Pochi giorni dopo aver detto che “i super-ricchi devono andare al diavolo”, Nichi Vendola è tornato sul tema, questa volta sostenendo che non accetta “il diritto dei ricchi alla ribellione quando al centro del dibattito politico europeo c’è il tema della povertà”. Ecco le sue parole: “Non accetto il diritto dei ricchi alla ribellione quando al centro del dibattito politico europeo c’è il tema della povertà. Il centro sinistra perderà la sua partita se si vergognerà di combattere per principi come l’uguaglianza e la solidarietà”.
La prima cosa inquietante, anche se potrebbe sembrare un dettaglio, è il downgrading operato da Vendola nell’arco di una manciata di giorni. Prima erano i “super-ricchi” a dover andare al diavolo, adesso a non avere il diritto di ribellarsi sono semplicemente i “ricchi”. Se questo è il trend, tra pochi giorni saranno oggetto degli strali di Vendola i “quasi ricchi”, poi i “non poveri”, infine chi, semplicemente, riesce a mettere dignitosamente assieme il pranzo e la cena.
Giova ricordare che Vendola è il principale alleato del Pd, che ha concrete probabilità di vincere le prossime elezioni politiche. Se non ci saranno rimescolamenti all’indomani del voto – ad esempio una rottura tra Pd e Sel e un accordo di governo tra Bersani e Monti, ciò che sarebbe una presa in giro degli elettori, ma che non mi meraviglierei se si verificasse – il già bistrattato diritto di proprietà sarà ancor più calpestato, almeno stando ai proclami di Vendola. Il quale, evidentemente, ritiene che ogni persona che ha accumulato ricchezza lo abbia fatto disonestamente, in buona sostanza ledendo i diritti di proprietà di altri soggetti. Solo così si può arrivare a ipotizzare, come pare faccia Vendola, che la povertà esista per colpa dei ricchi. Probabilmente Vendola esclude che tra i ricchi vi siano anche persone che, mentre accumulavano ricchezza, davano lavoro ad altre persone, contribuendo semmai a ridurre la povertà in senso assoluto.
A me pare irrealistico, invece, supporre che tutti i ricchi siano tali avendo violato i diritti di proprietà altrui. Non credo, cioè, che la ricchezza sia sempre e comunque indice di criminalità. Né credo che la prova contraria spetti al diretto interessato, come pure avviene quando si ha a che fare con il fisco (ma questo è un altro argomento). E non vedo su quali basi si possano considerare come soggetti da punire (mediante il randello fiscale) coloro che si sono arricchiti onestamente. L’uguaglianza che piace a Vendola comporta in realtà che coloro i quali sono definiti “ricchi” subiscano un trattamento arbitrariamente diseguale da parte dello Stato, in nome di una solidarietà dietro la quale si cela nient’altro che un intento redistributivo verso le proprie clientele politiche.
Anche volendo prescindere da considerazioni etiche al riguardo, il problema dell’approccio di Vendola dovrebbe essere ormai noto fin da quando prese piede il socialismo: la dimensione della torta non è costante, né può essere stabilita per legge dallo Stato. Ne consegue che tanto minore è la proporzione tra la fetta di torta prodotta da un soggetto e quella da costui percepita nella suddivisione coercitivamente operata dallo Stato, tanto più la torta tenderà a ridursi. In altre parole, più lo Stato redistribuisce, più diminuisce l’incentivo a produrre, mentre aumenta quello a reclamare per sé una fetta maggiore, a prescindere da ciò che si è prodotto. A conferma delle sempre attuali parole con cui Bastiat definì lo Stato: “la grande illusione attraverso la quale tutti cercano di vivere alle spalle di tutti gli altri”.
Pretendere, come pare vorrebbe Vendola, che chi viene espropriato di buona parte di quello che ha prodotto se ne stia anche zitto, mi pare davvero eccessivo.
*Link all’originale: http://www.lindipendenza.com/corsini-vendola-esproprio/
Oltre a pochi ricchi ultrassistiti e amici dei politici, ce ne sono, per fortuna, migliaia di altri che lo sono diventati grazie al loro lavoro ed alle loro capacità.
E’ a questi che il movimento libertario dovrebbe rivolgersi, ma per fare questo occorrerebbe darsi una veste più moderata e con un programma economico più graduale e realizzabile, solo così si può sperare che un giorno possa fiorire anche in questo disgraziato paese una cultura liberale che non c’è mai stata.
un pò di sano pragmatismo non guasta mai, lei ha ragione.
Bisogna anche dire che esistono molte persone che si sono arricchite o hanno incrementato notevolmente le proprie ricchezze grazie agli appoggi politici. Forse in Italia costituiscono la maggioranza dei ricchi.
Questo purtroppo è vero: per questo motivo non sono molti i ricchi che aiutano movimenti come il nostro a portare avanti le idee di libertà
assolutamente vero! a roma tanti anni fa ancora esisteva una classe borghese ricca perché produttiva, ma ormai da parecchio tempo i ricchi lo sono solo perché casta pubblica che si auto assegna ed aumenta privilegi e stipendi.
La crema della crema dei parassiti italiani !!
Segreto Rosso: Alleanza forzosa con la comunità Europea,,rimuovere tutte le frontiere per permettere una emigrazione di massa dei paesi dell,est verso i paesi più ricchi,con relativa concorrenza sleale di salario in ribasso,,Sostituire il popolo non comunista con altri popoli di tutto il mondo,garandendo così una maggioranza di potenziali votanti comunisti,e raggiungere il potere “vita natural durante”come Fidel Castro.Abolire il contante per avere 80%di controllo sulla popolazione,”sia povera che ricca”.Dopodichè innescare a tutti un microchip sottocutaneo a controllo gps per cotrollare ogni movimento dell”individuo,infine arrestare immediatamente chiunque cerchi di ribellarsi o protestare contro il POTERE.Non riesco a trattenere il mio disprezzo e odio per questi criminali portando il mio rancore nel cuore fino alla morte……
ed a coloro che si ribellano al microchip o al divieto d’uso del contante rispondere “chi non ha nulla da nascondere non tema nulla”, come ieri dicevano i gerarchi nazisti agli oppositori ed oggi i gerarchi della casta di stato italiana.
La musica è sempre la stessa da settant’anni: “A morte i ricchi!”. I comunisti e i loro portaborse portano la gente alla miseria e alla disperazione, poi gli fanno credere che la colpa è dei ricchi e che loro salveranno i poveri togliendo i soldi a chi ce li ha per darli a chi non ce li ha. Così col consenso degli ebeti prendono il potere e i privilegi che questo comporta. Se vincerà la sinistra alle prossime elezioni, cosa ormai quasi scontata visto che l’Italia è un paese di ebeti, aumenteranno gli sprechi, aumenteranno i parassiti, aumenteranno i dipendenti pubblici ed i loro stipendi e questo a scapito di coloro che producono e che rischiano i loro capitali per tentare di migliorarsi e di concludere qualcosa nella vita. Bisogna fare come Depardieu. In fondo la Russia è un’ottima scelta. Quelli il comunismo lo hanno visto davvero; non sono stati comunisti a pancia piena, come i nostri compagni con i conti in banca da sei cifre e la erre moscia che la mattina facevano i barricaderi e la sera andavano nei salotti romani a prendere il té con le principesse e le contesse di turno.
Abramo Lincoln usava ripetere ai suoi : “if you always do what you always did, you always get what you always got”. Ma nonostante questo aforisma sia di una semplicità e naturalezza disarmanti, e le leggi della natura, della fisica e delle scienze rispondano a questo principio primordiale, milioni di beoti imbecilli continueranno a inserire una scheda variopinta dentro a una cassetta di compensato come fanno da sempre convinti che facendo la stessa cosa i risultati cambino (l’illusione si regge perchè si può votare sempre per qualche nuovo pirla dell’ultimo ora !!! o per i marpioni dal culo incollato !!). Scambiando la libertà con questo miserevole e illogico gesto. Questi beoti imbecilli meritanto tutti altri cento anni di quel dinosauro del mesozoico che pascola su un colle e di tutta la corte dei parassiti e dei boiardi di stato e di governo che hanno ridotto l’itaglia a un colabrodo. AMEN.
.
Ma Vendola non e’ un ricco?
Si autoriduce il conto corrente?
(e’ sarcasmo, naturalmente..)
mi dicono che il primo giornale di francia ha sbattuto in prima pagina la foto dell’uomo più ricco di quel paese, con diverse fabbriche e che ha creato migliaia di posti di lavoro, titolando “RICCHI ANDATEVENE!!”
l’avvocato di un imprenditore amico mio emigrato in california (e che sta facendo un mucchio di soldi potendo finalmente lavorare come gli pare e piace) mi racconta che il suo avvocato bilingue (inglese/francese) ha la fila di imprenditori francesi in fuga.
Monti ha detto chiaro e tondo che non vuole parlare di tasse perché le future vittime potrebbero, messe in allarme, mettere in salvo i propri soldi rendendo vani le leggi fiscali (come avvenuto in italia con le tasse sulle barche o in questi giorni in francia)
ormai il trend è netto e le elezioni servono solo a parlare d’altro per un po’ di tempo, per poi colpire ancora più duramente finalmente con la legittimazione pseudodemocratica di un’elezione con conseguente rappresentazione della volontà popolare (la scusa del governo ‘tecnico’ magari poteva non reggere ancora più molto tempo).
@Sigismondo di Treviri: non sentirai mai un comunista parlare a favore dei poveri, ma solo contro i ricchi.
Negli ultimi 12 mesi sono “scappati” in Svizzera circa 120 miliardi di euro, con lo scudo di Tremonti ne erano tornati 95…
Sono stufo di pagare lo stipendio a Vendola.
Non capisco. Se Vendola vuole combattere la povertà dovrebbe voler aumentare il numero di ricchi. Perchè li vuole trasformare in poveri allora?
è presto detto !! Vendola fa il benefattore con i soldi degli altri, di professione.