C’è un mondo in fibrillazione ed eclissato dove negoziazioni e prestazioni d’opera hanno luogo senza la formalizzazione della documentazione richiesta dall’istituzione tributaria e sono compensate con la moneta più liquida che c’è, difficilmente tracciabile dalla macchina burocratica dello stato. Questo mondo si chiama economia sommersa. Ed è antico quanto il governo. Fa parte della natura umana, che identifica l’essere umano come un individuo che seleziona tra alternative. Davanti alla prospettiva dell’operato ispettivo degli agenti fiscali, l’uomo potrebbe scegliere il mondo sommerso.
Nell’antichità, la maggioranza dei governanti erano tiranni che decidevano quali dovessero essere le leggi e opprimevano i loro sudditi. Stabilivano prezzi legali ed “equi” per il lavoro e i beni. E imponevano questi prezzi discrezionalmente e ricorrendo al terrore. Le persone o pativano la degradazione o si arrischiavano a fuggire in qualunque modo e verso qualunque luogo. Molti sceglievano il mondo sommerso o emigravano in cerca di condizioni meno soffocanti. Sfidavano gli editti delle dinastie egizie e degli imperatori romani. Sfidavano le intimazioni dei signori feudali. Incrollabile nella sua natura, l’uomo agente è costantemente influenzato dal mondo intorno a sé e costantemente reagisce alle sollecitazioni o imposizioni del mondo.
Nella nostra era, l’uomo è nuovamente un suddito sotto l’occhio inquisitore del governo. Suggestionato da antiche nozioni e superstizioni, l’uomo continua a dipendere dalle prescrizioni e dai regolamenti dei governanti. Quando l’intervento della struttura governativa non lo soddisfa più o lo danneggia, egli è lento nell’abbandonare queste nozioni e superstizioni. Può aggrapparsi ad esse con irriducibile ostinazione, ma può anche evitare gli effetti nocivi trasgredendo, evadendo e fuggendo. Può scegliere la via del “mercato nero”, dove le transazioni economiche violano il controllo dei prezzi e le misure razionatrici. O può anche scendere nel mondo sommerso dove gli editti politici sono ignorati e l’esigibilità fiscale è aggirata attraverso negoziazioni verbali e pagamenti in denaro contante.
L’economia del mondo sommerso deve essere distinta nettamente e inequivocabilmente dalle attività criminali di quello stesso mondo. Ai funzionari governativi piace massificare. Essi sono sempre desiderosi di generalizzare, accomunando organizzazioni criminali e produttori sommersi. Sia le organizzazioni criminali sia i produttori sommersi deliberatamente violano determinate direttive di funzionamento del sistema sociale e sfidano l’autorità politica. Ma differiscono radicalmente nel ruolo sociale. Il mondo sommerso ospita criminali che, dediti a corruzione, frode ed estorsione, affliggono intenzionalmente la società, ma consiste anche di cittadini rispettosi della legge che cercano rifugio dagli abusi del governo. Sono datori di lavoro e lavoratori che, offrendo servizi senza placet governativo o bolla identificativa, non informano l’autorità pubblica sui loro affari.
Le attività sommerse possono essere divise in quattro categorie:
– attività il cui profitto non è dichiarato all’autorità tributaria;
– produzione che viola una o più disposizioni governative, quali concessione statale dell’autorizzazione a produrre, regolamentazione dei prezzi dei beni e dei servizi offerti dalle public utility, provvedimenti in materia di accertamento, legislazione relativa ai marchi, al lavoro, al sistema bancario, alla moneta, normazione dell’agricoltura, controllo delle esportazioni e delle importazioni, controllo della produzione e della distribuzione di energia, etc. Evasione o non evasione delle tasse, chi contravviene a queste disposizioni nascondendosi all’ossessione indagatrice degli ispettori governativi è fuori legge;
– attività economica esercitata da persone che beneficiano del welfare. La loro libertà di lavorare è fortemente condizionata;
– attività produttiva esercitata da stranieri irregolari [1]. Anche nell’ipotesi paghino la tassa sul reddito e altre tasse, se uscissero dal mondo sommerso sarebbero espulsi dal Paese.
Saggio di Hans Sennholz su Mises.org.
*Link all’originale: http://vonmises.it/2013/01/07/economia-sommersa-parte-i/
Traduzione di Stefano Musumeci
Stefano Musumeci è un traduttore polimatico e ricercatore economico indipendente. Cura il blog libeypolymath.
Note del traduttore:
[1]. T1 illegal aliens. Un illegal alien è un forestiero senza visto o con visto scaduto in un Paese che richiede l’autorizzazione ufficiale a soggiornarvi, o nel caso il Paese in cui sitrova non necessiti di tale autorizzazione, un forestiero che ha superato il periodo consentito di soggiorno. Libey
la soglia della ricchezza in Italia ? semplice !!! :
1. reddito appena superiore allo zero.
2. non essere un affiliato di mafia-ndrangheta-camorra
lo Stato lo sa benissimo, per questo ha studiato, approntato e sta affinando semprte più due strumenti per radiografarci: studi di settore e redditometro.
stanno setacciando con serpico gli ultimi anni, decine di mesi, migliaia di giorni, tutte le foto e post nostri e dei familiari sui social network, alla ricerca di incongruenze con le risultanze delle dichiarazioni dei redditi.
bella vacanza o momenti di vita iniconciliabili con dichiarazioni da nullatenenti? zaac e ti beccano!
suv? settimana bianca a cortina? foto in barca? camper Vas? zaac e scatta il sequestro anche se non sono intestati proprio a te ma a coloro che vengono giudicati, a comodo del potere, dei prestanome!
dicono che pagheranno i ricchi, ma non dicono chiaramente qual’è la soglia oltre cui una persona è ‘ricca’.
Monti ha detto chiaramenteche non ne parla perché sarebbe un inutile preavviso alle vittime che potrebbero mettere al riparo in tempo le proprie ricchezze.