In Anti & Politica, Libertarismo, Primo Piano

DI STEFANO MAGNI*

In Italia c’è un solo movimento che può orgogliosamente e coerentemente definirsi “antipolitico”: il Movimento Libertario. Riassumendo in pillole il programma: niente Stato, solo libero mercato. Riunito a Padenghe sul Garda, questa domenica 13 novembre, il Movimento ha raccolto attorno a sé una piccola galassia di centri studi, movimenti autonomisti e gruppi anti-tasse, tutti tesi a un unico obiettivo: “Depoliticizzare tutto!” come si legge nello slogan che introduce l’assemblea.

La strategia è quella della disobbedienza civile, nonviolenta. Leonardo Facco, lo scorso ottobre, ha lanciato il boicottaggio del Censimento 2011. Perché questo strumento: “dà allo Stato la prerogativa di invadere la nostra privacy, in contraddizione con quelle leggi che lui stesso promulga e pretende vengano rispettate”.

Giorgio Fidenato, l’altro leader del movimento, è già noto alla stampa per la sua battaglia contro il sostituto d’imposta. Oltre alla disobbedienza civile, il Movimento Libertario si è sempre mosso su un altro fronte: la divulgazione culturale delle idee liberali classiche e libertarie.

E per questo motivo, Padenghe è stata un’occasione per sentire analisi completamente fuori dal coro sulla crisi dell’eurozona e di un’Italia sull’orlo del default. Lungi dal volere una Banca Centrale Europea che stampi ancor più euro (come chiedono in tanti, da David Cameron a Giuliano Ferrara), l’economista Francesco Carbone, del centro studi Usemlab, avverte che: “L’intervento dello Stato sulla moneta, attraverso la sua pressione sulla banca centrale, è la causa, non la soluzione, di questa catastrofe”, dunque: “Tutto il problema che stiamo vivendo nasce dalla questione monetaria: abbiamo perso il diritto di proprietà sul denaro.

Svalutare è sempre un problema ed è tipico di tutte le valute a corso forzoso. Il denaro dovrebbe essere lasciato al libero mercato, non affidato a un monopolista politico”. Non c’è alcun ottimismo possibile nell’analisi di Paolo Rebuffo, di Rischio Calcolato: “Le scelte possibili sono due: aiutare questo sistema ad andare avanti, sapendo che comunque non ce la faremo; oppure prepararci a quello che verrà: un reset e, io credo, la bancarotta.

Io sostengo che questa bancarotta vada incoraggiata, il prima possibile e nel modo più indolore”. Una crisi senza via d’uscita, come ricorda di aver previsto, già da un quindicennio, un altro ospite di Padenghe, l’ex ministro Giancarlo Pagliarini: “Si dice che ogni cittadino che nasce abbia 31mila euro di debito.

Magari! Non è così. Se si aggiunge anche tutto il debito della previdenza sociale, su ogni italiano gravano ormai 93mila euro. Un giovane che oggi va a lavorare, versa i contributi alla fine del mese, ha la certezza che non riceverà più un euro”. Ma il Movimento Libertario che cosa intende fare? Intanto si organizza.

E conta le sue truppe. Sta allacciando rapporti con partiti e centri studi analoghi nel resto del mondo, tramite l’organizzazione di Interlibertarians, che si riunirà a Lugano tra il 30 marzo e il 1 aprile 2012. E, sul territorio, raccoglie alleati soprattutto sui movimenti anti-tasse, come il Tea Party Italia (che per il 26 novembre, a Milano, sta preparando la sua prima manifestazione nazionale), oltre a gruppi autonomisti regionali, del Nord così come del Sud, non leghisti (“La Lega Nord non può rifarsi una verginità stando all’opposizione” ammonisce Leonardo Facco) e sinceramente convinti che autonomia territoriale e libero mercato siano due principi inscindibili.

Tutto è in movimento, insomma. In attesa di subire la prossima tassa patrimoniale.

*da il quotidiano “l’Opinione”

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Showing 4 comments
  • Roberto Porcù

    Meschino ! Mi fai pena. Io già alle medie ero in grado di prendere un qualunque atlante, andare nelle ultime pagine dove in elenco alfabetico sono elencate tutte le diciture e le loro coordinate. Poi aprire la pagina indicata e tra i numeretti dati delle ordinate e delle ascisse, trovare quel quel che cercavo, anche Padenghe sul Garda, che tra l’altro, vedresti che è scritta in caratteri grossetti, quindi non si tratta di un borgo con quattro case, ma una cittadina abbastanza vasta da fare comune.
    Fatti coraggio, ci sarà sicuramente qualcuno combinato peggio di te.

    • Libertas-Re Supremo

      Roberto, seguo questo sito da qualche settimana per curiosità. Sono d’accordo su molte delle cose che sostiene il movimento. La mia era una provocazione destinata a cadere nel vuoto, e che speravo non raccogliesse alcun commento. Tutto qua.

  • Libertas-Re Supremo

    Ma che CAZZO di località è PADENGHE???!!!
    doVE si trova? a Padenghe? ma con -e- aperta à la lumbard, oppure con le -e- chiusa romana?

    • Libertas-Re Supremo

      Posso capire dicevate ; siamo stati a MILANO, ROMA, PADOVA, TORINO, FIRENZE, VERONA..
      Ma Padenghe!!! Padanghe! padunghe! padinghe! padonghe!

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