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DI LEONARDO FACCO

E’ iniziata ufficialmente ieri la mia seconda battaglia contro il censimento popolare della repubblica italiana.

Dieci anni fa, in occasione del 14° questionario, mi opposi alla schedatura di Stato, adducendo motivazioni semplici e di buon senso, che ho riproposto anche questa volta.

Ieri, ho preso carta e penna ed ho inviato all’incaricata del Comune dove per ora risiedo, Treviglio, una missiva in risposta alla “Diffida ad adempiere” che mi è stata recapitata venti giorni fa e che riporto in pagina.

Ho usato poche parole, giusto per dare inizio al solito contenzioso che mi toccherà affrontare.

Spettabile S.ra De Nittis, ho ricevuto la “Diffida ad adempiere” da Lei inviatami lo scorso 10 febbraio. A tal proposito, eccole la mia risposta.

Già nel 2001 non ho rispettato quella legge liberticida che impone l’obbligo di compilare il censimento, senza peraltro aver causato alcun danno allo Stato. A dieci anni di distanza, farò la stessa cosa.

Riporto qui di seguito, le parole contenute nella raccomandata che inviai a suo tempo al suo omologo e, successivamente, al prefetto Federico Cono: «Con la presente, il sottoscritto Leonardo Facco, informato sui contenuti dell’articolo 20 del DPR 22/5/2001 n. 276, ritiene comunque necessario, per la difesa dei propri diritti individuali e della propria libertà personale, non compilare il questionario relativo al “14° censimento”, dato che tutte le domande poste o sono inutili, pletoriche e intrusive della libertà individuale oppure possono trovare risposta già nei dati in possesso dello Stato italiano».

Ribadisco, dunque quanto sopra.

La invito, gentilmente, a fissarmi un appuntamento col sindaco di Treviglio, il dottor Pezzoni, al quale spiegare le motivazioni della mia scelta di disubbidienza civile, oltre al fatto che vorrei avanzare allo stesso una proposta.

Non serve dilungarsi oltre, il resto ve lo racconteremo a tempo debito, in esclusiva su queste pagine.

 

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Showing 9 comments
  • rik

    x luca vwnturini:certamente non lo sottovaluto e non ho nessuna intrenzione di invalidarlo:penso solo che ci siano molteplici ” chiodi” sui quali battere con piu’ impellenti priorita’,nella situazione contingente,A mio modesto giudizio,ben lontano dal voler insegnare ad altri,penso che la battaglia deve essere portata al cuore del problema per poi passare gradatamente alle sfaccettature di contorno; diversamente il percorso sarebbe troppo lungo e,per me,il tempo non lo consente.

  • Luca Venturini

    @rik Attenzione a non cadere nel benaltrismo.Questa battaglia e’ sacrosanta per due o tre motivi diversi. E l’impatto quasi nullo sul sistema non deve essere un motivo per non combatterla fino in fondo.

  • rik

    non vorrei essere scortese o presuntuoso,ma se pur legittima questa battaglia,ha una valenza irrisoria e un impatto sul sistema quasi nullo,considerando la quantita’ di problemi ben maggiori ed importanti che quotidianamente siamo costretti a subire.Sono sempre piu’ del parere per una decisa e piu’ efficace discesa in campo:parlare di filosofia con la pancia vuota e poco realistico e non porta molto lontano.

  • Alessandro

    Mi appresto anche io a combattere la mia battaglia contro il censimento. Qualche considerazione da leguleio – o azzeccagarbugli. L’art. 23 della Costituzione prevede che nessuna prestazione personale possa essere imposta se non in base alla legge. La legge 322 del 1989 sui compiti dell’ISTAT prevede l’obbligo di fornire i dati richiesti, individuati con delibera del Consiglio dei Ministri. E’ quindi evidente la violazione della riserva di legge, poiché non può essere il Consiglio dei Ministri, ma dovrebbe essere il Parlamento con legge ordinaria a stabilire quali informazioni debbano essere rese all’ISTAT. Ciò premesso, anche se il Parlamento approvasse la legge, sarebbe pur sempre un’insopportabile intrusione nella vita e nella proprietà privata, diritti fondamentali che precedono lo Stato. In Italia, purtroppo, non abbiamo tra i padri costituenti un personaggio come Jefferson e, invece del diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità, dobbiamo accontentarci della repubblica democratica (?) fondata sul lavoro (?).

  • Borderline Keroro

    Io l’ho compilato, se è per quello.
    Da cani, ho sporcato i fogli con olio e sugo e ho riempito di cancellature e correzioni.
    Ma non l’ho consegnato.

  • Albert Nextein

    A me sono arrivati due solleciti che avrei piacere di trasmetterti.Così vedi come si comportano in altri comuni e quali armi di persuasione utilizzano.

  • Luca Venturini

    Anche a me ancora non è arrivato nulla. Vediamo.

  • Luca Venturini

    Anche a me ancora non è arrivato nulla.

  • Borderline Keroro

    A me non è ancora arrivato nulla

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