Leggo opinioni entusiaste per l’entrata in vigore di un soglia più bassa per l’uso del contante, che viene sempre più equiparata ad una dose di stupefacente. Queste sempre con il fine ultimo della lotta all’evasione (di cui ancora mi sforzo di capire come viene stimata, non ne ho mai sentito parlare in verità). Introdurre sempre più controlli è sia costoso, sia invasivo delle libertà personali.
Perché lo Stato deve sapere tutto di tutti? Perché così riesce a capire meglio chi va colpito in modo ‘equo’, premiare il poveretto e punire il furbo? Ma dai! Credete ancora alle favole? La smania di controllo dei governi sta paralizzando il buonsenso del singolo e lo rende passivo, senza idee e senza stimoli.
Comunque continuare a martellare con l’evasione è soltanto un lavaggio del cervello di tipo sovietico, quando con il reato di “boicottaggio” si poteva inizia a perseguire chiunque. Sarebbe utile alle soglie del 2012 impiegare la tecnologia esistente per misurare effettivamente i servizi erogati dallo Stato, il quale nient’altro è (o per lo meno dovrebbe essere) che un umile erogatore di servizi pre-pagati dai cittadini con i soldi delle tasse. Aggiungo io che dovrebbe essere uno dei tanti fornitori di servizi, mentre spesso è un monopolista (reso tale da sé stesso e dalle stratificazioni di regole che si inventa).
Mi reco in ospedale? Mi presentano il conto e mi prospettano le seguenti opzioni:
– esistenza di un’assicurazione privata che copra i costi;
– pagamento cash dei costi;
– utilizzo della mia tessera sanitaria per la registrazione del servizio a me erogato;
In quest’ultimo caso il cittadino, volontariamente si fa tracciare, e all’erogatore del servizio è lecitamente consentito controllare se il cittadino risulta in regola, oppure no. Tengo sottolineare che il servizio viene comunque erogato, ma il pagamento e la copertura del costo vengono più strettamente controllati. Se il cittadino risulta poco contribuente (o consuma più servizi di quanto contribuisce), potrebbe essere costretto ad integrare per il costo del servizio (magari anche a rate, perché no, si paga a rate il televisore od il divano, perché non lo si può fare anche con i servizi?).
Un analogo discorso si può fare con altri tipi di servizi ad erogazione singola (esempio scuola, università). Solo con la tracciabilità dei servizi si può parlare di equità, cosa c’è di più equo dell’idea di pagare ciò che effettivamente uno consuma? Non stiamo parlando di fantascienza, ma di un normale impiego della tecnologia esistente.
In questo modo:
– si può smettere di parlare di evasione, sparando cifre senza senso per avere mano libera a costruire una società di tipo sovietico
– si può iniziare a vedere lo Stato come uno dei TANTI fornitori. Quando una persona inizia a vedere il costo, allora inizia a ragionare in termini di ricerca del miglior servizio
– si mettono le basi per una maggior concorrenza (Stato-privati)
– si responsabilizza la gente a pagare per quanto consuma e si fa capire che “non esistono pasti gratis”, cioè che un servizio ha un costo anche se erogato dallo Stato (il fatto che non si sborsi subito la cifra, non significa che sia gratis)
– si favorisce una migliore integrazione delle persone che immigrano in Italia, ognuno è libero di vivere dove vuole e contribuire ai servizi che consuma
In definitiva il fatto di non poter scegliere un fornitore di servizi alternativo allo Stato deriva direttamente dall’idea di ridistribure la ricchezza prodotta attraverso il sistema del welfare. Che poi tale redistribuzione si basi largamente sull’accumulazione di un debito insostenibile, limiti la libertà dei cittadini in molte circostanze e avvenga molto più verso chi detiene il potere politico ed economico e chi controlla i meccanismi burocratici, che verso chi ne ha veramente bisogno, è un problema che si preferisce non affrontare e rimandare fino a quando non sarà più possibile gestirne le conseguenze in modo minimamente efficace, continuando, nel frattempo, a riscuotere i proventi delle rendite politiche da esso derivanti.
Ecco il mio commento:
http://kewlshare.com/dl/ae75dbcad8e7/messaggio_2.wmv.html
Ti prego fallo girare per scuotere le coscienze della gente, perchè altrimenti questi porci arroganti, megalomani e sociopatici ci faranno morire tutti di fame e di stenti…
IL TULIPANO NERO
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La tracciabilità del contante non è una tracciabilità. Anche a lasciare tracce, serve poi qualcuno che sappia leggerle, abbia voglia di farlo ed, in cuor suo, non consideri la cosa un’infamia e non si adegui se non espressamente comandato. La nomea che hanno i finanzieri ad essere carogna ha la stessa veridicità della stupidità dei carabinieri: roba che va bene solo per le barzellette. La soglia del contante prelevabile è per limitare i prelievi nelle banche ché se molti si presentassero in una banca a prelevare i loro depositi, la banca fallirebbe. Le banche non hanno liquidi e, forse sono state obbligate ad acquistare titoli del debito pubblico. Diverso è se si fanno pagamenti con assegni che vanno a finire in un’altra banca, un po’ va ed un po’ viene, il sistema nel suo insieme rimane invariato.
Chissà se coloro che volevano mettere la soglia a 300 euro si rendono conto che così facendo mettevano fuori legge la banconota da 500 euro. Secondo me sono così rintronati che neppure ci hanno pensato, devono avere ricevuto una chiamata dalla BCE che faceva presente il problema.
Riporto un commento chiaro ad un articolo de LaVoce.info sulla tracciabilità del contante: La tassazione del contante è un nonsenso per una ragione molto semplice: è un altro costo imposto a chi a produce o acquista qualcosa. Quindi avrà come effetto la non conclusione di quella transazione se chi subisce il costo aggiuntivo non lo ritiene congruo. Chi propaganda queste misure non si rende conto che chi è costretto a pagare non necessariamente si comporterebbe come quando non era sottoposto al balzello. Gli uomini agiscono secondo incentivi
Ipse dixit :)
scusate correggo quanto sopra.
ARRUOLATO volontariamente dallo stato, per lavorare, pagare e crepare
A nessuno spero è sfuggito il fatto che mentire al fisco da oggi è reato.
Bene hanno 5 anni di tempo per vessarti (termini di un accertamento) così hanno infiniti modi di incastrarti.
Siamo al KGB fiscale, e come dice Riccardo qui sopra all’annientamento dellindividuo libero.
Assoldato dallo Stato per lavorare, pagare e crepare.
>A nessuno spero è sfuggito il fatto che mentire al fisco da oggi è reato.
Naturalmente soltanto per i cittadini qualunque.
Per un famoso politico ed i suoi amici e’ stata fatta una legge ad personam per abolire il reato di falso in bilancio.
‘La smania di controllo dei governi sta paralizzando il buonsenso del singolo e lo rende passivo, senza idee e senza stimoli.’
Ma non è proprio questo il fine della cosiddetta lotta all’evasione fiscale?
Socrate diceva: “Quando l’uomo perde la libertà, gli dei gli tolgono anche il desiderio di riconquistarla”
Di sicuro un mondo di schiavi decerebrati fa comodo a qualcuno. Quando ci sono degli schiavi c’è sempre un padrone che li sfrutta. E allo Stato mi sembra che sia demandato il compito di capo schiavo al servizio di un padrone che non ha nessuna intenzione di farsi scoprire