Con l’articolo che segue intendo dimostrare come io, pur essendo un libertario convinto, nella vicenda che ha visto la guardia di finanza fare un blitz in quel di Cortina alla ricerca di evasori, non sto dalla parte dei commercianti cortinesi. Questo non significa che ovviamente io prenda le difese delle azioni di Befera e dell’Agenzia delle Entrate; per me restano sempre quello che sono, cioè una banda di briganti dediti al saccheggio delle ricchezze altrui.-
La mia perplessità nell’essere dalla parte dei cortinesi deriva dalla constatazione che, a mio modesto parere, c’è evasione ed evasione. Voglio dire che non tutta l’evasione è giustificabile in quanto non è sempre vero che l’evaso è sempre il frutto del proprio lavoro.
Questa mia convinzione si è fatta strada ovviamente nell’osservare la realtà dei fatti che accadono in questo paese ma ha preso spunto nella rilettura del capitolo 9 del magistrale trattato di Rothbard “L’etica della libertà”. A pag. 93 dell’edizione di Liberilibri, Rothbard si chiede se possiamo definire criminale chiunque aggredisca la persona o la proprietà altrui. La risposta ovviamente è no. Infatti egli porta l’esempio dell’individuo A che aggredisce l’individuo B per impossessarsi del suo orologio. Guardando l’atto in se, è chiaro che un libertario deve ritenere che l’aggressore sia A e per questo dovrebbe essere condannato. Se invece venissimo a sapere che B si era precedentemente impossessato dell’orologio di A e che A, con l’atto prima esaminato, si stava riappropriandosi del suo orologio. In buona sostanza con questo esempio Rothbard intendeva polemizzare con gli utilitaristi che volevano sempre difendere il concetto di proprietà privata. Il nostro autore invece tende a precisare che i diritti di proprietà vanno difesi solo se sono legittimi o giusti, cioè se il loro possesso deriva da atti legittimi. In sostanza egli sostiene che “la semplicistica lode del mercato libero basato su tutti i titoli di proprietà esistenti che può fare un utilitarista non è valida ed è eticamente nichilista”.
Traslando questo concetto all’evasione fiscale, non possiamo non osservare che esistono diversi tipi di evasione fiscale.
Innanzitutto dobbiamo sgombrare il campo da una confusione che volutamente l’Agenzia delle Entrate alimenta. Infatti essa fa entrare nel concetto di evasione fiscale anche quelle situazioni in cui varie aziende si fanno fatturazioni inesistenti per poi incassare l’IVA o altre situazioni simili. Questa non è evasione; questa è truffa e come tale va trattata. Non a nulla a che fare con la sottrazione del frutto del proprio lavoro dalle grinfie dello stato predatore, ma invece è un comportamento che approfitta delle norme statali per rubare a tutti gli altri individui che fanno parte di una società. Questo comportamento non può godere dell’appoggio dei libertari perché questi rappresentano dei veri e propri furti.
Spostando ora la nostra attenzione all’evasione più “classica” non possiamo fare a meno di non notare che esistono diversi tipi di evasione. Esistono cioè delle evasioni legittime o giuste e evasioni che non lo sono.
Per stabilire quali siano le evasioni giuste e quelle no, dobbiamo partire dal concetto di evasione fiscale. Mentre i dizionari (vedi Enciclopedia Treccani) ne danno una definizione negativa che si sostanzia nel “sottrarsi in tutto o in parte all’obbligo di pagare un imposta”, noi libertari possiamo definire l’evasione fiscale come la “legittima sottrazione del frutto del proprio lavoro alla spoliazione non volontaria di un’autorità monopolista della violenza”.
L’elemento essenziale che deve quindi distinguere un’evasione fiscale legittima da una non legittima, è che la sottrazione alla spoliazione deve riguardare un frutto del proprio lavoro.
Nella realtà dei fatti è sempre così? Analizziamo alcuni esempi.
1. Sappiamo che in Italia l’attività di pompe funebri è soggetta ad un regime di concessione statale. Sappiamo che lo stato italiano permette una deduzione per spese funerarie pari a 1550,00. Sappiamo tutti che molto spesso ( a me è capitato) il gestore tende a farti una fattura uguale o di non molto superiore all’importo ammesso alla detrazione. Il costo del funerale invece è di tutt’altro importo.
2. Sappiamo che il notariato è un’attività contingentata dallo stato italiano. Molto spesso accade che il notaio faccia una fattura di importo inferiore rispetto a quello che effettivamente pretende per la sua prestazione (ovviamente pretesa in nero).
3. Sappiamo che l’attività commerciale, i taxi, i liberi professionisti, i farmacisti, i dentisti sono attività sottoposte a concessione governativa. A tutti noi accade che il fornitore della prestazione ci chieda (o ci fa capire) di rilasciarci una fattura di importo diverso da quello che pretende avere per la sua prestazione e noi, magari per risparmiare l’IVA, acconsentiamo.
4. Ci capita anche di avere a che fare con un elettricista, un muratore, un meccanico, un contadino e anche in questo caso i fornitori delle prestazioni o dei prodotti ci faccia una fattura di importo inferiore in luogo di quello che effettivamente ci chiede.
5. Ci capita anche di avere a che fare con lavoratori dipendenti che nel loro tempo libero, essendo capaci di fare bene un lavoro o fornire un ottimo prodotto (i funghi raccolti nel tempo libero), ci fornisca una prestazione o ci venda un prodotto senza rilasciarci nessun documento fiscale anche perché non potrebbe farlo, esercitando egli tutt’altra attività.
Gli esempi che abbiamo riportato si differenziano per il grado di intromissione del monopolio statale per regolare l’attività. Nei casi 1, 2 e 3 l’accesso all’attività è strettamente controllato dallo stato. Nel caso dell’attività 4 il controllo statale è più blando, ma c’è. Nel caso 5 lo stato non centra e tutto si svolge nel sommerso, secondo la reciproca fiducia esistente tra i contraenti.
Ora chiedo a tutti voi: nei casi che abbiamo esaminato, l’evasione fiscale ha la stessa legittimità? A mio parere no. Infatti il costo delle prestazioni nei casi 1, 2, 3 e 4 non riflettono solo il frutto del loro lavoro, ma anche un quid (maggiore nei casi 1, 2 e 3) che dipende dalla limitazione della concorrenza dovuta alle leggi statali di controllo dell’accesso all’attività. Quindi in questi casi chi evade non sottrae al fisco solo il frutto del proprio lavoro, ma anche una somma estorta al cliente grazie alla limitazione, tramite disposizioni legislative, dell’accesso a quella specifica attività.
Nel caso dei blitz di Cortina, a mio avviso, siamo proprio di fronte ai casi che ho segnalato e cioè che molti di quelli che sono stati pizzicati dalla G.d.F. sono soggetti che fanno parte delle categorie di persone che appartengono ai casi 1, 2, 3 e 4. Io non sono invidioso perché loro guadagnano molto, sono ricchi e quindi è giusto, di conseguenza, che paghino le tasse e quindi giudico meritoria l’azione della G.d.F.. Io ce l’ho con loro perché queste categorie di persone sono strenui difensori dei loro privilegi e vorrebbero, da un lato che lo stato eserciti il controllo nel limitare la concorrenza nella loro attività tramite un rigido controllo in ingresso, ma dall’altro non vorrebbero essere controllati dallo stesso nell’ammontare della loro ricchezza.
I libertari, a mio avviso, non possono e non devono difendere i cortinesi fino a quando questi fanno di tutto affinché lo stato limiti la concorrenza nelle proprie attività. Solo quando questi soggetti si convertiranno al libero mercato e accetteranno che l’ordine professionale sia una libera e privata associazione e non uno strumento di limitazione della concorrenza, potranno essere difesi anche dai libertari. Non mi risulta poi che queste persone siano in sintonia con le idee libertarie; basta vedere nelle primarie americane dove quelli che possiedono redditi superiori a 100.000 $ hanno votato in massa Mit Romney e non le ricette genuinamente liberali di Ron Paul.
In conclusione ritengo che i libertari devono cominciare a distinguere: nel buio del sistema statalistico italiano non tutte le evasioni sono legittime! Non tutte le evasioni sono la sottrazione al fisco del frutto del proprio lavoro!! La maggior parte delle evasioni sono o truffe belle e buone o un puro e indecoroso mantenimento di privilegi!!! Questo non significa assolutamente che applaudiamo le azioni della G.d.F.. Esse fanno parte dello stesso copione che vuole mantenere lo status quo, perché esse vuole fare dell’evasione tutto un calderone indistinto. Esistono, e lo dobbiamo reclamare con forza, delle EVASIONI FISCALI LEGITTIME. Dobbiamo però cominciare a distinguere: ne va della nostra serietà e della nostra coerenza!
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[…] accettabile? La risposta è alcuni tipi di evasione lo sono, altre no. O per dirla come Fidenato “[…] non tutta l’evasione è giustificabile in quanto non è sempre vero che l’evaso è […]
[…] […]
[…] eticamente accettabile? La risposta è alcuni tipi di evasione lo sono, altre no. O per dirla come Fidenato “[…] non tutta l’evasione è giustificabile in quanto non è sempre vero che l’evaso è […]
all’ “egualità” fiscale, cioè alla situazione ideale in cui tutti pagano il dovuto, dovrebbe corrispondere l’ “egualità” dei direitti; ancora non ho sentito nessuno sollevare questo problema: le condizioni di lavoro non sono le stesse per i lavoratori autonomi ed i dipendenti (in generale; quelli pubblici, poi, sappiamo che sono super-garantiti); il varoratore autonomo ( e parlo dei piccoli: artigiani, commerciant…) sono soggettio innanzitutto al rischio di impresa, in misura maggiore rispetto al dipendente (l’unico rischio è la chiursura dell’aziende; il dipendente pubblico è escluso completamente da questio rischio). E il rischio malattia? un dipendente manda un certificato…… conosco dipendenti pubblici (polizia) che sono rimasti a casa per mesi per “disturbi ansiosi…”conosco commercianti che sono andati a lavorare con la broncopolmonite per mandare avanti la loro piccola impresa….. Conosco dipendenti pubblici di sesso femminile (polizia) che sono state a case anni percependo lo stipendo regolarmente a seguito di un paio di gravidanze…… ed un autonomo di sesso femminile ha lo stesso trattamento? non mi risulta…. Forse aveva ragione Beniamino Franklin quando diceva che le due sole cose sicure della vita sono la morte e le tasse, ma possibile che nessuno sollevo anche solo la questione che a tasse uguali dovrebbero corrispondere diritti uguali?
Le licenze non possono essere compravendute di per se.
Se la licenza la rilascia il comune rimane sempre nella disponibilità del comune revocarla o meno.
Quello che si commercializza sono aziende intestatarie di una concessione comunale all’esercizio di un’attivita.
Le aziende vengono valutate per i beni materiali, immateriali, finanziari nonchè per i debiti ed i crediti. Il prezzo di un’azienda è funzione degli assets trasferiti e dal valore di avviamento. E’ proprio quest’ultima voce che spesso è pesantemente influenzata dal godimento di una concessione che crea discrimine tra chi può esercitare una attività economica e chi no.
Le concessioni comunali o statali che siano distorcono il valore di avviamento perchè incorporano un insano valore del privilegio.
Caro Giorgio, il tuo ragionamento è interessante. Però secondo me pecca nella valutazione della corretta sequenza temporale delle azioni degli attori della vicenda. Il tassista è vero che maggiora i prezzi, ma per lavorare ha dovuto sborsare 200000 euro che in un regime libero non avrebbe MAI e poi MAI dovuto sborsare. Il gestore di pompe funebri, sicuramente ha dovuto pagare qualcuno per ottenere la licenza e, sui notai non so come funziona, ma il costo per entrare lo avran pagato pure loro. Di fronte a spese così alte, è poi ovvio che abbiano una maggiore necessità di incrementare i guadagni e tengano prezzi fuori mercato. Mercato che d’altronde è ristretto da decisioni governative. In tutto questo non c’è nient’altro che l’azione umana. Se mi chiedi sacrifici per entrarci, è normale che dopo voglio un guadagno maggiore. Preferenze temporali. Investimenti.
L’attore gioca attorno alle regole imposte dall’alto. POI e solo POI, in questa situazione di mercato distorto da politiche governative, arrivano le richieste fiscali. Ma i guadagni della categoria protetta in regime di mercato distorto sono lecitissimi, anche da un punto di vista libertario. Non stanno rubando al cliente. Sono prezzi da mercato distorto , la cui causa è ancora una volta, lo Stato. Essendo leciti i guadagni, appare quindi chiarissimo che è lecito pure difenderli dalle grinfie dello Stato Ladro.
Caro Fidenato, sostengo le tue battaglie e concordo con quanto hai scritto al 100%, ma ci sono delle piccole correzioni che dovresti fare per quanto riguarda la mia professione, il dentista.
L’esercizio della professione NON e’ soggetto a alcuna concessione governativa.
Inoltre i dentisti, come tutti gli operatori sanitari che eseguono prestazioni sul paziente/cliente NON sono soggetti ad IVA, quindi non possono chiedere l’IVA se fanno fattura.
Se invece mi dici che sarebbe GIUSTO togliere qualsiasi valore al titolo di studio, ti do ragione. Non credo abbia alcun senso impedire a chiunque di fare il dentista, anche se fino a ieri ha fatto un qualsiasi altro mestiere, ma credo solo che dovrebbe essere OBBLIGATORIO fornire un curriculum personale a ogni paziente. Io infatti non ho mai trovato disdicevole l’attivita’ di abusivo odontoiatra, l’importante e’ che i pazienti dell’abusivo sappiano che fino a ieri faceva, chesso’ ……… l’imbianchino ….. poi e’ sempre il cittadino che ha la LIBERTA’ (e quindi anche la RESPONSABILITA’) di scegliere chi lo deve e puo’ curare. Non lo stato o una lobby di professionisti …..
Concordo al 1000 per cento con te. La limitatezza dello spazio non mi permetteva di spiegare il dettaglio di tutte le differenze. Poi c’è da dire del numero chiuso all’università che è un’altro strumento per limitare la concorrenza. D’altronde se c’è molta pressione per fare il dentista è proprio perché finora questa professione offriva una bella rendita di posizione. Come dici tu, apriamo il mercato e poi vinca il migliore. Poi vedrai che la pressione per diventare dentista si attenuerà di molto!!!! Ovviamente bisognerebbe inserire il mercato anche nei posti pubblici e se ci sono mille candidati per dieci posti, il mercato porterebbe automaticamente ad abbassare lo stipendio a 500,00€ al mese. Mentre siccome per andare a pulire la merda ai vecchi in ospedale non ci vuole andare nessuno dovremmo pagare lo stipendio a 5000,00€ al mese. Le liberalizzazioni vanno fatte a 360 gradi e anche i posti da dipendenti vanno immessi sul mercato, come ogni altra attività.
Inoltre succederebbe che tutti quei professionisti che al raggiungimento del titolo di studio pensano di aver raggiunto l’obiettivo e smettono di aggiornarsi e studiare, si cagherebbero sotto e si aggiornerebbero e studierebbero per giustificare il maggior compenso che chiedono al cliente paziente rispetto a quello che si e’ “inventato” dentista all’ultimo minuto.
Se io voglio prendere il mio soprabito lasciato all’attaccapanni, lo faccio tranquillamente, ma se voglio prendermi il portafogli che tu hai in tasca, ci giro intorno, confondo le acque e sto attento a non farmi vedere.
I soldi che lo stato prende dai Cittadini, lo fa in centomila forme, per confondere le acque e fare in modo che i Cittadini non si rendano conto di quanto pagano al carrozzone.
Chi vive in Italia, non può non pagare l’iva su quello che consuma.
Poi sul carburante ed altro ci sono “arrotondamenti”, per la campagna di Eritrea, per l’alluvione del Polesine, … sino a quelli del decreto salva Italia.
Ci sono anche le addizionali comunali, provinciali, … l’asporto rifiuti (che penso sia chiaro a tutti che non è il costo del servizio).
In conclusione, l’evasore fiscale totale non esiste ed io non credo alle frignacce di chi sulla stampa dice quanto pagano gli italiani e fino a che giorno si lavora per lo stato.
La tassazione è fraudolenta e volutamente incasinata ed io non credo possibile ci sia chi questo calcolo riesca a farlo, io una volta ci provai e gettai la spugna, sfido voi tutti a cimentarvi.
Inutile dire che, in base al Diritto, la tassazione porta oltre al danno un mancato guadagno.
Non c’è una aliquota fissa, ben definita ed invalicabile, lo stato non prende il suo soprabito, ma il tuo portafoglio. Quanto ? Quanto c’è dentro.
Esistono sicuramente molti che si danno da fare per pagare meno tasse possibili e c’è chi ci riesce bene e chi meno bene per lo loro posizione nel tessuto sociale, non certo per la non volontà di evadere.
Le tasse in Italia sono applicate come il cattivo asinaro carica il basto al ciuco: lo fa fin che ce la fa e non stramazza a terra. A maggior ragione se il ciuco non è suo e lui può usarlo solo per una legislatura.
Dal punto di vista morale sono pienamente d’accordo con Fidenato, queste persone che oltre a fare i soldi grazie al potere impositivo dello stato e che non si degnano neppure di ringraziarlo pagando una modica cifra (rispetto a quella “guadagnata”) mi fanno veramente orrore!
Bisogna dire però che pagando le tasse si verificherebbe una doppia distorsione: la prima attraverso i privilegi concessi a questi imprenditori/professionisti, la seconda attraverso la tassazione che arricchisce i burocrati.
Quindi secondo me moralmente queste persone devono pagare le tasse anche se nella pratica sarebbe meglio che non lo facessero per evitare maggiori distorsioni dei mercati e per evitare anche un incremento dell’apparato statale.
Funziona così: il credito non è dato mai alle piccole imprese, ma agli … (che non so cosa siano istituzionalmente, forse consorzi, ma tutti a nomina politica) che distribuiscono il credito alle imprese diminuendo il rischio per le banche ed il tasso per l’impresa, che paga però il consorzio, o che altro.
Sono troppe le mani di passaggio ed alla fine poco ne resta per le imprese.
Chi, dopo aver aumentato la tassazione, lo ha erogato, si fa bello con il rilancio dell’economia e chi è più amico, di più prende.
In meridione si erano anche inventati un credito agevolato o a fondo perduto a giovani che volessero avviare un’impresa, e mi pare che abbiano distribuito quattrini a pioggia e delle imprese non ce ne sia una in piedi.
Se li conosci, Antonio, li eviti.
già già…
I consorzi vengono spesso fomentati dagli stessi istiuti di credito e dalle più disparate forme di associazioni d’impresa e non.
Questi consorzi sono spesso il veicolo per rendere bancabile ciò che non lo potrebbe essere.
Cercate i bilanci di questi consorzi e vedrete che sono gonfi di garanzie prestate senza avere alcun paracadute in caso di crisi solo un po’ più che isolata.
Ora questi organi hanno avallato crediti con le loro vuote garanzie basate esclusivamente sulla probabilità di caso che non tutti gli assistiti da garanzie abbiano contemporaneamente dei problemi.
Praticamente puro gamling.
Ora i soldi che dovessero arrivare mica possono andarsene per garanzie incrementeli a nuovi assistiti.
In gran parte questi soldi serviranno a coprire i buchi già più volte rappezzati e non più occultabili.
Questi di fatto sono enti d’appoggio all’espansione creditizia. Consentono l’abbassamento della responsabilità degli istituti di credito e servono ad aggirare le schifose norme a presidio anche della riserva frazionaria. WOW…
sulla spesa pubblica… notizia di oggi: “La Regione Lombardia ha aperto una linea di credito agevolato senza garanzie per le piccole e medie imprese da 500 milioni di euro”… quanti di voi hanno avuto credito agevolato? cosa significa credito agevolato? che voi imprenditori ricevete uno sconto sul tasso e la differenza la pago io con le mie tasse! una bella fetta della spesa pubblica degli ultimi decenni è stata impiegata anche così.
Qui mi sembra che andiamo fuori campo.
A Cortina la GdF è andata a cercare evasori, è il suo mestiere e batte tutte le città, semmai c’è da chiedersi perché Cortina l’avessero prima risparmiata.
Ci sarà da confrontare quanto riuscirà a recuperare da questa verifica e quanto l’economia di Cortina ne sarà danneggiata per quelli che, con grande disponibilità a spendere, sceglieranno altri località per le loro vacanze invernali, come Rutelli, Fini, Casini, … ai tropici.
Aveva fatto qualche cosa del genere anche Soru in Sardegna, … e si rivelò un brutto affare per le casse regionali.
Premesso questo, io che di libri di economia ne ho letti pochini pochini, sto con i cortinesi.
Io penso sia giusto dare ad una forma stato nella quale si vive, una percentuale del frutto del proprio lavoro per finanziare cose delle quali si usufruisce.
Ma la percentuale che viene richiesta in Italia è da latrocinio, da schiavismo, ed io sto con tutti quelli che, in un modo o nell’altro, riescono a salvare qualche cosa dall’appetito insaziabile del nostro Moloc.
Siamo un campo di concentramento (di sterminio), ogni tanto qualcuno riesce a fuggire ed i guardiani si incazzano e posticipano la data fino alla quale dobbiamo lavorare gratuitamente per loro.
Dovrei arrabbiarmi con chi riesce a fuggire? Invidiarli? No, hanno la mia simpatia e sono contento per la loro libertà conquistata e me ne dolgo quando poi, ogni tanto, i guardiani riescono a riprenderne qualcuno ed a punirlo duramente.
Le tasse non devono diminuire “se e quando” fosse azzerata l’evasione, ma semplicemente tagliando con la scure privilegi medioevali ed una pletora di parassiti nullafacenti.
E con nullafacenti intendo anche quelli che lavorano per mettere i bastoni fra le ruote a quelli che lavorano.
Con regolarità scoppiavano in Italia scandali nei quali appariva chiaro come i partiti rubassero a man salva.
Dissero che farlo era necessario perché la politica costa ed in parlamento votarono una legge che li finanziasse.
Dopo anni apparve chiaro che continuavano a rubare, come e più di prima, e con un referendum, mi pare il 98 % degli elettori, votò per mettere fine a questo finanziamento.
I politici disattesero la volontà degli elettori, cassarono la vecchia legge e se ne fecero un’altra ben più favorevole a loro, e quel tal Oscar “garante della costituzione” la firmò.
Continuano ancora a rubare impunemente, ugualmente al sud come al nord in un grande affratellamento.
E’ risaputo che quando non si vuol decidere, si nomina una commissione e quella che avrebbe dovuto valutare la giusta retribuzione per le cariche elettive, dopo quattro mesi (retribuiti) se ne è uscita con un nulla di fatto.
Giorgio ! Il pesce puzza dalla testa ! Io sto con quelli che riescono a fuggire !
@Porcù. Caro Roberto, non so se ti sei accorto, ma io non sono dalla parte dello Stato. Con l’articolo voglio solo porre l’attenzione che, secondo me, il ML non può difendere tutta l’evasione fiscale. Bisogna dividere il loglio dal grano e il ML deve dare il suo endorsment solo all’evasione genuina, non a quella di coloro che si sono procurati la ricchezza attraverso il connubio con la politica. Tutto qua!!!
Con gli individui che non sono genuinamente libertari e con quelli che praticano l’evasione solo per un atteggiamento utilitaristico non si va da nessuna parte!!!!!
Caro Giorgio, se e’ vera la versione del Fisco sui cortinesi costoro sbagliano per due motivi essenziali:
1- un conto e’ l’evasione di sopravvivenza ( da paragonare alla legittima difesa contro un potere che
schiaccia), altro e’ prosperare nascondendo il 400% delle entrate che e’ comportamento nella sostanza
da condannare
2- costoro , come molti altri italiani, farebbero molto meglio impegnarsi apertamente per lottare contro
le vessazioni fiscali e la legislazione oppressiva, anziche’ impegnare le loro energie nell’evasione
macroscopica ed egoistica
3-il loro comportamento , se e’ cosi macroscopicamente evasore, non fa altro che giustificare davanti
all’opinione pubblica la campagna propagandistica del fisco che imputa all’evasione la causa
dell’aumento delle tasse
Costoro sono i primi nemici di chi si batte apertamente contro il Fisco oppressore!
Il caro Giorgio ha messo in luce un aspetto della “cipolla” (carciofo se vi piacedi più) statalista e si può tranquillamente condividere. Le esemplificazioni di Giorgio sono da coglere non in senso letterale, ma nel più ampio senso di interesse deduttivo.
Anche chi è biecamente aiutato dallo stato patisce comunque l’inflazione da espansione creditizia normata dallo stato pseudo benefattore e le imposte progressive per scaglioni o, forme di tassazione multipla dello stesso reddito e anche stock di patrimonio.
Se esaminiamo la foglia del carciofo più interna non dimentichiamoci da quante altre foglie è composto il carciofo.
Quindi in particolare si può circoscrivere l’analisi di un fatto senza tenere conto del contesto più generale?
Un furto è violenza. E’ oggi evadere un furto come lo si spaccia? Prevedo un distiguo per ogni individuo, ma è interessante che civilmente se ne possa discutere
bene,
abbiamo appurato che la violenza esiste nei rapporti economici umani… da questo discende che il VOSTRO “diritto naturale alla proprietà” è una cazzata demagogica!
se gli americani hanno potuto ammazzare e espropriare gli indiani, perchè un albanese non può venirvi a ripulire la casa???
fidenato, nell’intento di giustificare l’esproprio, mi dice che gli indiani la loro proprietà la usavano poco… allora se tu hai una casa e la affitti solo 2 mesi l’anno, ti ammazzo e te la esproprio!
oppure il FURTO originario è buono e quello attuale cattivo?
ma allora dovremmo stabilire arbitrariamente un momento, andando a ritroso nel passato, a partire dal quale rubare e ammazzare era lecito!
e la schiavitù?
insomma, la VOSTRA teoria mi pare bella PARACULA.
@ Fidenato: “…Io sto solo dicendo che molti di questi signori che ora vengono (forse) pizzicati non possono essere considerati dei martiri: Essi infatti non amano il libertarismo e vogliono avere come alleato lo stato o che continui a fornirgli privilegi….” ,Giorgio questo è indubbio.Ci mancherebbe! Tre quarti di quei personaggi ottengono la loro ricchezza non solo grazie a privilegi ma anche a conoscenze politiche,da veri e propri parassiti.
fidenato e butti:
negli usa gli indiani erano alcuni MILIONI e non migliaia, e sono stati sterminati.
la “libertà”??? di chi? fino a pochi decenni fa c’era lo SCHIAVISMO!!! il colonialismo, guerre, genocidi!
la maggior parte di tutta la capitalizzazione occidentale è stata frutto di violenza e non di lavoro.
Gli Europei hanno derubato gli Indiani delle terre(quando una civiltà “superiore”- non in senso morale, ma tecnico- si scontra con una civiltà “inferiore”, la prima ha sempre la meglio), ma poi le risorse e la ricchezza dell’america contemporanea, sono stati creati dal lavoro e dall’ingegno dei colonizzatori.
Gli Indiani hanno perso il diritto sulla terra, perché a differenza di quello scrivono alcuni libertari, il diritto NON E’ NATURALE, e gli indiani non hanno avuto un’organizzazione militare in grado di contrastare i bianchi colonizzatori europei!
L’appropriazione originale lockiana è incompatibile con il nomadismo. Ma come potrebbe essere altrimenti?
Aggiungo che non tutto il territorio americano fu rubato agli indigeni (Manhattan Island, una vendita legittima), e le espropriazioni più sanguinose si verificavano quando c’era la forza dello Stato a dare una mano.
Il pianeta terra,è frutto della natura,nessun essere vivente che vi abita,può essere padrone,ed ogni tanto la forza della natura ce lo dimostra (terremoti,uragani,alluvioni) Dai tempi primitivi l,uomo ha conquistato il territorio con la guerra,da sempre si è scontrato,e scannato per la conquista del cibo,e dei tesori della natura.Ancora adesso ci sono popoli che sognano la conquista del pianeta,come l,America per esempio che con la sua mostruosa potenza Militare cerca di dominare il mondo.Questo innato senso di dominio dell,uomo esiste ancora,e ce lo dimostrano chi Governa,cercando sempre di sottomettere il popolo usando uomini armati,pagati con denaro pubblico….vedi (governo Monti-Napolitano)per esempio.
Ribadisco ad Antonio ciò che ho già detto in un precedente post: probabilmente, repetita iuvant…
Antonio, io non so quale sia la fonte dei tuoi dati. Mi sembra però quanto meno inopportuno, di più scorretto e distorsivo dei fatti storici sparare cifre ad minchiam, cercando di impressionare la platea con la tecnica del “chi più le spara grosse, più vince”.
Secondo Rudolph Rummel, la massima autorità mondiale nel campo della studio dei genocidi, “malgrado dai film western sembri che i pellerossa venissero massacrati a decine di migliaia, il numero dei morti fu decisamente più basso”: stimabile in 4.000 vittime a fronte delle guerre indiane, e circa 20.000 per cause indirette (maltrattamenti, penose condizioni di vita imposte). Il numero di tutti gli indiani morti, fino a tutto il 1900, non supererebbe quindi le 25.000 unità. E non, come dici tu, “alcuni milioni” (nel precedente post, parlavi di 40, adesso sei più sul generico…)
Posto che anche la morte di un solo individuo è una tragedia immane, è però certo che falsare la storia, i fatti e la realtà delle cose per darsi ragione è sicuramente ingiustificabile.
Siamo in tema di tassazione e revisione dei contribuenti.Io su molte cose sono d”accordo con il Presidente Monti.Non poteva comportarsi in altro modo e vedo che ce la mette tutta per venirne fuori e questo va a suo merito.poiche” e”impensabile non aggrapparsi a qualsiasi scialuppa quando la barca affonda..E la nostra bella Italia sta affondando a causa di una politica dissennata e irresponsabile sorretta da ogni partito politico dal lestrema Sinistra all”estrema Destra.Nella politica italiana a tutti i parlamentari l”interesse esclusivo e” quello di riempirsi le tasche con ogni mezzo possibile.I Giovanni Giolitti,i luigi einaudi,i De Gasperi sono completamente scomparsi.Al Parlamento Italiano siedono ormai i facinorosi,i mafiosi e fannulloni.Che cosa ci attendiamo da questa gente?E” pur vero che il presidente Monti ha dimenticato di tassare la Casta che non solo ha accettato di adeguarsi ai compensi dei colleghi europei,ma ha pensato bene di aumentarsi gli appannaggi in barba a una crisi nazionale catastrofica.Non va poi dimenticato di tassare gli enormi introiti delle Cooperative Rosse e Bianche nonche” i Sindacati che sono una Casta nella Casta e rimangono i piu” grandi nemici dei lavoratori.La
loro parola d”ordine e” “SCIOPERO”,senza avere un minimo di coscienza,sapendo che questo si rivolge in termini di occupaqzione e benessere esclusivamente e in termini drammatici contro i Lavoratori che beffardamente affermano di voler difendere.Qualche anni orsono anche in Germania c”e” stata una crisi nel settore lavorativo,ma i Sindacati tedeschi non hanno indetto una sola ora di scioperi e per non creare la classe dei disoccupati hanno diviso per due le ore laqvorative offerte dalle industrie tedesche ed ora a parita di stipendi gli operai tedeschi percepiscono uno stipendio doppio di quelli italiani sui quali per merito dei nosti sindacati che affondono le loro radici nello Stalinismo piu” sviscerato,incombe la disoccupazione a vita fino a quanto si potra”.Chiediamo altresi” al prof.Monti di eliminare almeno per un bel 70% tutta quella pletora di fannulloni che guazzaqno in tutta quella pletora di inutili e dannose Istituzioni stali che
costituiscono quelle inutili istituzioni che assumono il nome di “BUROCRAZIA PARASSITARIA”
Tu devi essere l,amante della Marcegaglia dalle stronzate che dici….in base alle proprie comodità per giustificare le proprie idee si nomina uno stato,tu hai scelto la Germania,ma forse non sai che fino a qualche anno fa la Germania dava ai disoccupati il 70%di sussidio,in Italia se vieni licenziato lo stato ti blocca l,auto o ti pignora la casa,cerca un altra nazione più simile all,Italia .Magari la cina dove se non paghi le tasse lo stato ti condanna a morte,ti viene a casa col furgone attrezzato ti espianta gli organi e li vende,o preferisci Irak dove se rubi una mela ti tagliano le dita,Ma no è meglio restare in Italia dove lo stato con le sue tasse al 65% ti incula a sangue…(magari ti piace)…..
Vorrei solo puntualizzare visto che mi occupo di quello, che l’attività di pompe funebri non è soggetta a regime di concessione statale.certo se si potessero detrarre le spese affrontate per un funerale (sicuramente superiori a 1550 euro, anche a causa del costo sempre maggiore delle concessioni cimiteriali e delle nuove tasse “sul morto”) forse risolveremmo il problema.Comunque concordo con le tesi dell’articolo.
Non mi sono espresso bene. Non conosco la materia in dettaglio però se oggi avessi voglia di impiantare un’attività di pompe funebri, non lo potrei fare prima di avere la concessione. Se non è zuppa, è pan bagnato.
Torno brevemente sulla argomento pompe funebri solo per informarti che non é così: se vuoi aprire una impresa di pompe funebri lo fai e basta nel senso che ne dai comunicazione al comune. Ripeto non é una attività soggetta a concessione.Il paradosso che vivo io poi è questo: il mio comune ha aperto lui una impresa di pompe funebri e con le tasse che pago (anche) io mi fa concorrenza! Per non raccontare poi delle slealtà che uno si trova a dover fronteggiare quando dall’altra parte ci sono i politici – imprenditori ! (Tutti, non solo i sinistrorsi..)
Finalmente un dibattito cicvile, privo di turpiloquio e di insulti, che non hanno nulla che fare col libertarismo ma solo con la maleducazione. Mi piacciono le argomentazioni di Fidenato perché scaturiscono da saldi principi etici, alla Rothbard. Rispetto la replica di Bortolotti, coerente per chi accetta l’utilitarismo di Friedmann,molto meno per chi fa proprio il diritto naturale sulle orme di Aristotele e Tommaso d’Aquino: l’economia di mercato è più efficiente, ma sarebbe da preferire anche se, per assurdo, producesse meno ricchezza, perchè più rispettosa della libertà, che è valore morale, non economico. Per amore della libertà si può anche accettare la morte, come Catone in Dante, per amore dell’efficienza economica, che pur in sé è cosa buona, ma non essenziale alla dignità umana, no. Posso sbagliarmi, ma credo che la nostra battaglia libertaria, avrà qualche speranza di successo,conquistando nuovi proseliti, solo se fondata su basi rigorosamente morali, non utilitaristiche. Credo di aver capito che anche Lronaro Facco è su queste posizioni.
Espongo delle considerazioni cosi a caso PER UNA GRANDISSIMA MEGABALLA CHE CI VOGLIONO FARE CREDRE:
“LE TASSE SONO COSI ALTE (65%) PERCHE NON TUTTI LE PAGANO…
Questa e una megagiustitifcazione…del cactus…IO STATO INEFFICENTE che non riesco a controllare l evasione..cosa faccio ..PUNISCO CHI PAGA LE TASSE METTENDOGLIELE AL 65%…
Direi a tutti quei dipendenti invidiosi e che ambiscono al posto fisso con i vantaggi economici degli imprenditori e che (INVIDIOSI) gioiscono del blitz di cortina….
COME VI SENTIRESTE SE IL VOSTRO DATORE DI LAVORO VI FACESSE LAVORARE 16 ORE AL GIORNO (PAGANDOVENE PERO SEMPRE 8 ) PERCHE NON RIESCE ( VOLUTAMENTE ) A CONTROLLARE ,QUALCHE VOSTRO COLLEGA …CHI VIENE PAGATO PER 8 ORE ..E INVECE NE LAVORA 2..?
PERCHE CHI PAGA LE TASSE LE DEVE PAGARE ANCHE PER CHI NON LE PAGA ???
Non so ditemelo voi..io proprio non lo capisco…
Ie tasse sono così alte perchè è bello incassare soldi senza fare niente,tu intanto mi paghi io mi intasco 16 mila euro al mese,poi come fai a campare sono cazzi tuoi !!perdi il lavoro?sono cazzi tuoi,sei ridotto a barbone?sono cazzi tuoi,intanto paghi “poi si vedrà”se non mi paghi dico ad,Attilio che ti pignora la casa…dove dormi?son cazzi tuoi.e se provi a ribellarti ti sbatto dentro !!Quì sono io il padrone,sono il tuo padrone,tu lavori e io Incasso..non ti lamentare,altrimenti ti mando i miei Pittbul.e grazie a te io giro gratis con la Maserati…continua a lavorare schiavo che io a Montecitorio ci faccio le feste..e ricordati sempre che se vuoi vivere nel mio territorio devi pagare un “Affitto”pari al 65%del tuo guadagno,lavora schiavo !!!!!
“il criminale non gode di alcun diritto naturale al possesso dei beni che ha rubato”.
gli americani hanno rubato agli indiani, mettiamo in galera 300milioni di americani?
che ne pensava il grande rothbard di questo piccolo particolare?
in realtà buona parte della “proprietà” ha origine in passate violenze… come la mettiamo? oppure solo perchè la proprietà creata con la violenza viene poi venduta o ereditata (lavaggio proprietà sporca o ricettazione) passiamo un colpo di spugna?
le parole “diritto” o “naturale” mi fanno sorridere…
Nel libro che ho citato c’è anche la risposta a quello che tu chiedi, che però non va nella direzione che intuisco tu pensi. Non è qui il caso di fare un tratto sul libro di Rothbard (il libro è in vendita e puoi comprartelo). Qui l’argomento è un altro. Ti dico solo che molte delle “proprietà” degli indiani sono state regolarmente acquistate, scambiando beni che gli indiani ritenevano incommensurabilmente importanti. Poi c’è d dire che alcune migliaia di indiani non potevano campare la proprietà sull’intero continente solo perché ci erano passati una volta. Il concetto di proprietà privata esige una commistione tra bene naturale e lavoro di un individuo. Sui terreni americani gli indiani ci avevano messo poco del loro lavoro. D’altronde il conflitto tra un cacciatore-raccoglitore ed uno stanziale-agricoltore è un conflitto insanabile e che purtroppo, in tutte le civiltà, ha portato alla scomparsa dei cacciatori-raccoglitori perché gli agricoltori erano molto più produttivi. Guarda gli zingari nella nostra civiltà europea. Comunque leggi il libro e troverai risposte molto più esaustive delle mie. Te lo consiglio è un’ottima lettura!!!
@ Fidenato
Perché dici che un elettricista, un muratore, un meccanico, un contadino godono di qualche privilegio statale ? (seppur molto meno delle altre categorie precedenti).
Se vuoi fare alcune attività artigianali (non tutte) devi avere dei titoli di studio, altrimenti non puoi iscriverti al relativo albo e non puoi esercitare. Gli albi dicono che ciò serve a garantire un minimo di preparazione (visto che si ha a che fare con elettricità, gas, ecc…), ma molte volte è una barriera per impedire l’ingresso di nuovi imprenditori. Anche per fare l’agricoltore deve avere almeno un’attestato di frequenza di un corso (molto blando e molto facile per la verità) che pone un piccolo freno all’ingresso di nuovi imprenditori nel settore.
Ovviamente peggio è il gestore delle pompe funebri, o notaio o farmacista perché queste sono strettamente contingentate territorialmente (cioè viene stabilito che ci deve essere un imprenditore del settore ogni tot abitanti). Come puoi immaginare qui la protezione è molto più stretta.
Mi correggo parzialmente. Per fare l’agricoltore basta aprire una partita iva. Per avere diritto, come agricoltore, a ricevere aiuti pubblici devi essere IAP (imprenditore agricolo professionale) per il quale serve quello che ho descritto sopra.
Sono convinto che le barriere all’ingresso in professioni come l’elettricista o l’idraulico (elettricità e gas) vanno a proteggere chi è già ben piazzato sul mercato. Non è difficile quindi indovinare chi le abbia volute.
Si tratta perlopiù di dover aspettare anni (in base al titolo di studio del titolare d’impresa) per accedere al patentino.
Invece di smantellare gli ordini professionali e le corporazioni, si è pensato bene di dare altri contentini proteggendo ulteriori settori di mercato.
Essendo nel settore degli impianti, ho potuto notare che c’è gente valida e casinari pazzeschi, come ovunque. Ma i casinari restano casinari anche se dotati di patentino riconosciuto dal “Ministero delle ricerche minerarie e perdite di tempo”.
A mio modesto avviso, essendo l’arrotino uno che ha a che fare con roba affilata, anche lì ci vorrebbe un bel master alla Bocconi. E che dire degli ombrellai? Responsabilità gravissima: in acqua si può affogare, una laurea in ingegneria nucleare, quantomeno, vogliamo fargliela fare (daremmo anche da lavorare a professori universitari di chiara fama).
E tenuto conto che i pomodori servono per l’alimentazione umana, come non pretendere almeno il diploma di geometra o di ragioniere (non di perito agrario, attenzione! Il diploma di perito agrario obbligatorio per chi volesse praticare paracadutismo nudista estremo).
.. da L’etica della libertà di Rothbard, pagina 94 Ed. Liberilibri: “Quindi non possiamo semplicemente dire che la grande regola morale assiomatica della società libertaria sia la protezione dei diritti di proprietà e basta. Infatti il criminale non gode di alcun diritto naturale al possesso dei beni che ha rubato; l’aggressore non ha il diritto di rivendicare alcuna proprietà acquistata tramite l’aggressione. Dobbiamo perciò modificare, o meglio, chiarire la regola fondamentale della società libertaria, affermando che nessuno ha il diritto di violare la legittima o giusta proprietà di un altro.” Coloro che sono culo e camicia con lo Stato, usufruendo del suo potere per impedire la libera concorrenza nelle arti e professioni, HANNO RUBATO LA MIA PROPRIETA’. La loro proprietà gronda di furto e aggressione alle proprietà dei veri produttori di ricchezza, al pari degli statali e dei politici. NON MERITANO ALCUNA NOSTRA PROTEZIONE O COMPRENSIONE. Sono dei compagni di merenda dello stato e dei politici. Ci deve essere un’etica anche nell’evasione fiscale. Essa deve essere assolutamente la sottrazione del frutto del proprio lavoro dal furto dello stato. La loro non è evasione, ma è difesa del proprio bottino dalle grinfie di un’altro ladro come loro. E’ una guerra fra bande, la loro evasione non ha niente di etico, non ha niente di condivisibile, non ha niente in comune con la nostra sacrosanta lotta dei produttori di ricchezza contro gli espropriatori della stessa!!!!
Se sei socialista o qualcosa del genere, pensi che lo stato sia una azienda efficiente, e che più la alimenti con soldi presi ai privati meglio possa funzionare. Se invece sei qualcosaltro, pensi che l’azienda migliore sia sempre quella privata e che le risorse debbano restare nel circuito privato, perchè è lì che hanno più probabilità di generare nuova ricchezza.
La questione quindi non è su chi evade e perchè, l’evasione fiscale non è un nostro problema, le tasse lo sono.
quoto fidenato quoto fidenato quoto fidenato. Spendersi per gente che non capisce nulla della battaglia libertaria, che è pronta a votare il primo mussolini che capita, basta che vada a suo vantaggio, mi sembrerebbe stupido.
Grande articolo Giorgio!
Non concordo. Eccezion fatta per la falsa fatturazione che è appunto truffa,ritengo sempre che i soldi siano spesi meglio da colui che se li è guadagnati,anche se il guadagno deriva da posizioni privilegiate (notai ecc.),piuttosto che dallo stato. Nel primo caso essi verrebbero risparmiati,creando cosi i presupposti per uno sviluppo economico consono con i caratteri capitalisti ed alimentando un ciclo economico “sostenibile”,oppure essi verrebbero consumati ma sempre secondo i desideri propri di chi li possiede.Nel caso venissero versati nel calderone del Leviatano statale,sarebbero sprecati oppure redistribuiti secondo i dettami propri delle ipotesi (in quanto definirla teoria è fuori luogo) keynesiane di aumento della domanda aggregata (inesistente) e quindi sempre sprecati.In ogni caso ritengo che la bestia statale vada affamata quindi meno soldi le arrivano meglio è.
@Bortolotti. Concordo Giovanni, come ho cercato di spiegare non è che individuando diversi tipi di evasione, io giustifichi lo Stato. Io sto solo dicendo che molti di questi signori che ora vengono (forse) pizzicati non possono essere considerati dei martiri: Essi infatti non amano il libertarismo e vogliono avere come alleato lo sta o che continui a fornirgli privilegi. Questi signori non sono campioni di liberalismo, anzi sono dei piccoli borghesi, piccoli piccoli legati allo sta o e al suo diritto positivo a doppia mandata. A quelli non interessa niente di un mondo migliore come noni vogliamo, non interessa affatto un mercato libero, un capitalismo vero. A questi interessa solo continuare a vivere da privilegiati e se ne sbattono altamente della battaglia che stiamo facendo. Guarda quel sondaggio in Usa. I milionari USA alle primarie votano in massa Romney e non Ron Paul. Perché dobbiamo difendere queste persone? Perché dobbiamo difendere questi privilegiati dall’apparente attacco del loro stato? Difendiamo l’evasione di coloro che sono sul libero mercato senza nessun paracadute, senza nessun privilegio garantito dallo stato. Questi meritano la nostra solidarietà, non costoro. Ovviamente lo stato non merita nemmeno un euro, ma questi sono impresentabili, credimi… Facciamo solo la figura dei fessi a difenderli. Io difendo piuttosto una famiglia che ha risparmiato ed ha un appartamento concesso in affitto a nero. Questi sono risparmi, sono frutti del loro lavoro e fanno bene anno denunciare l’incasso. Ma questi professionisti, queste attività a numero chiuso, che ogni volta che parli di timidamente liberalizzare si scatenano e non vogliono sentir ragione no, io non mi sento di difenderli!!!! Che si sbranino fra loro!!!!!!
LA PENSO COME TE GIOVANNI!
Ma si, il discorso non fa una piega, manca una voce tra gli esempi ed è la voce più grossa, casta politica, i sacrifici li stiamo facendo tutti eccetto loro, attenzione non è solo un discorso di evasione fiscala ma anche di spesa, Si è quasi sempre speso a deficit aumentando il debito pubblico, ora, se vogliono pareggiare il bilancio scovando gli evasori (non si è mai saputo qual’è la cifra che potrebbero recuperare riuscendo a trovarli tutti) dico buona fortuna, o si spende di meno (sto ancora aspettando il programma che tagli veramente) o ci strizzeranno fino a far uscire l’ultima goccia. Il mio ragionamento sembra fuori tema ma credo si possa includere nel contesto generale.
E’ anche vero però che evasione spesso significa comunque aver pagato qualcosa, magari si evade una percentuale visto che la nostra tassazione è INCREDIBILMENTE alta. Il caso degli evasori totali non credo possa riguardare le attività commerciali cortinesi, credo. Non so, io credo che evadere il 68% di tassazione sia sempre legittimo perché in Italia (quindi non parlo di teoria) NON funziona niente. NON funziona niente. Hai voglia di dire che in Lombardia, in Veneto invece i servizi funzionano: le tasse vanno giudicate globalmente. Quindi in Italia NON funziona niente nel settore PUBBLICO.
ottimo articolo!
Una cosa che non ho mai condiviso con alcuni libertari, è proprio la difesa dell’evasione fiscale a 360gradi, facendo di tutta l’erba un fascio, mentre come giustamente fa notare Giorgio Fidenato, molte categorie professionali traggono beneficio, con diversi gradi di importanza, dall’intervento e dai servizi statali. Gli evasori che lavorano in settori protetti e privilegiati dello stato, sono parassiti a tutti gli effetti!
L’unica cosa su cui non sono d’accordo è il metodo; con le retate stile Cortina, non potranno mai spaventare davvero alcuni grandi evasori, visto che non è possibile utilizzare lo stesso sistema in tutta italia(i costi sarebbero superiori all’evasione recuperata). E quindi quella di Cortina sembra più un’operazione mediatica, tanto per far vedere al popolo che il governo sta combattendo l’evasione a 360gradi, e che anche i ricchi e privilegiati pagheranno.
Caro Giorgio, corretta la precisazione.
E’ proprio per questo che la gita a Cortina di Equitalia e agenzia delle entrate è una buffonata bella e buona ad uso del popolino che in questi mesi è aizzato da una campagna indegna ai danni delle classi produttive.
I truffatori dediti alle cosidette “truffe carosello” o alle truffe fiscali di alto bordo – vedasi tutte le transazioni effettuate dalle maggiori banche negli ultimi due mesi – di queste situazioni ne sono ben al corrente, .. e con molte probabilità in combutta tra loro (casi del genere ne sono emersi in questi anni più di qualcuno), e di queste situazioni certamente non ne troveranno mai a Cortina, ma mediante il lavoro di intelligence che comunque fanno o dovrebbero fare.
Ma come si sà,.. ora bisogna far leva sull’indignazione di taluni nei confronti di altri affinchè si crei un clima di delazione e di sospetto,.. in un periodo come questo, ogni mezzo è lecito per estorcere denaro a chi lavora.
Finchè l’informazione è pilotata ad USO e CONSUMO della casta e dello stato in generale, (come può essere altrimenti finchè i mezzi di informazione maintream sono finanziati dallo stato..?..) le cose peggioreranno sempre, creando sospetti e invidia tra tutti.
Già, i grossi evasori/truffatori dello stato, non si combattono coi controlli porta a porta, ma scovando eventuali discrepanze tra redditi dichiarati, e acquisti, e facendo ricerche di “intelligence” approfondite solo sui soggetti che presentano grosse incongruenze.
Ma forse lo stato italiano non ha i mezzi, o la volontà, per fare ricerche del genere!
MMM non dimentichiamo pero’ che se un imprenditore sottrae dalle “grinfie del Fisco” una certa cifra e con quella stessa cifra ci compra dei beni e dei consumi, quel danaro ugualmente viene cannibalizzato dalle imposte indirette. Ecco su cosa dovrebbe vertere la nostra protesta. Il danaro prima viene passato allo spremiagrumi delle imposte dirette e dopo di quelle indirette. Allora… o si aboliscono le imposte dirette e si supertassano solo i consumi (io sono di questo avviso), che poi è l’unico vero sistema di tributi parietico, oppure si sgravano tutti i consumi da imposte e balzelli vari, permettendo a tutti i cittadini di detrarre un tot di percentuale delle spese dal lordo imponibile.
Altrimenti non c’è Equità…
Parlo da libera professionista, architetto.
Lo stato non limita l’accesso alla professione (cosa discutibile, ma che avrebbe almeno qualche vantaggio per chi riuscisse ad accedervi) ma bensì detta legge sulle modalità. Mi spiego: dal giorno in cui perfettamente incoscente di ciò che mi attendeva decisi di diventare un architetto, mi trasformai in una vacca da mungere. Obbligatorio laurearsi in architettura (quindi paghi per un numero indefinito di anni – mentre la durata legale era di 5 anni, la durata media quando frequentavo era di 7 e mezzo – un pizzo ad una facoltà in cui non ti insegnano nulla – su 28 esami che ho dovuto sostenere, solo un terzo aveva senso, un terzo era passabile come cultura generale non necessaria, e un altro terzo era mantenimento d’imbecilli e perdita di tempo). Obbligatorio superare l’esame di stato (che si paga!) Obbligatorio se vuoi esercitare la professione iscriverti all’ordine degli architetti (si paga!) e ad Inarcassa, il nostro ente pensionistico (si paga un bel po’!). In Italia ci sono circa 130.000 architetti, più di 6.000 solo a Torino. In parole povere più o meno 10 volte il necessario se volessimo sopravvivere tutti facendo gli architetti. Ogni anno un coglione diverso inventa un nuovo obbligo: dalla casella di posta certificata alla firma digitale obbligatoria su certi documenti. Naturalmente ogni volta è un nuovo costo rispettare la legge. Ogni anno un nuovo coglione inventa un modo di obbligare tutti a produrre altra faticosa carta straccia: contenuti minimi del progetto ad esempio, e anche a livello locale ogni giorno aumenta la burocrazia, per cui quando chiami un architetto per fare una cretinata piccola piccola come ingrandire la cucina a scapito del bagno ed annettere la stanza che hai comprato dal tuo vicino di casa, le procedure che devi rispettare comportano un peso di lavoro che non ha senso per il professionista, il quale è responsabile del rispetto di queste procedure…Se poi lavori per il pubblico sei costretto ad essere anche assicurato: altra spesa obbligatoria (e indipendente dalla parcella….). Ora che non c’è neanche più il regime dei minimi, essendo soggetti agli studi di settore pagheremo anche quando non abbiamo guadagnato se qualcuno suppone che invece avremmo dovuto…
Se questa è una tutela, per favore, toglietemi tutte le tutele così!!!
Carissima Arch. Giuliana, in effetti hai ragione.
I vari ordini professionali, la burocrazia Inarcassa e simili, alla fine sono dei pesi che riescono ad essere sopportati solo da chi è ben piazzato sul mercato. Cosa significa ciò? Che sono barriere all’ingresso.
Come tu ben saprai esiste anche la figura del praticante e del “collaboratore” che sono forme moderne di schiavitù, sempre a vantaggio di chi è sul mercato da tanto tempo.
Ti vorrei dare un suggerimento con tutta la simpatia possibile: emigra.