Se c’è una cosa che ho imparato per sopravvivere sui mercati finanziari come (bieco) speculatore, è questa:
Guai ad innamorarsi di un idea o di una teoria, se non funziona devi metterla in dubbio e essere estremamente rapido a buttarla via per prendere un’altra strada, anche del tutto opposta a quella precedente.
Bene signore e signori è ora di riconoscere che non esiste nessuna possibilità di pagare il debito pubblico italiano nei termini in cui è stato sottoscritto. Ogni tanto qualche politico idiota o in malafede vaneggia di patrimoniali come soluzione al problema, ma si dimentica che nell’anno di grazia 2012 gli italiani hanno pagato 3 tipi di patrimoniali: sugli immobili, sui conti correnti, sugli investimenti.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, crollo si consumi, produzione industriale e PIL. Fuga di capitali, aziende e giovani in cerca di un posto di lavoro almeno decente.
Non funziona e per ogni giorno che sopravvive questo maledetto e mortale modello fiscale e burocratico, disegnato per servire il debito pubblico e uno stato ladro, un imprenditore muore o si sposta, un giovane lascia il nostro paese e la ricchezza prodotta diminuisce, con essa la capacità dei cittadini e delle imprese di produrre reddito tassabile.
Dunque è ora di cambiare idea e dichiarare con forza che il debito pubblico italiano è impagabile, e quindi che va ristrutturato.
Non pagare il debito, non può ne deve essere un percorso di guerra ma un processo pilotato che metta intorno ad un tavolo creditori e debitori, nell’interesse di entrambi. Purtroppo le banche e la finanza hanno l’arroganza di pensare di essere abbastanza furbe e veloci di uscire dal mercato abbastanza velocemente da lasciare il cerino in mano (debito fallito) ad altri.
E’ una visione stupida, miope e pericolosa per l’intero sistema economico. Quasi l’intero ammontare del debito pubblico italiano è in mano direttamente a 22 istituzioni finanziarie, e non esiste nessun altro al di fuori di quel recinto in grado di assorbire i quasi 2 triliardi di euro fra Bot, Btp, CCT e CTZ.
La soluzione è politica, è necessario che arrivi al potere un governo che dichiari il default e la volontà immediata di ristrutturare il debito italiano, deve accadere in fretta perchè credetemi: non possiamo permetterci altri 12 mesi come quelli appena passati.
Proprio no, sarebbe la desertificazione del nostro sistema industriale e la morte definitiva della migliore Italia.
Dobbiamo dichiarare il default e annunciare la ristrutturazione del debito, oppure sarà violenza, morte e bancarotta, quella vera. Non sarà una passeggiata, gran parte di sussidi, benefici e “diritti acquisiti” dovranno sparire ma il processo in questo modo sarebbe governato da un barlume di giustizia.
L’alternativa è il mercato, quello vero, quello selvaggio, quello dove il più debole e chi non si è preparato in tempo semplicemente MUORE.
*Link all’originale: http://www.rischiocalcolato.it/2012/12/non-pagare-il-debito-pubblico.html
Lo stato possiede più che abbastanza beni liquidi o facilmente liquidabili (riserva aurea, immobili, partecipazioni in società di stato, opere d’arte) per pagare almeno la metà del debito pubblico. La soluzione sta nella dismissione del patrimonio dello stato contestualmente al taglio della spesa pubblica di almeno 150 miliardi, la riduzione delle imposte e la sospensione di ogni regolamentazione al imprenditoria, tutto ciò porterebbe il bilancio dello stato in surplus, rivitalizzerebbe l’imprenditoria e i consumi e generalmente porterebbe al instaurarsi di un circolo economico virtuoso che permetterebbe l’ulteriore riduzione delle imposte. Ovviamente contestualmente bisognerà codificare nella costituzione (che comunque è da riscrivere integralmente) che lo stato non debba rappresentare oltre il 15-20% dell’economia e che debba avere il bilancio sempre in pareggio.
Non concordo con il ragionamento di Funniking secondo il quale se un debito è troppo elevato non va pagato.
Io sono dell’idea che i debiti vadano sempre pagati, purché siano legittimi. Il problema del debito pubblico è proprio questo: non riguarda l’entità, ma la la sua illegittimità dato che nessuno (nemmeno lo stato) dovrebbe contrarre debiti per conto altrui in assenza di autorizzazione.
Quindi il debito pubblico deve essere cancellato non perché troppo elevato bensì perché illegittimo: che si tratti di 2.000 miliardi o di 2 soli euro sempre illegittimo è.
Non siamo i soli ad avre problemi di debito. Non vedo perchè non si possa creare un cartello delle Nazioni indebitate (cioè di tutte le nazioni del mondo).
Oh finalmente ci siete arrivati.Un pò in ritardo,ma sempre meglio di niente.Menomale la favoletta della Casta,di tecnici,industriali miliardari e banksters che vi eravate bevuti(bisogna pagare il debito e per questo occorre distruggere la popolazione,peccato che il debito è per la maggior parte illegale e i responsabili sono i politicanti e banche e istituzioni finanziarie usuraie,non certo la popolazione usata come capro espiatorio dai veri responsabili)l’avete rifiutata.