In Economia, Scienza e Tecnologia

di FRANCO POSSENTI

Sono anni che fanno propaganda su quanto è bello investire in “verde”. Peccato che il risultato è che – senza sussidi, le aziende restano al verde.

Il cda di Beghelli ha approvato i dati al 30 settembre 2012, che parlano di un fatturato consolidato a 114,9 milioni (-2,8%) e un margine operativo  lordo a 3,2 (-75,7%). Il risultato operativo sta a -14,2 milioni, con 13,9 milioni di svalutazioni straordinarie, prevalentemente nel settore  fotovoltaico, che portano i risultati del Gruppo in perdita per 11,7 milioni di euro. Ridimensionata la presenza nel comparto fotovoltaico, dove il fatturato netto consolidato e’ pari a 5,7 milioni, con un decremento del 51,1% ”a causa del rallentamento conseguente alle recenti disposizioni  ormative”, spiega una nota. A tale proposito, il Gruppo prevede un significativo ridimensionamento dell’impegno nel settore. La Posizione  finanziaria netta e’ negativa per 164,3 milioni.

La crisi generale, però, colpisce anche i manager aziendali in genere, che subiscono gli effetti della crisi economica tanto che nei primi nove mesi del 2012  ono stati quasi 9 mila i dirigenti licenziati, di cui 150 in Liguria. Sara’ questo il tema affrontato nel corso dell’assemblea di Manageritalia Genova, in  programma domani all’hotel Savoia. ”I dirigenti – spiega Carlo Ghio, presidente di Manageritalia Genova -, sempre licenziabili per contratto, hanno in questi ultimi anni visto notevolmente aumentare la difficolta’ di ricollocarsi. Forse la vera soluzione e’ aiutare i manager a gestire sempre piu’  attivamente il loro sviluppo professionale e la loro ricollocazione, ma anche e soprattutto far si’ che le tante imprese ancora prive di presenza manageriale capiscano che devono avvalersi di queste preziose risorse. Chi puo’ si sposta in altre regioni oppure verso l’estero. L’unico dato  positivo riguarda quello delle donne: nonostante la crisi sono aumentate del 15% in Italia e del 22% in Liguria e Genova”.

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Showing 8 comments
  • Stefano

    Qui tutti economisti e filosofi, e si vede… Senza gli incentivi elargiti finora, probabilmente non sarebbe nemmeno partito il mercato del fotovoltaico, e quindi tutti i finanziamenti nella ricerca correlati, e questo è un male perchè il fotovoltaico è il futuro. Nella ricerca si stanno facendo passi da gigante, e senza quegli incentivi probabilente un giorno ci saremmo ritrovati senza fonti di energia Realmente rinnovabili… Ci terrei a sottolineare che NON sto difendendo un governo, bensì i finanziamenti al fotovoltaico.

  • firmato winston diaz

    Esatto. E resta da compilare il sempre piu’ lungo, sterminato elenco delle produzioni che restano in piedi non solo e tanto grazie ad incentivi economici diretti e indiretti, quanto agli obblighi normativi e legislativi. Pensiamo all’edilizia (probabilmente l’80 per cento dei prezzi delle case e’ gonfiato dalle leggi, a partire dal divieto di edificare salvo eccezioni che fa schizzare alle stelle il prezzo del terreno edificabile stesso, per passare poi all’obbligo di servirsi di decine di professionisti per qualsiasi stupidaggine, e arrivare ai requisiti minimi che ormai vanno oltre cio’ che la fantasia del piu’ spendaccione dei progettisti e costruttori puo’ immaginare. Pensiamo ai divieti all’agricoltura di espandere le produzioni per mantenere scarsi i prodotti e quindi alti i prezzi (non so se lo sapete ma quote latte a parte, anche l’impianto di qualche vite da vino e’ proibito se prima non si acquistano “diritti di impianto” da qualche altro viticultore che elimina proprie.
    Senza tutti questi obblighi che ci avvelenano la vita, l’economia reale prima collasserebbe, poi prenderebbe tutta un’altra strada.
    Secondo me la crisi di sviluppo che attanaglia l’occidente e’ dovuta soprattutto a questo: al fatto che il nostro lavoro e’ ormai del tutto parificabile a quello dello schiavo non solo nel senso che ci viene sottratto con la tassazione quasi tutto il reddito prodotto e col tempo anche il patrimonio accumulato, ma pure nel senso che cio’ che possiamo e dobbiamo produrre ormai e’ regolato e imposto da una ottusa burocrazia autoreferenziale che guarda solo ai SUOI conti economici, e possiede una visione staccata, irreale e superstiziosa del mondo.

  • pippo pg

    Secondo alcuni lavoratori e imprenditori del settore dei trasporti è accaduto qualcosa di simile nel settore auto a causa delle rottamazioni.
    Con le rottamazioni appunto sono state vendute in breve tempo moltissime auto dando appunto l’illusione che la richiesta del mercato fosse effettivamente quella.
    Questo ha comportato 2 cose:
    Ia filiera legata all’industria dell’auto non ha saputo diversificare gli investimenti e ora che la domanda si contratta ancora di più a causa della situazione economica abbiamo persone che non sono in condizione di cambiare l’auto + le persone che non ne hanno motivo perchè l’hanno già cambiata da poco.
    2.di fatto la rottamazione è stata estremamente iniqua in quanto chi ha acquistato una vettura anche un mese prima o è stato in grado di poterla acquistare solo dopo
    il termine degli incentivi non ne ha potuto usufruire.
    3. Se è vero che gli incentivi hanno fatto lavorare un po la fiat è vero che hanno aiutato anche le aziende straniere soprattutto francesi e tedesche ( infatti guarda come sono riconoscenti i loro governi….)ed è anche vero che hanno spezzato le gambe a tante piccole aziende artigiane che vivevano di manutenzione dei veicoli.
    Nell’articolo viene presentata una situazione del tutto analoga.
    Il fotovoltaico in se e le rinnovabili in genere sono qualcosa di buono.
    La mancanza di incentivi avrebbe spinto le aziende ad offrire pannelli con un rapporto costo rendimento migliore e probabilmente oggi ci sarebbe più impianti sui i nostri tetti e più occupati nel settore, o magari il progresso tecnico nel campo del fotovoltaico non fosse stato possibile non avremo comunque tutte queste persone alle quali è stato fatto credere che i pannelli solari gli avrebbero potuto dare il pane.

  • firmato winston diaz

    In ogni caso, e’ proprio cosi’ che devono funzionare gli incentivi nelle strategie commerciali: si usano come una droga per creare un mercato in cui la domanda sia artificialmente gonfiata, cosi’ da pompare il numero degli offerenti. Poi si tolgono: a quel punto da parte dell’offerta si cra una lotta senza quartiere per sopravvivere, gia’ sapendo che alla fine della lotta ci sara’ spazio solo per una frazione dei fornitori dei tempi del mercato drogato dagli incentivi. Cio’ crea una concorrenza spietata, n a lotta per la sopravvivenza, che porta ad un crollo, anch’esso innaturale e temporaneo, dei prezzi, a causa del quale, appunto, una cospicua parte dei fornitori fallisce. Poi i sopravvissuti si trovano in una situazione di oligopolio, e cominciano ad ingrassare di nuovo, sempre che non si tratti di un mercato che senza incentivi non puo’ sopravvivere a causa della concorrenza di altri prodotti succedanei meno costosi, nel qual caso svanisce completamente.
    Chi si trova in tale situazione e’ inutile che si lamenti, doveva prevedere fin dall’inizio che la manna puo’ piovere dal cielo solo per un periodo limitato: un corso approfondito su questo argomento dovrebbe essere fatto a tutti gli italiani, sia eletti che elettori.

    • Franco

      Sembra essere un complotto che si ripresenta sempre con lo stesso schema, a me non sembra che sia cosi’ pianificato dall’alto.

      A me sembra che la umana stupidita’ non abbia limite, questo e’ il complotto

      Ho capito male?

      Ci sono altri esempi?

      fg

  • Lorenzo

    Nessuno ha costretto la Beghelli ad investire nel fotovoltaico, i dirigenti quindi sono responsabili delle perdite: sapevano bene che il settore era drogato da sussidi pubblici.
    Inutile dare sempre la colpa agli altri come fanno gli statalisti: responsabilità individuale, innanzitutto!

  • Citizen Kane

    La Siemens annuncia che chiudera’ il settore energia solare: in tre anni ha causato 800 milioni di euro di perdite.

    http://www.focus.de/finanzen/news/unternehmen/neue-millionenbelastungen-solar-ausstieg-kommt-siemens-teuer_aid_853085.html

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  • […] [h=1]CAUSA IL FOTOVOLTAICO BEGHELLI IN PERDITA DI 12 MILIONI DI EURO[/h]Sono anni che fanno propaganda su quanto è bello investire in “verde”. Peccato che il risultato è che – senza sussidi, le aziende restano al verde. Il cda di Beghelli ha approvato i dati al 30 settembre 2012, che parlano di un fatturato consolidato a 114,9 milioni (-2,8%) e un margine operativo lordo a 3,2 (-75,7%). Il risultato operativo sta a -14,2 milioni, con 13,9 milioni di svalutazioni straordinarie, prevalentemente nel settore fotovoltaico, che portano i risultati del Gruppo in perdita per 11,7 milioni di euro. Ridimensionata la presenza nel comparto fotovoltaico, dove il fatturato netto consolidato e’ pari a 5,7 milioni, con un decremento del 51,1% ”a causa del rallentamento conseguente alle recenti disposizioni ormative”, spiega una nota. A tale proposito, il Gruppo prevede un significativo ridimensionamento dell’impegno nel settore. La Posizione finanziaria netta e’ negativa per 164,3 milioni. CAUSA IL FOTOVOLTAICO BEGHELLI IN PERDITA DI 12 MILIONI DI EURO | Movimento Libertario Rispondi quotando […]

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