«Forza evasori»: come incitamento è al limite dell’apologia di reato, come nome di partito invece è decisamente inconsueto. A depositarlo al ministero è stato Leonardo Facco, 48 anni, trevigliese, fondatore del Movimento libertario, con un passato da capogruppo comunale leghista nel 1993-’96 e vicino un anno fa alla Lega Padana-Unione Padana Alpina. Facco è giornalista (ha diretto il «Giornale di Treviglio» una decina d’anni fa) ed editore: per non farsi mancare niente ha pubblicato anche un libro contro il divieto del fumo e uno a favore del diritto a prostituirsi. L’idea è partita da un rifiuto di Oscar Giannino: «Gli avevo offerto le disponibilità del mio movimento ma non mi ha risposto. Poi, quando ho visto il suo programma, mi sono detto: in giro c’è troppa ignoranza sul libero mercato, proponiamo noi un programma che sia almeno «miniarchico», cioè basato sulla riduzione al minimo della spesa dello Stato. Il vero problema non è la casta. Io sarei anche d’accordo a ridurre il Parlamento a cinque deputati e due senatori, ma le spese da ridurre non sono quelle».
Se si ipotizza che «Forza evasori» ha un suono a metà tra la demagogia e il Bar Sport, il fondatore del partito riconosce che l’idea ha alla base una strategia mediatica: «Se avessi dato al mio partito un nome normale nessuno mi avrebbe degnato di un’occhiata. Ma non c’è solo bizzarria, dietro c’è una vera filosofia politica». In questo, Facco è recidivo, perché aveva già esposto la tesi, bontà sua, che «non pagare le tasse è legittima difesa» in un libro del 2009 intitolato «Elogio dell’evasore fiscale». Del resto ha dell’evasione un concetto piuttosto ampio: «Il dizionario dice che “evadere” significa “‘scappare dal posto in cui si è oppressi”. In questo momento è in corso una grande fuga di capitali. Cioè dei risparmi legittimi di gente che non vuole lasciarli in un Paese con una pressione fiscale che secondo fonti autorevoli arriva al 74%. E per dare i soldi a chi, a Fiorito o al Trota? Lo slogan è “Siamo a favore di ciò che il mercato sceglie ma non di ciò che lo Stato impone”».
E il principio di equità? L’opinione comune che senza l’evasione le tasse sarebbero più basse è bocciata come «una scemenza totale – minimizza Facco -. Lo dicono i numeri: più si danno soldi allo Stato e più lo Stato fa spesa pubblica, per acquisire consenso. E poi perché io le tasse le devo pagare puntualmente mentre se faccio un lavoro per lo Stato vengo pagato tre anni dopo?».
L’aspirante capo del governo dei forzevasori è un imprenditore friulano, mentre Facco nemmeno si candiderà perché è «anti politico: sono qui per denunciare il teatrino, non per parteciparvi. Per quanto riguarda poi i candidati bergamaschi ho un paio di nomi pronti ma non voglio illudere nessuno». Così a occhio c’è poco da illudere, visto la marcia di avvicinamento all’ufficio elettorale del ministero degli Interni è salita ripida: «Siamo stati presi in contropiede dallo scioglimento anticipato delle Camere. A questo punto abbiamo solo il 30% delle possibilità di riuscire a raccogliere le firme necessarie per presentarci alle elezioni».
di Fabio Paravisi
FONTE ORIGINALE: WWW.CORRIERE.IT
A Novembre ho votato nelle elezione americane per Gary Johnson del Libertarian Party per cui io sarei d’accordo con Raffaele per Partito Libertario per tenere il nome del partito dei libertari uguale globalmente
Partito Libertario, l’unico vero partito contro il Partito Democratico. Fortemente, suggerisco, Partito Libertario. E sotto: sovranità individuale.
Suggerisco “PDF”, cioè Partito Dei Forti.
“Forti” nel senso di coloro che non hanno bisogno dello Stato. In contrapposizione, evidentemente, ai deboli, che invece hanno MOLTO bisogno dello Stato.
I forti sono quei popoli che non paura di lottare e morire per difendere la Libertà dall,oppressione di uno Stato dittatore.Gli Italiani fino adesso non hanno dimostrato nessuna prova di coraggio,quindi siamo soltanto un popolo di deboli….
immaginavo lo stato non avrebbe approvato che qualcuno
gli chiedesse di morire “dissanguato” dunque ha risposto
“direttamente senza mandarlo a dire dalla “democrazia.
si sa per le questioni importanti ci vuole una voce ferma.
sarà bene prendere coscenza che per sorprendere l’animale servirà
agir d’astuzia e..d’inganno
l
Suggerisco : Stato minimo – Libertà
Servono 750 firme in ogni circoscrizione elettorale. In totale, ne servirebbero alcune decine di migliaia in tutta Italia.
E, purtroppo, temo che non sia possibile certificare firme online. E’ tutto organizzato in modo da favorire i partiti già esistenti, che hanno consiglieri comunali e politici con cui autenticare le firme, oltre ad un’organizzazione molto avanzata.
La norma dice che le firme devono essere autenticate da un notaio o da un pubblico ufficiale. Farlo via internet non credo sia contemplato.
Ci si può concentrare solo in qualche circoscrizione.
Quelle più significative e , probabilmente, vicine idealmente.
Hanno ricusato il simbolo.
Entro 48 ore occorre presentarne uno diverso.
C’è qualche maniera di firmare + certificare le firme via Rete?
Quante firme servono?