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DI MATTEO CORSINI

“Io contesto i falsi postulati antropologici ed etici dell’ideologia liberista, lo scacco teorico del liberismo, o, meglio, della vulgata liberista che ha assunto le forme più rozze e acritiche del laissez faire… Certo, il pregiudizio liberista ha conquistato le autohority che, pur conoscendo gli effetti devastanti della finanza innovativa, ne propugnano la resilienza.” (G. Gallo)

Giuseppe Gallo è segretario della Fiba, la sigla sindacale della Cisl nel settore bancario. Spesso mi accade di trovare in gran parte surreali i discorsi dei sindacalisti quando si occupano di contratti, ch ein fin dei conti è parte del loro core business. Quando si occupano d’altro le cose peggiorano. Sta di fatto che il settore bancario è uno di quelli a maggior tasso di sindacalizzazione (mi pare sia oltre il 70%).

Ammetto che non mi è chiaro cosa siano “i falsi postulati antropologici ed etici dell’ideologia liberista”, ma se mi devo basare sul resto della frase ho l’impressione che si tratti di una panzana. Sì, perché non mi pare di vedere in giro per il mondo, e men che meno in Europa, “lo scacco teorico del liberismo, o, meglio, della vulgata liberista che ha assunto le forme più rozze e acritiche del laissez faire”.

Se c’è qualcosa che non ha nulla a che vedere con il laissez faire mi pare proprio sia la normativa sfornata dalle istituzioni europee, soprattutto nel settore finanziario. Né si può dire che le cose vadano molto diversamente altrove. L’accusa alla deregulation è stata il rifugio che ha consentito agli esponenti delle varie autorità di vigilanza e ai legislatori di scansare (o tentare di farlo) la responsabilità della crisi. Ma se c’è un settore (iper)regolamentato è proprio quello finanziario. Si potrà dire che si tratta di regole inefficaci o errate, ma non che negli anni precedenti la crisi regnasse il laissez faire. Il quale, peraltro, non favorisce l’esistenza dell’azzardo morale, che tanta regolamentazione non è finora stata in grado di azzerare né di ridurre in modo consistente, ma che, al contrario, è stato da essa ingigantito. E il laissez faire non lo favorisce perché non prevede nessuna forma di socializzazione delle perdite.

Capisco che la confusione sul significato delle parole è quanto mai in espansione, ma credo che questo signore sia andato un po’ troppo oltre la media. Se tanto mi dà tanto, non immagino cosa combina quando fa il sindacalista.

 

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Showing 15 comments
  • Albert Nextein

    Confusione mentale e culturale.
    Personaggi cresciuti in batteria alla luce del pensiero unico “democratico”.
    Sono poco competenti nel loro mestiere,ma hanno una sopravvalutazione di sè stessi tipica del sindacato.
    E quindi si occupano di politica e filosofia politica,materie notoriamente pane quotidiano delle classi che loro dicono di tutelare.
    Volano alto,e non vanno al sodo.
    Non ne hanno né il coraggio,né la cultura,nè la modestia.
    Non contano niente e quel che meritano è un’attenzione molto diluita e circospetta.

  • iano

    Noto che questo sito è pieno di gente dell,alta cultura,mi sento un pò “fuoriluogo”Però mi chiedevo,se per risolvere i problemi quoditiani di questo Paese basta la cultura,”forse serve qualcosaltro!!”Anche i Politici hanno studiato “Psicologia”Infatti scrivono dei bei monologhi (per imbrogliare)la gente,sono talmente seri quando parlano che non ti accorgi nemmeno che stanno recitando…Hanno fatto anche un corso di recitazione,io mi appassiono tanto quando li sento parlare.Pensate quando parlò Berlusconi nel 94 Vedevo Tutti gli italiani correre a votare!!!purtroppo io nella corsa sono caduto e mi sono rotto una gamba!!!non ho potuto votare.Ma anche senza il mio voto ha convinto il 70% di italiani a votarlo.Mi chiedo : é lui che è molto furbo,o gli italiani che sono troppo coglioni !!!!(viva la cultura)……

  • troppofreak

    certo che anche tu…..considerare un sindacato la cisl…..notoriamente gialla insieme alla Uil
    l’unico sindacato degno di questo nome è la Fiomm,non a caso Si fa di tutto in maniera lecita e illecita….democratica e non,costituzionale e non,per metterla a tacere…..

  • Giuseppe D'Andrea

    Questa è divertente;

    La ‘vulgata socialista’ è sempre coerente con la propria incoerenza; il loro concetto di libertà è quello dello Zoo; come ogni leone è libero di fare su e giù per la propria gabbia allo stesso modo vorrebbero che gli esseri umani fossero liberi di decidere liberamente solo sugli aspetti minoritari del vivere, demandando ad altri le questioni importanti.

    Il sindacalista in questione dovrebbe ben sapere che i postulati antropologici e i voli pindarici sull’etica sono stati propugnati con forza da quelli che come lui credono che l’uomo sia solo un predatore di altri uomini, destinato a continue lotte di classe o di razza tese all’autodistruzione, che deve essere imprigionato e ipnotizzato per il suo stesso bene. Questi ‘uomini che odiano altri uomini’ sono i creatori di quel fenomeno disgregante chiamato socialismo che intende annullare gli esseri umani e le loro differenze per creare un nuovo uomo perfetto. Questi sono i deliri antropologici ed etici da combattere e non hanno niente a che spartire con l’ottica liberale.

    Ma si sa; la demagogia non deve rispettare la coerenza, specialmente se il demagogo ha un obbiettivo ‘reale’ sostanzialmente diverso da quello che lascia trasparire a parole.

    • Pedante

      D’accordo, ma l’idea di creare un’uomo universale è ugualmente utopico e pericoloso. Viva la differenza.

  • antonio

    pedante,
    vedo che purtroppo esistono ancora “studiosi” che avallano la teoria del piano diabolico ebreo (con marx e freud truppe d’assalto) per distruggere l’occidente… non mi sorprende invece che ci sia gente come te che ci crede.
    questo getta ombre tenebrose sulla qualità della cultura accademica americana…
    la tabella del pdf in cui si confrontano temi culturali di derivazione occidentale e giudaica è assolutamente falsa (altro che m.mead!). temi catalogati come giudaici sono presenti anche nei popoli indoeuropei e viceversa. l’intero antico testamento è la storia del tentativo di imporre repressione sessuale e monogamia e filiazione patrilineare.
    comunque, tutto ciò che è imparentato con la (o non derivante dalla) monogamia è MALATO… se individualismo e liberismo sono imparentati con la monogamia, tanto buoni non sono.

    • Pedante

      @ antonio:
      Allora mi vuoi spiegare perché il liberalismo non si è diffuso in tutto il mondo, tra tutti i popoli? Perché si limita al mondo occidentale?

      • antonio

        è falso, sia che il liberalismo è diffuso in occidente, sia che è assente altrove.
        se poi il significato di “liberalismo” lo ampliamo a questioni extra economiche (che secondo me sono più vaste, profonde e importanti di quelle economiche) troviamo che le società anglosassoni sono fortemente irrigimentate e un africano medio è molto più libero.
        comunque, le CULTURE sono diverse (ed è un bene) non le “razze”. ad esempio troviamo costumi matrimoniali assolutamente identici tra indoeuropei antichi, indios, africani, asiatici, oceanici… al limite ciò che varia sono i tempi, le diverse fasi di “evoluzione” sociale.

    • Pedante

      La divisione del lavoro necessita un sistema legale che tuteli le parti contraenti. Le società tribali non offrono questa impalcatura (idealmente) imparziale, sono i vincoli del sangue che contano e che garantiscano l’adempienza dei contratti. Quindi il discorso monogamia o poligamia/vincoli del sangue deboli o forti è pertinente al libertarismo.

  • Borderline Keroro

    Come sempre Corsini è chiaro e preciso, oltre che quotabile.

  • Pedante

    Credo che la gran maggioranza dei libertari sono del parere che Darwin sia stato giustamente espulso dalle facoltà di antropologia, e che la scienza abbia parlato in modo inequivocabile – la razza umana è un solo un concetto sociale. E poi quando lo stato interviene nella questione razziale c’é poco da stupirsi che le tragedie non manchino (ma esiste qualsiasi campo in assoluto dove la mano statale porta beneficio alcuno?)

    Non credo però che il libertarismo europeo possa necessariamente fiorire in altre terre con altri popoli, e non perché manca l’istruzione o le risorse fisiche. E non credo neanche che il libertarismo europeo possa restare uguale se l’Europa cambia i suoi popoli. Consiglio una riflessione su questo saggio che analizza il ruolo della Chiesa, la monogamia, e fattori ambientali nel formare i requisiti necessari ma insufficienti per una società liberale. (Solo disponibile in inglese, purtroppo).

    http://goo.gl/UvlVq

    In quanto al sindacalista, avrà confuso Ayn Rand e la sua versione caricaturale del libertarismo con il libertarismo come lo intendo io, confusione perdonabile anche se sbagliata.

    • iano

      Liberisti si nasce:già a 7 anni ero un bambino che amava la libertà,sono cresciuto libero tra gli aranceti della Sicilia.incurante del pericolo e della morte,salivo su alberi altissimi,mi tuffavo nelle vasche d,irrigazione da 5metri senza saper nuotare,sempre a caccia di serpenti,rischiavo una fucilata dai guardiani degli aranceti.Nessuno poteva fermarmi,più mi impedivano una cosa,e più io la facevo,testardo come un mulo,ma volevo essere libero,e da grande non sono cambiato.Lo Stato è severo con chi vuole essere libero,ma se non mi ha cambiato mio padre “con la cintura”non micambierà nessuno!!!”Il sindacalista è un mestiere,devono guadagnarsi la pagnotta,non vogliono stare dalla parte dei miserabili,preferiscono i ricchi.(la miseria è una brutta bestia)Quindi lavoratori e pensionati,Rassegnatevi!!(nessuno vi difenderà)!!!

      • x Iano: !!! anch’io son cresciuto così !!!

        • Pedante

          Socialisti si nasce, pure. Il bullo dell’asilo da grande farà il pescecane d’industria, il sindacalista, o il politico. Meglio il primo, nella misura in cui la concorrenza gli pone limiti alla ferocia.

      • Pedante

        @ Iano:
        Bel racconto. Grazie.

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