Non sto esagerando. Questo è lo scrittore finlandese Pentti Linkola – un uomo che propone la riduzione della popolazione mondiale intorno ai 500 milioni e l’abbandono della moderna tecnologia e dell’obiettivo della crescita economica – parole sue.
Paragona la terra a una scialuppa di salvataggio strapiena:
Cosa fare quando una nave che trasporta un centinaio di passeggeri si ribalta improvvisamente e c’è solo una scialuppa di salvataggio? Quando questa è piena, quelli che odiano la vita provano a sovraccaricarla con troppe persone, affondandola. Quelli che l’amano prenderanno la scure della nave e taglieranno le mani di troppo che si aggrappano ai lati della stessa”.
Vede l’America come la radice di tutti i mali:
Gli Stati Uniti simboleggiano le peggiori ideologie del mondo: crescita e libertà”.
Sostiene, senza giri di parole, una dittatura sanguinaria:
Qualsiasi dittatura sarebbe meglio della moderna democrazia. Un dittatore non può essere così incompetente da mostrarsi più stupido della maggioranza. La migliore dittatura sarebbe quella in cui parecchie teste rotolerebbero e il governo impedirebbe qualsiasi crescita economica.
Dobbiamo impare dalla storia dei movimenti rivoluzionari – i socialnazionalisti, gli Stalinisti Finlandesi, dai diversi stadi della Rivoluzione Russa, dai metodi delle Brigate Rosse – e dimenticare il nostro narcisistico ego.
Un basilare, devastante errore è porre in essere un sistema politico basato sul desiderio. La società e la vita devono essere organizzate sulla base dei voleri di un individuo, non su ciò che sarebbe buono o male per lui/lei”.
Come accade spesso con i pianificatori estremisti, Linkola crede di sapere ciò che è bene per ciascun individuo, come pure per l’intera società:
Proprio come una sola persona su 100.000 ha la stoffa da ingegnere o acrobata, solo pochi sono realmente capaci di gestire la nazione o la specie stessa come un tutto a sé stante. In quest’epoca e in questa parte del mondo stiamo irrazionalmente continuando a fidarci della democrazia e del sistema parlamentare, sebbene questi siano sciocchi e disperati esperimenti della specie umana. Nei paesi democratici la distruzione della natura e i disastri ecologici sono cosa usuale oramai. La nostra unica speranza è un governo centrale autoritario che controlli incondizionatamente l’individuo”.
In questo senso, l’idea di Linkola non rappresenta nulla di nuovo; è vecchia come l’uomo. E sto solo graffiando la superficie; Linkola si è detto favorevole all’uso di “armi nucleari” o “attacchi chimici o batteriologici” da parte di “organizzazioni transnazionali come l’ONU” al fine di ridurre la popolazione mondiale.
Ma è solo un altro dei nemici della libertà – come i Nazisti e gli Stalinisti che tanto ammira – che desiderano controllare i loro simili. L’ecologia, credo, serve solo a mascherare i suoi reali intenti. Certamente, egli sembra non avere nessun rispetto e nemmeno concepire la natura come un organismo auto sufficiente ed auto organizzantesi, nonché nessuna fede nelle capacità della natura di respingere e ridurre l’influenza delle attività umane. Né sembra avere il minimo apprezzamento per l’idea che gli umani siano un prodotto e una parte della natura; se la natura non avesse voluto farci fare ciò che, invece, quotidianamente facciamo, semplicemente non ci avrebbe concepito. La natura è più grande e intelligente di quanto noi possiamo pensare. Io mi fido della natura; Linkola sembra saperla più lunga però. Come ha notato George Carlin:
Noi ci sentiamo così importanti ora. Ognuno di noi cerca di salvare qualcuno o qualcosa. “salvate gli alberi”,”salvate le api”; “salvate le balene”, “salvate le lumache”. E il motto più arrogante di tutti, “salvate il pianeta”. Cosa? Mi prendete in giro o cosa? “Salvare il pianeta”? Noi neanche sappiamo come prenderci cura di noi stessi. Non abbiamo imparato a curarci l’uno con l’altro e dovremmo salvare questo maledetto pianeta?
Il pianeta sta bene, nessun problema. Le persone sono fottute. Questa è la differenza. Il pianeta sta bene.
Linkola e altri pensatori del genere sembrano non avere nessun reale interesse nell’affrontare le sfide della vita sulla terra. La loro piattaforma politica sembra più incentrata sul controllo dell’umanità che sull’ambiente. Linkola si compiace nella brutalità, nella sofferenza e nel genocidio.
Ora, Linkola è una voce marginale. Ma ricalca le caratteristiche principali del movimento ambientalista odierno: la credenza per cui gli esseri umani rappresentino una minaccia per l’ambiente e, per questo, debbano quindi essere neutralizzati, attraverso l’azione saggia dei governi, i quali ci privano dei nostri diritti e delle nostre decisioni implementando varie forme di pianificazione centralizzata. Linkola, certo, sostiene un’estrema e vile forma di Malthusianesimo, il quale include genocidi, aborti forzati ed eugenetica.
Ma tutte le forme di pianificazione centrale falliscono inesorabilmente; come Hayek dimostrò definitivamente negli anni ’30, i pianificatori centrali hanno sempre avuto un record storico orribile nelle scelte politiche, poiché le loro decisioni mancano del meccanismo di feedback dinamico presente sul mercato. Ciò significa che il capitale ed il lavoro sono misallocati e chiunque abbia studiato, anche superficialmente, la storia dell’URSS o della Cina Maoista sa i risultati cui la pianificazione porta: nella migliore delle ipotesi, le città fantasma odierne cinesi, nella peggiore carestie terribili (come nel periodo del Grande Balzo in Avanti), milioni di morti e miseria indicibile.
Gli ambientalisti dovrebbero invece rispettare la libertà individuale e i mercati. C’è più potenzialità di protezione dell’ambiente nello sviluppo di soluzioni tecniche alle sfide naturali che nella pianificazione centralizzata.
Se emettiamo quantità eccessive di CO2 non abbiamo bisogno di soluzioni autoritarie. È molto più facile sviluppare tecnologie di mercato, come i “carbon scrubbing trees”, gli alberi che assorbono carbonio (esistono già oggi) i quali possono letteralmente togliere la CO2 dall’aria, che provare a sviluppare ed applicare regolamentazioni dall’alto verso il basso sulla produzione di CO2. O (più semplicemente), piantare molti alberi e determinata vegetazione (alghe ad esempio).
Se la plastica biodegradabile minaccia i nostri oceani, sviluppiamo processi di mercato (esistenti già oggi) che permettano di pulire l’ambiente da questa plastica.
Preoccupati della fine delle risorse? Lo sfruttamento delle risorse extra terrestri potrebbe portare milioni di tonnellate di metalli, acqua e anche idrocarburi (metano, etc.). Al fine di ottenere abbondante energia, esiste oggi la tecnologia che si avvale dell’olio sintetico. E, certamente, potremmo ulteriormente servirci dell’energia solare (l’energia, proveniente dalla luce solare di un singolo giorno, supera quella che usiamo in un anno intero).
Il vero problema con i programmi di pianificazione Malthusiana di riduzione della popolazione consiste nella costante sottovalutazione del valore degli esseri umani.
Un aumento della popolazione implica un potenziale aumento della produzione – sia in termini economici che intellettuali. Semplicemente, più persone vi sono sulla terra, più ore e capacità intellettuale sono dedicate allo studio di soluzioni tecniche a queste sfide. Dopotutto, l’espansione delle capacità umane attraverso lo sviluppo tecnologico fu precisamente il modo in cui l’umanità superò la visione apocalittica miope e folle che Thomas Malthus, erroneamente, prevedeva per la specie umana ( tra cui un imminente crollo della popolazione nel XIX secolo).
Il mio suggerimento per tali pensatori è questo: se volete davvero ridurre la popolazione globale, date l’esempio voi per primi.
Articolo originale di John Aziz su Azizonomics
*Link all’originale: http://vonmises.it/2012/05/23/il-volto-dellecofascismo-genocida/
Traduzione di Luigi Pirri
Questa persona non dice in base a quale criterio uno dovrebbe vivere o morire. Evidentemente non lo sa. Se fosse così siamo di fronte ad un ciarlatano che parla a vanvera solo per avere un po’ di notorietà. Meglio lasciarlo perdere, è un povero idiota che non si rende conto di quello che dice. È un poveretto che va compatito, altro che far paura. Una volta c’era lo scemo del paese, adesso ci sono gli scemi del web.
naturalmente questo è un esaltato. Ma io non sarei tanto fiducioso nell’azione dell’uomo. I problemi che ha posto Malthus sono seri e validi. La sovrappopolazione è il nemico invisibile più grande del pianeta. Chissà come verrà risolto… speriamo non come bombe atomiche e dittature della peggior lega
Sulla riduzione della popolazione mi aspetterei quantomeno che il sig. Pentti Linkola si mettesse a dare il buon esempio.
“Pentti Linkola – un uomo che propone la riduzione della popolazione mondiale intorno ai 500 milioni”
Pentti Linkola dia il buon esempio e ci liberi della sua inutile presenza uccidendosi.
Leggo di John Aziz: “l’espansione delle capacità umane attraverso lo sviluppo tecnologico fu precisamente il modo in cui l’umanità superò la visione apocalittica miope e folle che Thomas Malthus, erroneamente, prevedeva per la specie umana ( tra cui un imminente crollo della popolazione nel XIX secolo).”
Purtroppo questa affermazione e’ molto piu’ sbagliata che vera. Non nego che abbia qualche ragione, dato che non mi sogno neppure di negare l’enorme importanza delle scoperte scientifiche e tecnologiche, pero’ restiamo coi piedi a terra: questa non e’ accaduta nel vuoto, ma in una situazione economica del tutto straordinaria determinata da abbondanza di energia a buon mercato.
L’enorme crescita di popolazione, produzione e ricchezza degli ultimi tre secoli e che ha smentito Malthus nell’immediato e’ totalmente dovuta alla scoperta e sfruttamento di quel tesoro IRRIPETIBILE costituito delle fonti di energia fossile, prima il carbone eppoi gli idrocarburi, entrambi formatisi in centinaia di milioni di anni e entrambi consumati in poche centinaia di anni. Senza la scoperta di questo tesoro immenso, incredibile, ma purtroppo irripetibile ed in via di esaurimento, le teorie di Malthus sciaguratamente avrebbero descritto con estrema precisione la realta’. Insomma Malthus occasionalmente ha avuto la “sfortuna” di venire con le sue teorie di gestione prudenziale della famiglia umana (in condizioni di indigenza), proprio quando questa famiglia umana stava ricevendo una immensa eredita’ di ricchezza.
Ebbene la famiglia umana, scopertasi ricca si e’ decuplicata, ed ha moltiplicato per mille i suoi consumi.
Ha funzionato per 3 secoli. Ma puo’ funzionare illimitatamente su un pianeta limitato? (Lascerei perdere per almeno questo secolo i rifornimenti da altri pianeti, sono lontani economicamente forse mai saranno vantaggiosi, eventualmente possibili solo per pochi esseri umani vaganti nello spazio, non per miliardi di persone).
Insomma lo sviluppo tecnologico c’e’ stato in gran parte grazie alla unica ed irripetibile eredita’ energetica fossile incassata e spesa, e non certo indipendentemente da essa.
A questo punto l’irrisione dei normalmente validi buoni consigli di Malthus a non allargarsi troppo appare meno sensata!
Eppure secondo me (“incredibilmente”) e’ perfino possibile un altro “miracolo” energetico attuando i progetti KiteGen e KiteStem dell’ingegner Massimo Ippolito che attingono ad una fonte enorme di energia, per di piu’ rinnovabile e recuperabile in quasi tutto il mondo, l’eolico di alta quota (senza torri e pale).
Vedasi sul sito Kitegen.com la centrale eolica di alta quota costruita in Piemonte e prevista operativa a fine 2013.
E tuttavia finiranno per non bastare anche 2 o 3 miracoli a ripetizione ( La fusione fredda funzionera’ mai?) se non si arresta ragionevolmente e volontariamente la folle corsa demografica (e consumistica degli sprechi).
Infatti oltre al picco del petrolio gia’ in atto e quello degli idrocarburi vicinissimo siamo vicini al picco di quasi tutto:
Terreni arabili, centimetri scarsi e preziosi di suolo fertile (topsoil), Acqua dolce freatica. Acqua dolce di superficie, Specie ittiche pescabili, Foreste e Legname, Metalli rari, terre rare e perfino metalli comuni, Biodiversita’. Spazi verdi disponibili procapite, Spazio fisico procapite, aria acqua e terra pulita, bellezza della natura vivibile e godibile.
Per approfondimenti di queste tematiche io seguo il sito http://www.aspoitalia.it
ASPO-Italia (Associaz. per lo studio del picco del petrolio, del gas e delle materie prime Energia, Economia, Ambiente)
Cordiali saluti ed auguri al Movimento Libertario che seguo anche io con interesse.
Marcus mi fa piacere che parli dei progetti KiteGen e KiteStem. Allora qualcuno lo sa!! Io sono un sostenitore privato di tale progetto e ci credo fermamente. Il suo obiettivo prefissato è che entro il 2016 dobbiamo riuscire a produrre almeno 1 Gwh di energia pulita con tale sistema grazie a 40 aquiloni disposti su una base di circa 800m, come da calcoli matematici specifici (praticamente una centrale nucleare [1,2 Gwh circa…]). Speriamo di farcela, o la va o la spacca. Se non funzionerà il progetto verrà temporaneamente bloccato in attesa di nuove tecnologie più sofisticate. L’impianto che tu citi in Piemonte è quello di Sommariva Perno (CN), dove si vorrebbe alimentare l’intero paese limitrofo e i paesi nei dintorni con una sola centrale KiteGen da 0,4 Mwh, sufficiente per più di 27.500 famiglie, e se l’impresa entro fine 2013 riuscirà potremmo dire di essere già ad un buon punto. Speriamo bene. Sarebbe un’ottima alternativa al costoso e pericoloso nucleare. Saluti.
Io credo che la soluzione sia nel permettere a tutti di raggiungere – volontariamente, naturalmente – il benessere che già molti di noi hanno.
Il benessere, infatti, ha fatto sì che il numero di figli delle famiglie “occidentali” fosse inferiore al “mondo povero”.
E la controprova è l’osservare le stesse nostre famiglie confrontandole con quelle di qualche lustro fa: quando si pativa la fame, famiglie con 10 figli, erano dappertutto, oggi sono eccezioni. La maggior parte delle famiglie, oggi si ferma a due e già con un solo figlio c’è la tentazione di non andare oltre.
Sembra paradossale, dove non vi sono risorse economiche si fanno più figli.
Ebbene lasciamo che tutti raggiungano un tenore di vita almeno quanto il nostro.
E’ facile commentare personaggi del genere e trasformarli in “ecologisti”: questa gente non ha nulla di ecologista ma è solo da ricoverare. In quanto ai carbon scrubbing trees (di cui non ho mai sentito parlare) sarebbero un’ottima soluzione SE e soltanto SE l’unico problema fossero le immissioni di CO2, mentre in realtà insieme ad essa vengono immesse nell’atmosfera tante altre sostanze cancerogene o comunque mortali sia per l’uomo che per altre specie viventi.
Mi permetto di criticare la strana visione secondo la quale “se la Natura ci avesse reputati pericolosi non ci avrebbe generati”: secondo l’autore, dunque, la Natura avrebbe un cervello e/o una razionalità e/o una capacità decisionale grazie ai quali saprebbe fare una cernita delle creature da “tenere” o “mettere da parte”? Mi sa che non ha presente il saggio del famoso scienziato R. Dawkins “L’orologiaio cieco”, secondo cui la Natura condiziona l’evoluzione degli esseri viventi COMPLETAMENTE SEGUENDO LA CASUALITA’. Ma vabbè, tanto ormai si potrebbe anche credere ai folletti giusto?
Infine mi esprimo (e tento anche di distruggerlo come concetto) sul capitalismo: possibile che ancora si possa credere ad una crescita economica infinita in un pianeta con risorse e spazi finiti/limitati? E non si venga a parlare di stato stazionario, perchè sarebbe il peggior spettro per il capitalismo. Inoltre, parliamoci chiaro, il capitalismo senza legislazioni che possano regolarlo (laissez faire) porta a grandi sacche di povertà, disuguaglianze sociali e soprattutto alla formazione di grandi monopoli, dato che la condizione di partenza del libero mercato (l’atomizzazione delle imprese e quindi dell’offerta) è una condizione ideale e non reale: qualcuno partirà più avvantaggiato di altri, e dunque avrà più probabilità di far fuori la concorrenza. Beh, mi sembra di aver concluso.
Premesso che ho in uggia i creazionisti e i loro risibili dogmi, anche le idee di Dawkins mi semrbano esposte a obiezioni non da poco. Che cos’è il CASO? Etimologicamente ciò che AC-CADE, che CADE verso qualcosa.D’accordo, ma perché accade? Spiegàtelo, allo stesso modo in cui il fisico mi spiega perché, se sospendo per aria un oggetto e poi lo lascio libero, quello CADE necessariamente a terra (non cade per CASO, che è una tautologia priva di contenuto conoscitivo). Certamente è sbagliato tirare in ballo Dio per le spiegazioni scientifiche, ma toglierlo di mezzo per sostituirlo con un altro principio vago e sfuggente(il CASO, appunto, che opera non si sa bene come e perché) significa solo cambiare nome al medesimo Ente metafisico e imperscrutabile.
nell articolo si affronta il tema delle energie rinnovabili nn capendo un punto fondamentale che solo un piano nazionale e nn il libero mercato potrebbero tentare di risolvere la questione dell approvvigionamento energetico.cosa a fatto e stava facendo il libero mercato? esempio riempire i campi di pannelli fotovoltaici incurante della conseguente riduzione di terreni coltivabili. con cio voglio dire che lo stato dovrebbe servire a limitare la naturale furbizia insita nell essere umano,anche in me chiaramente e che se di liberta si vuole parlare e di essa ci si vuole fare portavoce nn ci si puo dimenticare che essa va di pari passo con il perseguimento del bene comune bene comune di qui lo stato deve essere monito e garante.
Il problema del FotoVoltaico non e’ che occupa temporaneamente qualche campo di troppo (eventualemente facilmente riconvertibile a produzione agricola dopo gli anni di utilizzo fotovoltaico se nel frattempo si fosse scoperto qualche sistema migliore di produzione di energia). D’altronde senza energia per i trattori, i campi non producono, dato che mancano perfino gli animali per lavorarli.
Piuttosto il problema piu’ grave e’ che il fotovoltaico, anche se in continuo progresso di efficienza rende troppo poco ovvero costa ancora troppo sia in termini monetari sia come “EROEI” ossia in termini energetici misurati dall’investimento in energia (per produrre e installare i pannelli) in proporzione alla resa energetica ottenibile nei 20 o 25 anni di sfruttamento.
EROEI significa Energy return over energy investiment, e senza un elevato rendimento crolla tutta la nostra civilta’. Questo e’ anche il problema dello sfruttamento del cosiddetto petrolio non convenzionale, quello degli scisti bituminosi.
E’ fallimentare energeticamente ed economicamente prima che ecologicamente.