George W. Bush, Dick Cheney, Sarah Palin ma anche molti dei protagonisti delle primarie repubblicane che Mitt Romney alla fine ha vinto senza entusiasmare nessuna. E’ lunga la lista degli assenti, e di “grandi assenti”, alla convention repubblicana che si apre domani, con un giorno di ritardo per l’emergenza Isaac, a Tampa. Sono assenze che pero’ lo staff di Romney considera quanto mai positive, dal momento che l’intento e’ di evitare ogni argomento, figura e polemica che possa distrarre dall’obiettivo principale, di presentare una forte alternativa a quello che verra’ descritto come il fallimento della presidenza Obama. Quindi niente Michele Bachmann, Herman Cain, Rick Perry, tutti i diversi candidati che per un periodo piu’ o meno effimero nei giorni delle primarie hanno accarezzato l’idea di essere al posto di Romney a Tampa.
Lo stesso Ron Paul, il candidato libertarian che con la supremazia del Tea Party all’interno del partito ha acquistato piu’ peso, non partecipera’ di persona ma con un messaggio video.
Scontata anche l’assenza da Bush e Cheney, per evitare che vengano richiamata alal memoria la facilita’ di spesa negli anni del loro mandato alla Casa Bianca – quando il deficit, con le guerre e i tagli fiscali, ha assunto le dimensioni gigantesche che ora il Gop imputa all’amministrazione democratica – e i bailout che sono stati loro a decidere prima di Obama. “I leader del partito dello scorso decennio hanno deciso che e’ nell’interesse del partito guardare in avanti”, e’ stata la pietra tombale con dell’American Conservative Union, ha commentato la decisione dei due di disertare la convention. Lontana da Tampa anche l’ex governatrice dell’Alaska, che quattro anni fa in questo periodo iniziava la sua favola, da politica di periferia praticamente sconosciuta a candidata alla vice presidenza.
La sua assenza, come quella di altri beniamini del Tea Party, tra gli ultimi il miliardario Donald Trump, che, con enorme sollievo degli organizzatori della convention, ha dovuto rinunciare alla sua partecipazione per l’emergenza Isaac, e’ stato motivo di malumori da parte dell’ala dura e pura del movimento, che del resto puo’ rivendicare di avere uno dei suoi ideologhi, Paul Ryan, candidato alla vice presidenza.