IL TEST ON LINE DEL REDDITEST
L’agenzia delle Entrate ha svelato giusto oggi il funzionamento del tanto atteso «redditest»: il software per l’auto-diagnosi della coerenza fiscale illustrato ieri alle associazioni di categoria e ai professionisti in un incontro riservato e che, da questa mattina, si può SCARICARE ON LINE DAL SITO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE (CLICCATE SUL LINK)
Citano le istruzioni sul Sito:
ReddiTest è un software che consente ai contribuenti di valutare la coerenza tra il reddito familiare e le spese sostenute nell’anno. Per utilizzare il programma è necessario scaricare il software e inserire i dati richiesti. Le informazioni, quindi, restano sul proprio computer, senza lasciare alcuna traccia sul web. Nel ReddiTest devono essere inizialmente indicati la composizione, il reddito e il comune di residenza della famiglia, e, successivamente, le spese sostenute nell’anno, suddivise in 7 categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, altre spese significative, investimenti immobiliari e mobiliari.
E’ possibile in qualsiasi momento modificare o integrare le informazioni riportate. Il risultato e i dati inseriti possono essere salvati e stampati.
SIMULAZIONE DEL REDDITEST
Ho provato a farlo: la simulazione richiede per una persona piuttosto sveglia 30-60 minuti e non sempre e’ intuitiva. Ti fanno anche domande strambe (hai cavalli?) e domande impossibili (ammontari per determinate categorie di spesa nel 2009, che non potrebbe ricostruire esattamente neanche l’Oracolo di Delfi). Man mano che si confermano le schermate, arrivano rassicuranti messaggi che riportano la dicitura “COERENTE”.
Befera, sostiene che con nuovo redditomentro il 20% delle dichiarazioni sono incoerenti «Da una simulazione sull’intera platea delle famiglie, oltre 4,3 milioni (circa il 20%)» delle dichiarazioni dei redditi «risultano non coerenti»: «tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità é maggiore nel reddito di impresa e nel reddito di lavoro autonomo».
GIUDIZIO TECNICO
Le prime schermate (Dati Nucleo Famigliare, Abitazioni, Mezzi di trasporto) sono semplici da compilare e razionali.
Poi iniziano una serie di schermate assurde (Istruzione, Assicurazioni, Tempo Libero, Spese Varie, Investimenti) che chiedono una serie di dati di dettaglio, tra l’altro divise per i componenti della famiglia. Ho fatto qualche simulazione, inserendo per esempio una cifra iperbolica spesa in GIOCHI ON LINE e mi ha detto COERENTE. Ho azzerato tutto e messo stessa cifra per ISTRUZIONE FIGLI e pure qui COERENTE. Facendo le 2 cose insieme mi da’ INCOERENTE. In estrema sintesi, al sistema non interessa per niente come spendi i soldi, ma interessa solo QUANTO SPENDI COMPLESSIVAMENTE, e confronta cio’ col REDDITO DICHIARATO (a naso il sistema dal Dichiarato calcola il Netto e considera su per giu’ questo come l’ammontare oltre il quale la sommatoria di tutte le spese certifica l’incoerenza).
La domanda che mi pongo e’ banale: NON BASTAVA CHIEDERE SEMPLICEMENTE LE SPESE COMPLESSIVE NELL’ANNO A LIVELLO FAMILIARE ?(Dato che piu’ o meno uno puo’ ricostruire) e non farti una sfilza di domande cui nessuno e’ in grado di dare il 100% di risposte esatte?
SE INCAPPATE NEL REDDITEST VI SVELO IL TRUCCO
Volete restare COERENTI? Allora non evadete (come dice Befera). 2 consigli banali comunque per restare tranquilli:
1) Le Spese dichiarate devono essere per un ammontare complessivo pari Reddito Netto, che altro non e’ che il Reddito Dichiarato Complessivo meno l’Irpef.
2) Fatte attenzione: su alcune voci il fisco ha strumenti di verifica precisi, perche’ puo’ incrociare i dati dichiarati con banche dati (esempio: case, automobili, assicurazioni, viaggi aerei, tasse universitarie, etc), e qui e’ bene dare dati corretti al centesimo. Su altre voci, in cui lo stesso dichiarante fara’ grande fatica a segnare cifre precise, anche il Fisco avra’ enorme difficolta’ a ricostruire la veridicita’ dei dati, per cui, su tali voci, se avete dei dubbi, non largheggiate nelle stime e siate cauti.
CONCLUSIONE: IL REDDITEST E’ ALTRA BUROCRAZIA E SPESA PUBBLICA INUTILE, COSI’ CONCEPITO
Se baseranno la lotta all’evasione su uno strumento cosi’ straordinariamente complesso (ed incerto in alcune domande), non ho dubbi che nasceranno problemi a tappeto. Inoltre piu’ il sistema e’ complesso, piu’ dati bisogna procurarsi e gestire, e piu’ burocrazia e costi deve sostenere la PA.
BUONA “INCOERENZA” A TUTTI ! ! !
E’ inutile molto, invece, ai veri evasori “smagati ed esperti”, i quali con poca spesa potranno adeguare l’imponibile e far uscire luce verde all’evasione…
Per noi il redditest.
Ma per loro un vero redde rationem.
In ogni caso io sintetizzo così :
se non ho soldi non pago le tasse,
se li ho non pago le tasse,
non mi indebito per pagare le tasse,
me ne frego del redditest.
Penso che la gente dovrebbe oltre che svegliarsi di più, anche iniziare a reagire a queste inutili spese che servono solo a dare soldi ai loro amici, parenti e conoscenti. Ho sentito ieri una frease che ritengo altamente dittatoiriale “Anche se uno crede di non dovere al fisco, perché non ha reddito, con il redditometro può sapere quanto invece deve”…
Praticamente stanno legalizzando il suicidio di chi non ce la fa, come già accaduto tra pensionati, imprenditori ed altri, che messi alle strette si sono uccisi.
Domanda: questo governo di ladri vuole andare via con le buone o con le cattive? Meglio iniziare ad armarsi veramente, perché i parassiti non intendono lasciare, e sono contrari alla Costituzione e la sovvertono in ogni modo.
Strano che non ci sia 1 politico che si è suicidato… vero?