi a sfruttare i polentoni, raccontandoci un’infinità di balle usufruendo inoltre in modo illecito i mezzi ipnotici televisivi al fine solo di godere tramite le tasse ed altro i nostri beni . Siamo arrivati a fine corsa con questo assurdo percorso di un Veneto sottomesso da un altro Stato.
Va bene lo sciopero della fame.
Ma armati fino ai denti.