“Chi oggi si mangia la Merkel a pranzo e a cena, quando era presidente del Consiglio si calava le brache davanti a lei.” (P. F. Casini)
Da quando c’è Twitter Pier Ferdinando Casini cinguetta in continuazione. Il fatto è che lo strumento consente di aumentare la propria visibilità mediatica (peraltro nel caso di Casini già da anni enormemente sproporzionata rispetto al suo sempre più striminzito consenso elettorale), ma questa è un’arma a doppio taglio, soprattutto quando si dicono stupidaggini.
L’uso dell’ironia, poi, si addice a chi la sa veramente utilizzare, e personalmente credo non sia il caso di Casini. Di argomenti per ironizzare su Berlusconi ce ne sarebbero a bizzeffe, però sarebbe il caso di essere un minimo coerenti nelle critiche. Per mesi Casini, al pari di tanti altri, ha rilasciato dichiarazioni con tono grave e ad alto volume (non ho mai capito perché parli così ad alta voce), facendo la faccia seria, per condannare le infelici battute di Berlusconi proprio sulla Merkel, e adesso dice che si calava le brache davanti a lei.
In verità se c’è una cosa sulla quale credo che tutti gli italiani (perfino i più antiberlusconiani) siano d’accordo, pur magari non ammettendolo pubblicamente, è la definizione della stessa Merkel (poi smentita, per motivi di opportunità politica) che Berlusconi dette in una conversazione telefonica intercettata: “culona inchiavabile”.
Ecco, avrà passato diversi degli ultimi vent’anni al governo dell’Italia senza realizzare praticamente nulla della rivoluzione liberale, tuttavia quella definizione della Merkel potrà essere considerata volgare e se ne potrà eccepire l’opportunità, ma non la sostanza.
Checché cinguetti Casini.
Purtroppo devo contraddirti, stimato Albert Nextein.
Da almeno un 15ennio, piencesso non rappresenta solo la sua fame atavica, ma anche i luridi interessi dello sterminato clan caltagirone della sua seconda moglie, in un uragano di conflitti di interessi che quello di berlusconi è una barzelletta, al confronto.
Due soli esempi, dei giorni correnti:
– come tu ben sai, Cementir-Taranto è di caltagirone: un impianto vecchissimo ed ultra-inquinante, che emette polveri sottili sia a monte che a valle del processo. Eppure, e nonostante la bufera giudiziario-ecologista abbattutasi su Ilva-Taranto, Cementir-Taranto non sta minimamente subendo alcuna azione, né giudiziaria né amministrativa né politica (in buona compagnia di Eni-Taranto, altro colosso ultra-inquinante che però nessuno si sogna di chiudere);
– come tu sai ancora meglio, uno degli azionisti privati di Mps-Fondazione è proprio caltagirone: se fosse necessario un aumento di capitale, caltagirone dovrebbe uscire un pò di soldini ovvero, alternativamente, diluirsi.
Vuoi scommettere che piencesso si sta dando un sacco da fare nelle sedi competenti per accomodare i desiderata di suo suocero?
So bene la parentela di casini.
So anche che Taranto,specie la zona portuale e circostante, è una zona degradata non solo a causa dell’Ilva.E di questo occorre ringraziare i decisori statali dei bei tempi Dc.
So anche che la Cementir,una volta sotto l’ala Iri, è un cesso.
Rimango del parere che casini non rappresenti che sè stesso.
Naturalmente ,in nome dei veri principi fondanti dell’italia, egli farà e disferà ogni qualvolta possibile per favorire la famiglia.
Ecco i principi fondanti : tengo famija, siam tutti uguali, volemose bene,tirammo a campà, accà nisciuno è fesso.
Pierparassita Casini, uno stipendio senza un lavoro.
Costui non rappresenta altri che sè stesso.
La democrazia cristiana è morta.