Egregio Sindaco di Cernusco sul Naviglio,
Nel suo programma lei chiede il voto per poter costruire la città del futuro? Qual è? E’ quella dove ciascuno può vivere liberamente, realizzando i propri sogni e rispettando quelli degli altri.
La città del futuro? è una città dove non vi saranno più amministratori che con i soldi di tutti e il consenso di alcuni, si sostituiscono ai sogni, alla libertà, alla capacità, alla reattività e alla intelligenza degli individui.
La città del futuro? è la città volontaria, dove i soldi si spendono per il futuro e secondo strategie di necessità, per obiettivi prestabiliti e condivisi, senza l’assistenza di rappresentati di ogni colore e posizione politica.
La città del futuro? è quella dove nessuno più assisterà allo scempio dei propri soldi, in paletti di acciaio e catene al posto dei marciapiedi, divelti o sottratti, in rotonde impossibili e dossi pericolosi, impossibili per autobus e mezzi pesanti sconosciuti per qualche deficiente urbanista, delirio per qualunque vettura, soprattutto quelle sportive o di pregio.
La città del futuro? è quella dove il traffico diminuisce e non aumenta
La città del futuro? è quella dove le tasse diminuiscono, non dove servizi non richiesti vengono concepiti, prodotti ed erogati per qualche beota elettore
La città del futuro? è quella dove contano i numeri e non la demagogia, madre di ogni tirannia
La città del futuro? è quella dove non esiste la dittatura della maggioranza, tanto cara al popolo beota, ma il valore unico e irrepetibile di ogni persona, indipendentemente dal sesso, dall’età anagrafica, dalla cultura o stato sociale, dalle idee, incluse le mie
Lo città del futuro? è quella dove il mercato, frutto dell’interazione continua e inesplicabile di milioni di individui liberi, può migliorare le condizioni di tutti e non invocare sempre l’amministrazione, ora comunale, ora statale come fosse il Dio di Abramo, che dalla roccia fa sgorgare l’acqua.
La città del futuro? è quella dove non si avrà più bisogno delle “istituzioni” che di occupano con i soldi tuoi di te, ma una città dove ciascuno può prosperare senza avere bisogno di assistenza, sussidi di chicchesia
La città del futuro? è quella dove si potrà sorridere non dalla copertina di un volantino colorato, stampato con i soldi di tutti e il consenso di alcuni, ma dove si potrà sorridere perché con i soldi propri si potrà darli liberamente a chi si desidera, fosse anche una torma di predoni
La città del futuro, egregio Comincini, è quella dove lei e tutti gli altri, pur animati di specialissime intenzioni, integerrimi nell’azione fino a prova contraria, vi toglierete definitivamente dai piedi lasciando libere le persone come me, di non sentirvi, di non vedervi, di non ricevere nella cassetta postale i vostri proclami e le vostre chiacchiere, e soprattutto di non pagare più una beata mazza né al comune, né alla regione, né allo stato, per servizi non richiesti, non graditi, con tutto il rispetto per le vostre beneamate istituzioni, agenzie, comitati, autority e commissioni, che vi pagherete da voi.
Quanto a quello che già uso, di Cernusco e dell’Italia in genere, la avverto che ho pagato il conto finora. Quindi pari e patta, per essere chiari.
Per il resto che nel futuro mi dovesse servire e volessi usare dei vostri decantati servizi comunale, vedrà che liberamente troveremo un accordo di mutuo beneficio.
La informo da ultimo che come nel libero mercato si usa e si può, se sono scontento come sono dei danni e dello spreco che vedo intorno a me dei soldi miei, perpetrato da lei e dai suoi predecessori, prima o poi io qualche altro migliaio di uomini liberi, chiederemo i danni a lei o ai suoi successori, se mai ce ne saranno nella città del futuro che sogno.
Con sincero disgusto per Lei e per tutte le cariche pubbliche d’Italia.
Da libertario voglio unirmi a te per costruire la città del futuro.
Antonio e’ veramente cio’ che hai scritto la citta’ del futuro in cui,come disse r.Lombardi,la societa’ riesce a darea ciascun individuo la massima possibilita’ di decidere la propria esistenza e di costruire il proprio futuro. e speriamo che prima o poi avvenga il miracolo:ogni tanto fa bene sognare.
Chapeau!