Provate a fare un esperimento: trovate un interlocutore qualsiasi e, in maniera del tutto disinteressata, chiedete lui cosa intenda con il concetto di “sfruttamento”.
Statene certi, a meno che non abbiate avuto la fortuna sfacciata di imbattervi in qualche libertario (lui cui fila stanno comunque aumentando), che la risposta, e magari la stessa argomentazione, rimanderà sempre a delle nozioni che sono ormai radicate e hanno permeato, come una sorta di inarrestabile riflesso condizionato, l’immaginario collettivo.
Nel bene o nel male, chi più o chi meno, il vostro interlocutore vi dirà che lo sfruttamento non è altro che il valore che, in un sistema capitalistico, l’imprenditore ruba al lavoratore sfruttato. Vi accorgerete così che tutti, anche i più insospettabili, nell’esplicitazione di questo concetto, sono dei marxisti loro malgrado…
Ma se solo ci si soffermasse a ragionare un poco, a riflettere, e ad analizzare gli eventi, senza ripetere a pappagallo quello che le scuole di ogni genere e grado hanno sempre cercato di inculcare in tutti noi – per poterci far diventare, in futuro, dei bravi cittadini – si vedrà che il concetto di “sfruttamento” rimanda a ben altro. Sono la logica, il buon senso e la stessa realtà delle cose a definire il concetto, e a delinearne la natura, la metrica e le conseguenze! Basta solo riflettere. E allora si vedrà che lo sfruttamento non può essere altro che quanto magistralmente descritto dal filosofo H.H. Hoppe, con buona pace di Marx e di tutti i suoi orfani.
“Vi è sfruttamento quando una persona fa prevalere le sue rivendicazioni in ordine al controllo parziale o totale di risorse scarse che non ha messo a frutto, risparmiato, prodotto, e neppure acquisito per contratto da un produttore – precedente proprietario. Lo sfruttamento è l’espropriazione dei primi utilizzatori, produttori e risparmiatori da parte di coloro che non sono primi utilizzatori, produttori, risparmiatori. È l’espropriazione di soggetti le cui pretese proprietarie si fondano sul lavoro e il contratto da parte coloro le cui pretese sono invece campate per aria, in quanto non tengono in alcun conto il lavoro e i contratti altrui. Inutile dire che lo sfruttamento definito in questo modo è parte integrante della storia umana. Ci sono due modi di arricchirsi: o si mettono a frutto delle risorse inutilizzate, si produce, si risparmia, si contratta, oppure si espropriano coloro che hanno messo a frutto, prodotto, risparmiato e contrattato”.
E allora, ditemi un po’ adesso: chi è lo sfruttatore, anzi lo Sfruttatore?
Sfruttamento è quando una Persona è costretta a lavorare tutti i giorni per tutta la vita fino a 1 minuto prima di morire nonostante si viva con tecnologie da fantascienza.
Sfruttamento è quando si taglia una foresta lasciando in cambio un deserto alle generazioni future, o pescando dei pesci o uccidendo degli animali che scompariranno come specie viventi.
Lo so che i libertari cercano di giustificare infine religiosamente i loro “successi” economici ma non è quello che dice il cristianesimo.
Peraltro la base del cristianesimo è “rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori” cioè non si pagano i debiti, ne dovrei capire perchè si dovrebbero pagare dei debiti fatti da altri.
(e quelli che non sono cristiani come dovrebbero vedere i vostri diritti naturali?).
Imparate cari miei ad apprezzare la vita, perchè come mi disse un imprenditore veneto che aveva fatto 3 bypass sfruttando la propria vita e quella degli altri, a 70 anni morendo pieno di soldi avendo fatto 3 giorni di vacanza in tuttta la sua vita: “come sono stato mona”.
Personalmente ho l’impressione che il tema o quantomeno il termine sfruttamento sia del tutto passato di moda e quello che domina ora è il tema e l’espressione evasione fiscale. Si dovrebbe fare un test: aprire un qualsiasi giornale e vedere quante volte ricorre il termine sfruttamento e quante l’espressione evasione fiscale. Forse il termine sfruttamento è pochissimo usato perché ora è chiaro anche ai bambini che la casta politica sta davvero sfruttando tutti (o quasi tutti) e che ha bisogno di un sacco d saldo (da qui il martellare contro l’evasione fiscale altrimenti come fanno i giornalisti a continuare a ricevere sovvenzioni?).
E’ vero Gian Piero. Ma, a mio giudizio, siamo sempre nell’ambito della logica devastante per cui lo Stato crea illusioni e si nutre di quelle illusioni. Citando L.H. Rockwell, “la verità è che lo Stato deve ricorrere all’occultamento non solo delle sue guerre, ma bensì di tutte le attività di cui si occupa. Nasconde la sua inflazione. Nasconde gli effetti della sua tassazione e delle sue politiche protezionistiche. Teme chiunque possa individuare le relazioni di causa-effetto sussistenti tra le sue attività e le loro conseguenze nefaste per il resto della società. Trattasi della forza più distruttiva che esista nel nostro mondo. Poiché la verità è così fondamentale, lo Stato fa tutto il possibile per nascondere anche la più piccola goccia di sangue”. E il battere, incessante e martellante, sul tema dell’evasione fiscale ripropone le stesse dinamiche: la campagna mediatica statale dissocia le relazioni causa-effetto, destabilizza la verità, occultando i rapporti di sfruttamento e facendo sì che i tanti, troppi stolti guardino al dito anziché alla luna…
il dramma è caro Merlo, che chi espropria è chiaro a tutti. Solo che la favola che hanno raccontato e raccontano e tutto il teatrino dei media e dei pennivendoli al soldo della stampa corrierona, repubblicona etc….., indicano che lo Sfruttatore espropria a fine di bene !! e quindi il suo non è un’esproprio ma una redistribuzione secondo criteri divini di equità, sussidiarietà, solidarietà, giustizia, rispetto sociale, ecc…. e avanti tutta con il dizionario della neo lingua
come dice il nostro amico Leo.
Caro Antonino,
condivido pressoché tutto di quello che dici. E sottoscrivo. All’infuori dell’incipit: “chi espropria è chiaro a tutti”. Se fossi così chiaro, perchè tante, tantissime persone, troppe persone convengono e sostengono, anche convinti, il nauseabondo mantra del “se tutti pagassero le tasse, tutti pagheremmo meno tasse”? Quando dovrebbe essere evidente a tutti che la classe dei parassiti, più ne ha e più ne spende? Come può essere inteso questo atteggiamento, allora, se non appunto come una mal intesa concezione del concetto di “sfruttamento”?