La Bce deve guardarsi bene dall’acquistare bond di Paesi in crisi, poiche’ cio’ costituisce di fatto un finanziamento di Stato, che rende poi dipendenti come la droga. Lo afferma nell’intervista allo ‘Spiegel’ Jens Weidmann, sottolineando che “non bisogna sottovalutare il pericolo che il finanziamento da parte della banca centrale possa rendere dipendenti come una droga”, oltre al fatto che “la manna di denaro delle banche centrali potrebbe risvegliare brame durevoli e condurre ad una mutualizzazione dei rischi. Nessuno contesta che la banca centrale abbia il potere di influenzare a breve termine i mercati, ma anche una banca centrale non e’ onnipotente”.
“La nostra azione e’ basata sulla fiducia. Sempre di piu’ e ancora di piu’ non crea sempre fiducia. Alla fine una banca centrale puo’ conservare la fiducia solo se con le sue misure si attiene al mandato che le e’ stato affidato”. Il presidente della Buba afferma che nell’azione compiuta finora dalla Bce “il quadro e’ stato allargato, in parte anche ignorato, ma fino a quando manca il consenso politico e non viene definito un nuovo margine di manovra, ad esempio un’autentica unione politica, dobbiamo attenerci a quanto e’ stato concordato. Le regole di Maastricht devono impedire tra l’altro che le conseguenze di una cattiva politica di bilancio vengano scaricate sugli altri”.
“Con un’Eurozona formata da 17 Stati, che sulle questioni di bilancio rivendicano la loro sovranita’, c’e’ bisogno di queste regole, altrimenti non c’e’ nessun incentivo per amministrare oculatamente”.