Oggi, 86 anni fa, nasceva a New York Murray Newton Rothbard, uno studioso straordinario e sicuramente fuori dai canoni, capace di coniugare il pensiero individualista ottocentesco americano di Lysander Spooner e Benjamin Tucker e la teoria economica austriaca,dando vita a una nuova filosofia politica profondamente legata al concetto di libertà individuale. Economista, storico, filosofo politico, giurista e campione del libertarismo, Murray Rothbard ha combattuto la sua battaglia culturale armato solo di una macchina da scrivere e una sconfinata passione per la libertà.
Presentiamo, qui di seguito, una sua biografia, scritta da Piero Vernaglione sul sito Rothbardiana dove potete trovare molte delle sue innumerevoli opere tradotte in italiano.
Biografia di Murray N. Rothbard
Nasce a New York il 2 marzo 1926, da due genitori ebrei dell’Europa orientale, David Rothbard, polacco, e Raya Babushkin, russa.
Frequenta la scuola elementare e media a Staten Island, prima in una scuola pubblica, poi in una privata, la Riverside School, e il liceo alla Birch-Wathen School, a Manhattan. Quando, adolescente, inizia a confrontarsi con le idee politiche e sociali, è attratto dall’ispirazione individualistica e liberale del padre, in un ambiente familiare invece orientato su posizioni collettiviste e comuniste.
Nel 1942 entra alla Columbia University, dove nel 1945 si laurea in Statistica matematica e nel 1946 consegue il Master in Economia. Durante gli anni universitari si avvicina alla Old Right americana, ostile al New Deal e all’interventismo in politica estera.
Nel 1949 la lettura de L’azione umana di Ludwig von Mises spinge Rothbard ad aderire con entusiasmo alla Scuola Austriaca di Economia; partecipa quindi al seminario tenuto a New York da Mises, fino alla conclusione nel 1969.
Nel 1952 comincia a lavorare per il “Volker Fund”, recensendo e commentando libri e saggi di teoria politica, economia e storia scritti da autori coevi. La collaborazione si estenderà fino al 1962.
Il 16 gennaio 1953 si sposa con JoAnn Schumacher. Nel 1956 consegue il Ph. D. (dottorato) in Economia alla Columbia University: la tesi, relatore Arthur Burns, ha per titolo The Panic of 1819 (verrà pubblicata nel 1962). Negli anni Cinquanta sviluppa e perfeziona le sue idee libertarie attraverso la lettura degli anarchici individualisti dell’Ottocento e di autori ‘Old Right’ come H. L. Mencken, Albert J. Nock, Rose Wilder Lane, Garet Garrett, Isabel Paterson e Leonard Read. Tale collocazione culturale è confermata dalla collaborazione con le riviste “Analysis”, diretta da Frank Chodorov, e “Freeman”, diretta da Henry Hazlitt. Già all’inizio dei Cinquanta Rothbard, percependo la contraddizione tra libero mercato e monopolio della forza statale, approda, sebbene in maniera ancora non strutturata, a quello che successivamente definirà anarco-capitalismo. La successiva collaborazione con le riviste libertario-conservatrici “Faith and Freedom” e “National Review” è caratterizzata dagli attacchi alla virata bellicista della destra americana durante la Guerra Fredda. La collaborazione con la “National Review” si concluderà nel 1961, quando il direttore William F. Buckley schiererà apertamente la rivista con le posizioni del conservatorismo guerrafondaio. A metà dei Cinquanta, con Leonard Liggio, Ralph Raico ed altri, costituisce il “Circolo Bastiat”. Alla fine degli anni Cinquanta conosce Ayn Rand, importante figura del libertarismo, e instaura con lei un sodalizio; che però negli anni Sessanta si interrompe, per motivi sia teorici sia caratteriali.
All’inizio degli anni Sessanta Rothbard ha già messo a punto gran parte dell’impianto epistemologico dell’economia, divulgando e perfezionando in vari saggi la prasseologia misesiana e criticando l’applicazione del metodo positivista alle scienze sociali (Toward a Reconstruction of Utility and Welfare Economics, del 1956, In Defense of ‘Extreme Apriorism’, del 1957, e The Mantle of Science, del 1960).
Nella prima metà degli anni Sessanta collabora a nuove riviste, tra le quali “The Standard”, dove, isolato, tiene in vita gli ideali della Old Right. Nel 1962 vengono pubblicati i primi due libri, The Panic of 1819 e Man, Economy, and State, il più completo trattato di economia Austriaca; e nel 1963 il terzo, America’s Great Depression.
Fino al 1966 riesce a guadagnare attraverso collaborazioni con fondazioni private come il Volker Fund, la Earhart Foundation (per la realizzazione di America’s Great Depression) e la Foundation for Economic Education. Nel 1966 riesce a entrare nell’ambiente accademico: insegna Economia al Brooklyn Polytechnic Institute.
Gli anni Sessanta vedono un deciso mutamento nel paradigma strategico di Rothbard: la Destra americana è ormai militarista e socialdemocratica, e la collocazione a destra, pur con tutti i distinguo politici e culturali, offusca e rende sterile la battaglia libertaria. L’enorme e inaspettato movimento di opposizione alla guerra in Vietnam convince Rothbard a guardare al movimento giovanile di contestazione, e a tentativi di alleanza con la New Left in funzione antistatalista, antimilitarista e anti-Big Business. La fondazione nel 1965 della rivista “Left and Right” e l’adesione, nel 1968, al Peace and Freedom Party certificano questo passaggio.
Alla fine degli anni Sessanta però perviene alla conclusione che tale strategia è infruttuosa: l’”entrismo” in movimenti o organizzazioni ampie, come era stata la New Left (e in precedenza la destra) è inefficace e non più necessario, soprattutto per le incompatibilità politico-culturali. E’ il momento di dare vita ad un movimento libertario autonomo. Nel 1969 fonda la rivista “The Libertarian Forum”, che verrà pubblicata fino al 1984. Sul modello della newsletter, in essa Rothbard affronta un’ampia varietà di argomenti, dall’attualità politica alla teoria al cinema, ambendo a farne lo strumento di aggregazione di un movimento libertario organizzato. Il 17 maggio 1969, a New York, in occasione del terzo meeting del Libertarian Forum, Rothbard e altri giovani libertari – Walter Block, Roy A. Childs Jr., Wilson A. Clark Jr., John Hagel III – costituiscono la Radical Libertarian Alliance. Come esponente della RLA, Rothbard interviene alla convention nazionale dell’organizzazione giovanile repubblicana, Young Americans for Freedom, che si tiene ai primi di settembre del 1969 a St. Louis. Il suo intervento contro la guerra in Vietnam e contro la coscrizione provoca una spaccatura all’interno della YAF e la fuoriuscita della componente libertaria. L’obiettivo della creazione di un movimento libertario indipendente è centrato: si costituiscono organizzazioni come la Society for Individual Liberty e la California Libertarian Alliance, che, coalizzate con circoli locali e gruppi universitari, nel 1972 daranno vita al Libertarian Party. Un articolo del 1970, “The New Left, RIP”, sancisce la chiusura definitiva nei confronti della sinistra radicale, giudicata irrimediabilmente egalitarista e nichilista.
Nello stesso anno esce Power and Market, che, approfondendo l’analisi economica dell’intervento coercitivo statale, può essere considerato l’integrazione e il completamento di Man, Economy, and State.
Nel 1973 Rothbard si iscrive al Libertarian Party, ma la sua adesione solo a tratti si trasformerà in una partecipazione convinta: troppe riserve sull’accentuazione degli atteggiamenti controculturali e sulla qualità e l’esperienza dei gruppi dirigenti. Per Rothbard l’obiettivo della propaganda dev’essere l’ampio ceto medio americano. All’inizio degli anni Ottanta invece i dissensi riguarderanno la scelta di candidati dal profilo troppo compromissorio. Nello stesso anno pubblica For a New Liberty, l’opera che, nella maniera più articolata e organica, descrive il libertarismo anarcocapitalista nei suoi fondamenti filosofico-politici e nelle sue applicazioni ai vari settori della vita sociale.
A metà degli anni Settanta, convintosi della necessità di puntare sull’irrobustimento del fronte culturale, grazie al contributo del miliardario Charles Koch dà vita al Cato Institute, un think tank libertario. Da esso si generano le riviste “Libertarian Review” e “Inquiry”. Nel 1977 fonda la rivista di maggior successo, “The Journal of Libertarian Studies”.
Nel 1978 si trasferisce con la moglie a Palo Alto, in California, per lavorare al Cato Institute. Vi rimane due anni; nel 1980 torna a New York e riprende l’insegnamento al Polytechnic Institute.
A partire dal 1980 si evidenzia sempre più una spaccatura in due fazioni all’interno del Libertarian Party e più in generale del movimento libertario. La battaglia raggiunge il suo apice nel 1983, alla convention nazionale per il candidato alla presidenza. La componente guidata da Koch e Ed Crane sostiene la candidatura di Earl Ravenal, mentre Rothbard e Williamson Evers, giudicandolo troppo moderato, propongono David Bergland. Si va alla votazione e Bergland vince con due soli voti di margine. La componente Koch-Crane esce dal partito, e con essa vengono meno i cospicui finanziamenti di Koch e l’efficiente macchina organizzativa di Crane.
Nel 1982 esce la sua più grande opera di filosofia politica, The Ethics of Liberty, in cui vengono articolati i fondamenti giusnaturalisti del libertarismo anarcocapitalista.
Dopo l’abbandono del Cato Institute in seguito alle divergenze strategiche e politiche con Koch, accetta la vice-presidenza del Ludwig von Mises Institute, fondato da Llewellyn H. Rockwell Jr. L’istituto è protagonista di un’intensa attività culturale: seminari, corsi accademici e riviste, tra cui la “Review of Austrian Economics”. In questo contesto Rothbard svolge lezioni, in sessioni estive, all’Università di Auburn, in Alabama.
Nel 1985 ottiene la cattedra come S.J. Hall Distinguished Professor di Economia presso l’Università del Nevada, a Las Vegas.
Verso la fine degli anni Ottanta torna ad enfatizzare le istanze Old Right. Sul piano politico è insoddisfatto dell’accentuazione degli elementi controculturali e minoritari all’interno del Libertarian Party. Ci si deve rivolgere anche all’”americano medio”, e alle presidenziali del 1988 viene candidato il repubblicano Ron Paul. La sinistra del partito lo avversa e si manifesta una nuova spaccatura nel LP. Nel 1989 Rothbard lascia il partito: la motivazione principale non ha a che fare con la tradizionale contrapposizione interna fra componenti, ma con una valutazione di più ampio respiro che consegue alla caduta del muro di Berlino e al crollo dei regimi comunisti dell’est europeo. Per Rothbard la fine della guerra fredda ha implicazioni enormi nella politica interna americana: ora la Destra, o parte consistente di essa, può liberarsi dall’interventismo e dal bellicismo che l’avevano dominata a partire dagli anni Cinquanta. Le mutate condizioni consentono di recuperare e rilanciare gli ideali della Old Right.
Nel 1990 fonda con Llewellyn H. Rockwell Jr. il ‘paleolibertario’ “Rothbard-Rockwell Report”. Sul piano politico-culturale la strategia è quella che Rothbard definisce “populismo di destra”: appello diretto al common man in funzione anti-establishment e antistale. Sul piano politico tale rielaborazione si traduce nella proposta di un’alleanza con i paleoconservatori e nel sostegno a Pat Buchanan nella campagna presidenziale del 1992.
È degli ultimi anni della sua vita una monumentale storia del pensiero economico in due volumi, An Austrian Perspective on the History of Economic Thought, che apparirà postuma.
Muore a New York il 7 gennaio 1995, per infarto del miocardio.
*Link all’originale: http://vonmises.it/2012/03/02/tanti-auguri-murray-rothbard
Posso affermare senza alcuna esagerazione che l’incontro col pensiero di Murray Rothbard ha cambiato il mio modo di leggere la realtà. Devo a quest’uomo straordinario un ringraziamento davvero speciale. Grazie infinte Murray!