Ho voluto fare una simulazione, calcolando a partire da 3 casistiche comuni, un Dirigente che guadagna 100.000 euro, un Impiegato ed un Operaio che ne guadagno 40.000 e 23.000 euro, per vedere a monte il COSTO DEL LAVORO ed a valle il netto in busta paga; in conclusione ho simulato il peso della tassazione indiretta, sulla casa, etc per vedere quanto realmente LA REALE DISPONIBILITA’.
I Risultati sono sconvolgenti:
– la PRESSIONE FISCALE, TRIBUTARIA E CONTRIBUTIVA e’ per l’operaio del 66%, vale a dire che nella realta’, ogni 100 euro che l’azienda paga, lo stato in un modo o nell’altro si impossessa di 66 euro, e solo 34 vanno a lui.
– per l’impiegato e’ la PRESSIONE FISCALE, TRIBUTARIA E CONTRIBUTIVA e’ del 70%, vale a dire che nella realta’, ogni 100 euro che l’azienda paga, lo stato in un modo o nell’altro si impossessa di 70 euro, e solo 30 vanno a lui
– per il Dirigente infine la PRESSIONE FISCALE, TRIBUTARIA E CONTRIBUTIVA e’ del 77%, vale a dire che nella realta’, ogni 100 euro che l’azienda paga, lo stato in un modo o nell’altro si impossessa di 77 euro, e solo 23 vanno a lui
No, ma dico, avete capito: l’azienda paga 3 euro al metalmeccanico, 2 se ne vanno in contributi e tasse varie dirette o indirette, e lo sventurato ne prende 1.
Per il dirigente, l’azienda paga 4,5 euro, ben 3,5 se ne vanno in contributi e tasse varie dirette o indirette, e questo ne incassa nella realta’ 1.
Qui altre 3 simulazioni interessanti (clicca sul titolo per aprirle):
Qualcuno mi dira’: ma allora perche’ la Pressione Fiscale e Contributiva complessiva e’ del 45%?
Semplice. In primo luogo la si calcola come rapporto tra entrate fiscali e contributive e PIL; il PIL notoriamente include il sommerso: escludendo il sommerso e rifacendo il rapporto col PIL non nero la pressione sale al 55%. Pero’ questa e’ calcolata su tutti quanti: e’ ovvio che i Pensionati e chi percepisce assegni dallo stato non pagano Contributi, per cui ha percentuali minori di pressione fiscale. Chi Lavora, come le persone dei 3 casi di cui sopra, e’ sottoposto a pressioni fiscali e contributive che vanno dal 60% (per un impiegato part time) all’80% (per un dirigente di alto livello o un imprenditore).
Mi verrebbe da dire: Benvenuti in U.R.S.S.!
L’Italia e’ attanagliata da infiniti problemi, e tutti ricercano soluzioni. Bene. Non c’e’ dubbio che una nazione che sottopone IL LAVORO a pressioni fiscali e contributive da Record nel Mondo non va da nessuna parte. Badate che percentuali di questo tipo non trovano riscontro neanche nei paesi del Nord Europa, che tra l’altro hanno anche servizi spesso piu’ efficienti.
Meditate!
Articolo apparso l’11 dicembre 2012 su Rischio Calcolato e riproposto il 28 Dicembre. Quest’articolo ha avuto oltre 2.600 condivisione Facebook ed e’ arrivato al primo posto sulla speciale classifica ebuzzing degli articoli piu’ rilevanti nel giorno della pubblicazione nella sezione economia
*Link all’originale:
E l’IVA? Le altre tasse indirette? tabacchi, alcool, canoni rai, accise, tasse sul lusso, tasse aereoportuali, ecc…? I biglietti per il bus? Le tasse comunali su bonifiche, servizi e costruzioni di opere pubbliche di dubbia utilità? E i pedaggi?
E le tasse sono solo uno dei modi in cui lo stato di succhia il sangue, anche le multe fanno la loro parte, troppo spesso sproporzionate e esagerate!
E la burocrazia!!
E la cosa più brutta è che noi dormiamo, non reagiamo, pensiamo ad altro, pensiamo a Berlusconi, Monti, Bersani, Grillo, ai burattini che ci distolgono da tutto ciò! Questi fanno finta di prendersi a mazzate, poi chi vince vince, tanto vincono tutti! Fanno tutti parte di un unico partito…
Gli individui che compongono loro malgrado questo tumore chiamato Italia si devono dare una svegliata! Non può andare avanti così!
Il 70% di pressione fiscale è una buonissima notizia per i politicanti e i parassiti, significa che rimane ancora un 30% da tassare!!!
-RIVOLTA FISCALE-
la potenza dittatoriale e spoliatrice del sostituto d’imposta!!
Le tabelle di rara potenza comunicativa che GPG Imperatrice riesce ad estrarre da semplici dati e statistiche (peraltro, a disposizione di chiunque) mi lasciano sempre stupefatto per la loro eloquenza. Gli ho già fatto i complimenti in passato, e gliene faccio di nuovi.
Le tabelle odierne confermano, a suon di numeri, l’enormità criminale delle rapine di stato, e l’automatica criminalità di chiunque continui a mettere nuove tasse ed inasprire quelle in campo.
Però, da inguaribile ottimista-sognatore, guardo a queste tabelle con intento costruttivo, in quanto intravedo in queste tabelle due conferme dalle conseguenze colossali (con l’unica condizione della “sparizione” dello stato):
a1) all’attuale costo del lavoro, ci sono già i soldi per una previdenza alternativa a quella obbligatoria statale, con il lavoratore che versa spontaneamente sul suo conto-contributi il 108% del suo stipendio disponibile mensile (13 mila annui su 12 mila annui): custoditi/gestiti da una cassa-pensione di normali capacità, quei contributi gli consentiranno una vecchiaia niente male (certo migliore di quella che gli darebbe l’inps);
a2) oppure, con un costo del lavoro abbattuto del 20% circa, restano comunque al lavoratore i soldi per una previdenza alternativa a quella obbligatoria statale, con il lavoratore che versa spontaneamente sul suo conto-contributi il 50% del suo stipendio disponibile mensile (6 mila annui su 12 mila); custoditi/gestiti da una cassa-pensione di normali capacità, quei contributi gli consentiranno comunque una vecchiaia simile a quella che gli dà oggi l’inps;
b1) all’attuale costo del lavoro, ci sono già i soldi per quasi raddoppiare il reddito disponibile del lavoratore (23 mila contro 12 mila);
b2) oppure, con un costo del lavoro abbattuto del 20%, ci sono già i soldi per aumentare del 50% (18 mila contro 12 mila) il reddito disponibile del lavoratore.
Insomma, l’annientamento dello stato e dei suoi salassi (contribuzione + tassazione) potrebbe corrispondere:
– ad un abbattimento del 40% (20% per a2 + 20% per b2) del costo del lavoro (con miglioramenti spettacolari sulla produttività e competitività internazionale delle imprese), senza nuocere significativamente sui redditi dei lavoratori;
– ad un miglioramento del 200% (36 mila contro 12 mila) dei redditi correnti + futuri del lavoratore, senza nessun onere aggiuntivo per le imprese.
Chiedo scusa a GPG Imperatrice per la possibile banalizzazione dei suoi studi e l’uso non ortodosso delle percentuali, ma credo che la realtà non sia troppo distante da quella ipotizzata.
Una delle riforme fondamentali, dalle conseguenze catastrofiche per l’attuale sistema statalista, per la quale bisognerebbe battersi prima di ogni altra norma, è la istituzione di una fascia più ampia possibile di soggetti no-tax /no-lex (persone, famiglie, professionisti, dipendenti, commercianti, imprese micro-piccole).
Si può fare senza tanta burocrazia (anzi annullandone parecchia) e c’è persino il precedente legislativo (le cooperative).
GPG Imperatrice ci ha fornito i dati, che suggeriscono/confermano che tale istituzione sarebbe, dal punto di vista quantitativo, una colossale liberazione di risorse, peraltro di sorgente opposta rispetto ai QEn di Bernie ed ai LTRO di Draghetto.
Ne conseguirebbe un benessere talmente diffuso e stabile da determinare
una fuga generalizzata ed incontrollata da tutto ciò che è statale, qualcosa di molto simile all’abisso che c’era fra Germania Est e Germania Ovest, ma senza frontiere nè muri.
Certo, c’è il problema della copertura dell’ammanco di gettito, ma ne parleremo in altre occasioni (credo che ci sia anche quella).
Forse sto solo banalizzando? Troppo bello per essere vero?
Forse, ma nel frattempo dico (e specialmente ai dipendenti): ragazzi, se evaporiamo lo stato, c’è ciccia per tutti. Bye
Se non esistesse il sostituto d’imposta, e il salario venisse integralmente versato al dipendente,saremmo tutti molto più vicini alla meta.
E’ evidente che si potrebbe combattere con grandi probabilità di successo l’obbligatorietà per il trattamento pensionistico,sanitario,infortunistico, fiscale,etc , imposti per legge da uno stato che vuole agire in condizioni di monopolio e con intenti indiscutibilmente vessatori.
Si potrebbe raggiungere una situazione in cui il cittadino, il dipendente,e chiunque può scegliere liberamente presso chi assicurarsi per ogni evenienza, e presso chi preparare finanziariamente la propria esistenza dopo il periodo lavorativo.
E non ultimo se pagare o meno le tasse,qualora non sia contento e soddisfatto dell’operato governativo.
E’ la libertà di scelta,la libertà di decidere.
2 cose:
1) Non ho capito perchè dicono che la tassazione è al 55%. QUalcuno saprebbe spiegarmelo?
2) Su quello che resta ci si paga anche l’IVA.