COSA E' QUESTA CRISI: INTERVISTA A FRANCESCO CARBONE (parte 3)2012-07-092012-07-09https://www.movimentolibertario.com/wp-content/uploads/2018/10/ezgif.com-resize.gifMovimento Libertariohttps://www.movimentolibertario.com/wp-content/uploads/2018/10/ezgif.com-resize.gif200px200px
Prendete un numero a caso di persone. Campionate a caso.
L’unica ipotesi probabilmente verificabile ad una analisi statistica su quel gruppo e’ che la maggioranza sara’ comunque composta da imbecilli.
Facciamocene una ragione!
Franco Grassi
Questo filmato dovrebbe farci riflettere ( come gli altri di Gorini ) su un elemento fondamentale che nel dibattito libertario viene ingiustamente trascurato.
Gorini riesce a guidare un auto in mezzo al traffico, ed insieme riesce a farci una lezione di economia molto piu’ chiara e pregnante di quelle che purtroppo leggiamo sui media mainstream. Quelli, i giornalisti economici strapagati, come i professori universitari, hanno tutto il tempo ed il modo di elaborare i loro pensieri con calma e si suppone ponderatezza. Lui no….
Ecco il punto, per essere libertari, bisogna avere un’intelligenza superiore alla media, se non teniamo conto di questo fatto, perdiamo un punto fondamentale dell’analisi, il 99% dei miei amici e’ cosi’ idiota da non capire niente di quell che spiego loro, fine del libertarianesimo, una visione del mondo per pochi eletti.
Se nella elaborazione di queste teorie non includiamo questo fattore, ovvero che non tutti gli uomini sono uguali, che il liberarianesimo richiede un’intelligenza superiore alla media, ed un coraggio delle idee non comune, perdiamo qualcosa. Pensate soltanto a Francesco Carbone 10 anni fa che predicava nel deserto.
Come po’ una elite di persone influenzare la societa’? E’ avvenuto nel passato? Se si a quali condizioni?
Una societa’ per funzionare ha bisogno di ogni livello e grado nelle qualita’ umane, quindi le nostre teorie rischiano di essere sempre fraintese dall’uomo medio.
Facciamo un ipotesi, ci mettiamo tutti insieme, compriamo un’isola, riusciamo a farci riconoscere come stato indipendente, ci facciamo le leggi che piacciono a noi, e poi? Per fare un’economia vera, servira’ molta gente che non rispondera’ necessariamente allo standar minimo per essere libertario, quindi lentamente la nuova societa’ si corromperebbe nella sua struttura morale e intellettuale.
Dove sbaglio??
Franco
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Prendete un numero a caso di persone. Campionate a caso.
L’unica ipotesi probabilmente verificabile ad una analisi statistica su quel gruppo e’ che la maggioranza sara’ comunque composta da imbecilli.
Facciamocene una ragione!
Questo filmato dovrebbe farci riflettere ( come gli altri di Gorini ) su un elemento fondamentale che nel dibattito libertario viene ingiustamente trascurato.
Gorini riesce a guidare un auto in mezzo al traffico, ed insieme riesce a farci una lezione di economia molto piu’ chiara e pregnante di quelle che purtroppo leggiamo sui media mainstream. Quelli, i giornalisti economici strapagati, come i professori universitari, hanno tutto il tempo ed il modo di elaborare i loro pensieri con calma e si suppone ponderatezza. Lui no….
Ecco il punto, per essere libertari, bisogna avere un’intelligenza superiore alla media, se non teniamo conto di questo fatto, perdiamo un punto fondamentale dell’analisi, il 99% dei miei amici e’ cosi’ idiota da non capire niente di quell che spiego loro, fine del libertarianesimo, una visione del mondo per pochi eletti.
Se nella elaborazione di queste teorie non includiamo questo fattore, ovvero che non tutti gli uomini sono uguali, che il liberarianesimo richiede un’intelligenza superiore alla media, ed un coraggio delle idee non comune, perdiamo qualcosa. Pensate soltanto a Francesco Carbone 10 anni fa che predicava nel deserto.
Come po’ una elite di persone influenzare la societa’? E’ avvenuto nel passato? Se si a quali condizioni?
Una societa’ per funzionare ha bisogno di ogni livello e grado nelle qualita’ umane, quindi le nostre teorie rischiano di essere sempre fraintese dall’uomo medio.
Facciamo un ipotesi, ci mettiamo tutti insieme, compriamo un’isola, riusciamo a farci riconoscere come stato indipendente, ci facciamo le leggi che piacciono a noi, e poi? Per fare un’economia vera, servira’ molta gente che non rispondera’ necessariamente allo standar minimo per essere libertario, quindi lentamente la nuova societa’ si corromperebbe nella sua struttura morale e intellettuale.
Dove sbaglio??
Franco