Dal blog di Confindustria una breve notiziola sulle doti amministrative del tele-imbonitore toscano
Sforati limiti spesa, permane situazione precarietà finanziaria. La Corte dei Conti boccia il comune di Firenze: «ha gravemente violato il patto di stabilità interno«. Permane «uno stato di precarietà finanziaria« evidenziato anche dalla scorretta destinazione dei proventi derivanti dalle multe agli automobilisti che vengono usati per coprire capitoli di spesa non inerenti. Con una sentenza di due giorni fa, di cui l’agenzia Dire è in possesso, il tribunale contabile (sezione regionale di controllo per la Toscana) denuncia «gravi irregolarità« nella gestione del comune guidato da Matteo Renzi.
Per quanto riguarda la spesa per il personale, «é stato rilevato un ammontare della previsione di spesa nel 2012 non conforme al limite previsto dal comma 28, art. 9 Del d.L. 78/2010 e successive modificazioni e integrazioni. In particolare l’importo totale della spesa prevista nel bilancio 2012 per le tipologie contrattuali di cui alla citata norma risulta superiore al 50% dell’importo totale della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009 (o triennio 2007/2009) (120,26%).
Tale situazione, rileva la Corte dei Conti, «risulta aggravata dalla previsione nell’anno 2012 di nuove assunzioni di personale, rinnovi, proroghe dei contratti a tempo determinato. Ciò costituisce una grave irregolarità contabile in quanto in contrasto con la normativa e con i principi generali ai fini del coordinamento della finanza pubblica. Per quanto attiene il rispetto del patto di stabilità a cui gli enti locali sono assoggettati, la corte dei conti rileva che «l’impostazione del bilancio pluriennale per l’annualità 2013 e 2014 non garantisce il rispetto del patto di stabilità e costituisce una grave irregolarità contabile per cui é necessaria l’assunzione immediata di idonei atti di correzione e l’eventuale rideterminazione delle previsioni di bilancio.
*Link all’originale: http://www.rischiocalcolato.it/2012/11/i-prodigi-del-baby-fenomeno-del-pd.html
Senza ulteriori specificazioni, le “gravi irregolarita’” del comune di firenze nei confronti dello stato potrebbero essere tali perche’ restituzioni del maltolto a favore del cittadino: il patto di stabilita’ e’ quell’incitamento a delinquere per cui un comune virtuoso che riesca a risparmiare durante un bilancio, poi si vede obbligato in tutti quelli successivi a non sforare quel tetto: il risultato pratico e’ che tutti i comuni non risparmiano MAI, spendono SEMPRE il massimo che hanno a disposizione, cosi’ quando le cose vanno bene (per loro) spendono tutto, quando vanno male devono attuare procedure straordinarie che finiscono SEMPRE con l’aumento delle tasse locali, dato che lo stato non scuce un soldo della montagna di tasse locali che incassa, coprendosi dietro la scusa del “patto di stabilita’”.
Sembra una barzelletta, ma funziona davvero cosi’.
Avete capito perche’ la tasse quando ci va bene restano stabili, e quando ci va male (quasi tutti gli anni, con una scusa o l’altra) aumentano “per legge”?
L’italia ormai e’ una tragica barzelletta, le classi dirigenti nel loro complesso fra non molto, quando il popolo sara’ pienamente consapevole della turlupinatura di cui e’ fatto vittima, assaggeranno le punte dei forconi, purtroppo senza molti distinguo.
Ovviamente alla corte dei conti del cittadino importa poco o nulla, importa solo “lo stato”.
Ma come diceva il “grande” costituzionalista Piero Calamandrei, “lo stato siamo noi”, no ;)
A proposito, lo sapete com’e’ finita con L’IMU a venezia? Aliquota massima del 10.6 per mille su tutto cio’ che non e’ prima abitazione, esclusi i ricchissimi proprietari dei grandi palazzi del centro storico, che pagano la meta’ della meta’ con la scusa del “patrimonio artistico”. Per il piccolissimo proprietario invece, magari con due vecchi appartamenti in zone popolari che costano piu’ di manutenzione di quanto rendono di affitto al netto dell’irpef, triplicazione dell’imposta rispetto all’anno scorso: un valore vicino a quello della vecchia ICI va allo stato, mentre un valore pari al DOPPIO dell’ICI dell’anno scorso (il 10.6 per mille piu’ l’aumento del 60 per cento sugli estimi, contro il massimo di legge del 7 per mille che c’era prima) va al comune, che comunque continua a lamentarsi perche’ non riesce a copreire i suoi costi.
In sostanza continua, amplificata, la svergognata spoliazione del piccolissimo proprietario a favore del grande e grandissimo capitale.
Grazie, Monti, tu si’ che sei dalla parte della giustizia e del popolo.
L’IMU (imposta MUNICIPALE sugli immobili) originale di Bossi/Berlusconi era stata pensata con un’aliquota massima del 7.6 per mille, senza l’incremento degli estimi del 60 per cento per i comuni cittadini e del solo 20 per cento per banche fondazioni e assicurazioni, ma in sostituzione di tutte le tasse comunali, compresa quella dei riiuti, Monti, non perche’ un valore pari alla vecchia ICI se lo freghi lo stato, e il resto, raddoppiato, vada in addizione alle imposte gia’ esistenti!
Espropriatori in grande stile siete, oltretutto in favore del grande capitale, vergognatevi!
Non è meglio che esca prima del voto? almeno uno si fa un’idea candida di chi si candida :)
e guarda caso viene fuori ora a due giorni dal voto.
Sono ridicoli
quelli della corte dei conti sono solo servi al servizio del potere