“Ho mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale: più tasse sui ricchi e difesa della classe media.” (B. Obama)
Questo ha detto Barack Obama dopo l’accordo raggiunto per evitare il cosiddetto Fiscal Cliff. E sapete qual è la novità? Le tasse in effetti aumentano per i single con redditi superiori a 400mila dollari e famiglie con redditi superiori a 450mila dollari. Aumentano anche la tassazione dei capitai gain e l’imposta di successione, che passa dal 35 al 40 per cento su patrimoni che superano i 10 milioni di dollari.
E sul fronte della spesa? Ovviamente nulla. I sussidi per i disoccupati di lungo periodo vengono prorogati fino alla fine del 2013, così come alcuni crediti di imposta. Per altri tagli di spesa è stato intanto disposto un rinvio di due mesi, poi si vedrà.
Obama ha buon gioco a dire che ha mantenuto le promesse. Avrebbe preferito che la soglia da cui prevedere l’aumento delle imposte sui redditi fosse posta a 250mila dollari, ma tutto sommato ha difeso la spesa pubblica a lui tanto cara. I repubblicani, dal canto loro, hanno dimostrato, se ancora ve ne fosse stato bisogno, che alla fine ciò che sta più loro a cuore sono certe voci di spesa (da non tagliare), piuttosto che la riduzione o il non aumento delle tasse.
In buona sostanza non si è fatto nulla per rimettere in carreggiata i conti pubblici, che restano su un sentiero di insostenibilità, a meno che non si creda che la monetizzazione da parte della Fed possa continuare all’infinito senza produrre alcun grave effetto collaterale.
Vedremo cosa succederà tra poche settimane, quando dovrà essere aumentato il tetto legale al debito federale, altra foglia di fico totalmente ridicola che non riesce più a coprire, nemmeno minimamente, il fatto che quei limiti non hanno alcuna attendibilità.
La cosa allucinante è che veniva considerato un baratro fiscale la prospettiva di iniziare a ridurre il deficit pubblico con una discreta dose di tagli di spesa. E viene oggi considerata fonte di salvezza – con tanto di reazione euforica dei mercati finanziari (la miope euforia del tossico ogni volta che il pusher gli fa un regalino) – aver prorogato, di fatto, una situazione insostenibile. La neolingua è indubbiamente sempre più ricca di nuovi vocaboli.
Obama non mi piace.
E gli americani di oggi non sono come quelli di 50 anni fa.
Stanno diventando tutti coglioni.
Questo è il motivo per cui a novembre ho votato per Gary Johnson.
I parassiti stanno sempre più impadronendosi del mondo.
Comunque prima ho poi ci sarà la resa dei conti quando l’attuale strada si dimostrerà insostenibile.