L’ennesimo tentativo di riscuotere il Canone Rai sta sfiorando in questi giorni il ridicolo: la Rai ha infatti inviato la “letterina” (che potete leggere integralmente qui sotto) ad aziende e partite IVA con la richiesta di pagamento del Canone, con cifre che variano dai 200 ai 6000 euro. La motivazione? Basta essere in possesso di apparecchi “atti o modificabili alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive“, tra cui rientrano quindi anche PC, smartphone, tablet, ecc, collegati in Rete e indipendentemente dall’uso cui sono adibiti.
Tradotto: hai un PC che usi per lavoro, uno smartphone per telefonate e posta elettronica e non ti importa nulla del festival in streaming? Devi pagare! Passi la tua giornata a lavorare come un mulo, senza nemmeno la pausa pranzo? Paghi comunque! Insomma, una tassa di possesso – cosa che in effetti è – che si sposta però dagli apparecchi ad uso chiaramente TV a quelli che, specie per i professionisti e per le aziende, sono esclusivamente degli strumenti di lavoro. Il tutto condito dall’ironia del fatto che professionisti e aziende, se onesti, pagano già il canone per la casa. A questo si aggiunge il fatto che molti professionisti, come sottolinea Felice Belisario dell’IdV, sono stati “costretti” ad aprire una posizione anziché essere assunti, e quindi questa richiesta di Canone è un danno oltre alla beffa.
La richiesta Rai non ha mancato di scatenare un vero e proprio polverone mediatico, sia sui social network (su Twitter impazza il tag #raimerda, abbastanza autoesplicativo), sia a livello politico, suscitando reazioni indignate da entrambi i fronti politici. Ci chiediamo quindi quale possa essere la speranza della Rai con questa richiesta allucinante, se non quella di attirarsi le ire di mezzo Paese. A quando il pagamento del Canone anche per i turisti in visita, così da ammazzare del tutto anche il turismo?
[N.d.R.]
Alcuni twit tratti da Twitter #raimerda:
- Hai un CESSO, in casa? Paghi il canone RAI, perché è adattabile alla ricezione TV. Viste le CAGATE che trasmettono…
- Fa pagare il Canone ad un pc o ad uno smartphone è come far pagare l’autostrada a chiunque abbia una macchina.
- Lo sapevate che se il vostro vicino tiene la TV davanti alla finestra tocca anche a voi pagare il canone RAI?
- si, il mio smartphone è in grado di riprodurre i vostri contenuti, ma è la mia dignità a non consentiglielo… tassate anche quella?
- Io pago il canone. Ma voi togliete la pubblicità mettete le mutande a Belen. E poi mi date una connessione: senza non vedo nulla.
#raimerda informa che dal 2013 pagheranno il canone tutti i possessori di bulbi oculari
AGGIORNAMENTO
Sembra che dopo le numerose polemiche e proteste, la RAI stia facendo retromarcia. (http://ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/02/21/visualizza_new.html_102292959.html)
* Link all’originale: http://www.dday.it/redazione/5408/Delirio-Rai-ora-vuole-il-canone-dalle-aziende.html
Sapete qual,è il sogno di tutti i mafiosi???(legalizzare il pizzo)!!Si perchè icassare soldi senza fare niente è bellissimo !!!!Quindi tasse a volontà!!!!!!!!!!Yahoooooooo !!
Mi dispiace che non sia andata avanti questa cosa.
Sarebbe potuta essere la goccia che fa traboccare il vaso.
In quali aziende i dipendenti usano il pc per guardare la televisione anziché lavorare?
Forse in quelle pubbliche ma non in quelle private, IMBECILLI !!!
Chiunque possieda un binocolo o cannocchiale adattabile alla visione a distanza della televisione di un vicino e’ assoggettato al pagamento del canone rai.
Non e’ prevista esenzione per chi non utilizzi strumenti ottici a tale scopo, trattandosi di una tassa di possesso.
Ecco cosa significa azienda pubblica: azienda che siamo costretti a pagare tutti!!
Adnkronos – Roma 21 febbraio – La Rai rinuncia al canone su pc, tablet e smartphone. “In Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore” dichiara in una nota Viale Mazzini. “A seguito di un confronto avvenuto questa mattina con il ministero dello Sviluppo Economico – si legge – la Rai precisa che non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone”.
“La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai – entra nel merito l’Azienda – si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori”.
“Ciò quindi – precisa la Rai – limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (Bbc…) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone. Si ribadisce pertanto che in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore”.
— Alla fine di una cena familiare per la laurea di un figliolo, dal cameriere il capofamiglia si vede presentare su un piattino un conto scarabocchiato e lo legge attentamente sforzandosi di decifrarlo.
n° 5 Antipasti € … n° 5 primi € … …. n° 1 vino € … Se la va € 10
Incuriosito chiede di cosa si tratti e … “non è andata” è la risposta.
A quanto pare anche a Mamma Rai “non è andata”.