“Invece di chiedere la maglia a dei calciatori dovreste chiedere le poltrone degli “dis-onorevoli”. Se solo il sentimento ultras il popolo italiano lo dimostrasse per il bene comune, avremmo risolto i nostri problemi”. Questo è il commento che un nostro lettore ieri ha postato sotto l’articolo da noi pubblicato in difesa degli ultras del Genova. Lo scritto di Carlo Melina ha fatto molto discutere nel mondo degli internauti ed è stato visitatissimo tanto che nelle prime otto ore dalla pubblicazione ha assommato oltre ottomila lettori, un record per la nostra piccola realtà. Molti hanno condiviso il contenuto dell’articolo e molti l’hanno criticato: come direttore ho ritenuto opportuno metterlo in rete perché a mio avviso rappresentava una sana provocazione e inoltre conteneva valutazioni in buona parte, anche se non totalmente, condivisibili, fuori dal coro del politically correct e soprattutto destinato a far riflettere, con la speranza di cominciare a togliere le fette di salame sugli occhi che ancora abbondano (anche se non nelle pance!).
Ho condiviso soprattutto il punto in cui gli ultras hanno contestato ai giocatori della propria squadra lo scarso impegno e lo scarso attaccamento ai colori sociali, atteggiamento che ha scatenato l’indignazione genoana fino a chiedere la restituzione delle maglie. E mentre pensavo che un’analoga indignazione i cittadini di questo sgangherato Paese dovrebbero riservarla ai politici e a buona parte della classe dirigente, ecco arrivare il commento con cui ho iniziato questo articolo, che in due righe ha condensato ciò che molti ritengono debba avvenire, ma che nessuno sembra avere il coraggio di innescare in grande stile.
La classe politica di questo Paese, e ci metto dentro anche il governo dei tecnici, checché ne pensi qualcuno secondo il quale è meno peggio Monti che Berlusconi (sarà anche vero, non voglio nemmeno discuterlo, ma per caricare i cittadini di tasse come muli, e poi far morire il malato, non c’era bisogno di chiamare in servizio il presidente della Bocconi), tutta la classe politica, dicevo, andrebbe rincorsa con i forconi, idealmente parlando, ma basterebbe anche qualche pomodoro maturo. E invece le passioni della gente sembrano concentrarsi ed esaurirsi solo nel calcio.
Mi vien da pensare, sempre più spesso a dir la verità, che gran parte di noi siamo stati e veniamo sistematicamente rincoglioniti anche grazie al pallone. Imprechiamo contro il governo ladro, ci indigniamo giusto lo spazio di qualche ora o di qualche giorno per le malefatte della casta, ma poi basta un derby o una partita di cartello e tutto il resto passa in secondo piano, se non finisce addirittura nel dimenticatoio. In fin dei conti è la celeberrima locuzione “panem et circenses” che serve a rimbambire il popolo e a distrarlo, affinché lorsignori possano continuare a fare i comodacci loro. E se durante i giochi avviene qualche fatto che indigna il sentimento comune, avanti con un bel giro di vite poliziesco e tutti sembrano felici e contenti, anche se la nostra libertà va a ramengo. E adesso che il pane, metaforicamente parlando ma neanche poi tanto , è molto meno abbondante di prima, restano i giochi, che continuano a funzionare come fattore di distrazione. A me pare un avvitamento perverso dal quale ci dobbiamo risvegliare.
Un bel giorno, probabilmente nemmeno troppo lontano, quando ci si renderà conto che coi giochi non si può (e in molti casi già non si può più) dare il pane ai propri figli, e che non ci sono più nemmeno le brioches, allora forse l’indignazione vera e finalmente corposa si indirizzerà verso una classe politica quasi totalmente incapace, spesso asservita a chi le consente di sguazzare nell’oro. QUEL GIORNO FORSE SAREMO TUTTI ULTRAS. C’è solo da sperare che i cittadini abbiano al più presto piena coscienza della necessità di prendere in mano il proprio destino, togliendolo dalle mani di chi ha pensato solo al proprio di benessere e non facendosi ingannare dai tanti trasformismi che sono già in atto da parte di chi non vuole uscire dalla stanza dei bottoni.
*Link all’originale: http://www.lindipendenza.com/siamo-tutti-ultras-prendiamo-a-calci-questa-politica/
sempre quello che ho pensato…gli italiani sono dei duri quando ce in mezzo una palla…quando c’è da tirare fuori le palle per LE COSE SERIE ripeto…PER LE COSE SERIE….allora li’ si fa piccolo piccolo…ED E’ UN DATO DI FATTO…parliamoci chiaro LEONARDO…tutti hanno paura di perdere quel poco che hanno….cioè un cazzo…ma anche quel cazzo i politici glie lo levaranno…vedrai!
Concordo in pieno ma … a che può servire ???