In prima linea nel corso della manifestazione pro-Monti di Roma indetta da Italia Futura di Montezemolo, il giovane presidente delle Acli Andrea Olivero è stato molto attivo nei talk televisivi immediatamente successivi all’evento. Anche in virtù della matrice ultra-cattolica della sua organizzazione, la cui presenza nell’improvvisato schieramento montiano fa richiamare alla mente dei meno giovani una ben nota balena bianca, questo ennesimo professionista del bene comune è improvvisamente diventato un ospite di rilievo nei vari pollai mediatici in cui, tra una frase fatta e un luogo comune, si fa finta di parlare di politica.
In particolare, mi ha colpito una proposizione dello stesso Olivero, espressa nel corso di un programma mattiniero di approfondimento condotto su La7 dalla sinistra Tiziana Panella, in cui quest’ultimo ha magnificamente superato l’esame da incantatore di serpenti, prerequisito obbligatorio per entrare a far parte del nostro fallimentare teatrino democratico. In merito ad una domanda sul ciò che un futuro governo politico dovrebbe realizzare, Olivero ha candidamente tirato fuori dal suo brillante armamentario catto-collettivista la frase magica: “Non basta tagliare la spesa pubblica (cosa che in realtà nessuno ha mai fatto in Italia), ma occorre ottenere una chiara maggioranza parlamentare onde realizzare le riforme”. Già, le riforme, ossia quella magica parolina con la quale politici, sindacalisti e burocrati di ogni risma continuano a truffare i cittadini più ingenui e più sprovveduti, rassicurando nel contempo gli eserciti di parassiti che vivono di spesa pubblica che tutto cambierà per nulla cambiare.
Con questo termine di gattopardesca ambiguità, infatti, si solletica la pancia di chi ancora spera in buona fede che attraverso un atto deliberato della sfera politico-burocratica si possano cambiare in senso positivo le cose, mentre nel contempo si fa intendere in modo subliminale ai fannulloni di Stato che possono dormire sonni tranquilli: l’imbroglio delle riforme della botte piena con moglie ubriaca verrà nuovamente messo in atto per garantire ancora un volta i soci vitalizi di un sistema fallito. D’altro canto, almeno fino al momento delle redde rationem finanziario, in questo disgraziato Paese la classe dirigente è sempre stata selezionata proprio sulla base di analoghi, quanto truffaldini pseudo concetti: riforme, coesione sociale, legalità, partecipazione, solidarietà, equità e chi più ne ha più ne metta. Tutta fuffa per una quota crescente di individui, soprattutto tra le componenti più produttive della società; ma ancora musica soave per le orecchie di chi si aspetta dai bancarottieri dell’establishment italiota un vitalizio in cambio di nulla. Nella sostanza, di fronte ad uno Stato che controlla il 55% del reddito nazionale non c’è riforma che tenga. O si taglia con l’accetta una spesa pubblica sempre più fuori controllo, o si finisce tutti quanti per chiedere un pasto caldo, e gratuitamente, nelle tante mense gestite dalle Acli. E se il prode Olivero dovesse obiettare che non esistono pasti gratis, gli risponderemmo che nemmeno le riforme in cui tutti sono contenti, alla vecchia maniera democristiana, si sono mai viste.
Da notare lo sguardo profondo ed intelligente dell’individuo
ahhahahaaaaah, sì l’ho notato anch’io.
Penso che per allacciarsi le scarpe, legga le istruzioni.
Saluti
Anche a me è toccata la ventura, mentre facevo colazione a casa di vedere quella faccia pacifica del soggetto in questione. Non l’avevo mai visto o sentito prima e mi sono detto : l’Italia è davvero finita.
Chi sia o casa faccia nella vita il tipo in questione è fatto di importanza = 0.
La cosa certa ed ahimè triste è osservare che le reclute, nell’armata di coloro che vogliono occuparsi del bene comune con i soldi e il lavoro degli altri, non smettono di arruolarsi.
A questo tipo come a tutti quelli che come lui vogliono occuparsi dei fatti miei a spese mie dico : degli affari miei mi occupo io soltanto e con i mezzi miei, miseri o meno che siano. E per lui e tutti i suoi commilitoni d’armata uso un eufemismo : si tolga dai piedi.
Solo a margine della presunta cattolicità del soggetto in questione, i vangeli li hanno già smascherati 2000 anni fa :
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi ed i farisei. Fate tutto ciò che vi dicono, ma non fate ciò che fanno, poiché dicono ma non fanno. Legano carichi insopportabili e pesanti e li impongono sulle spalle degli uomini, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini (…).