Oggi del contratto che lega Umberto Bossi e Silvio Berlusconi ne parlano tutti i giornali, ma il primo ad averlo scritto è Leonardo Facco, autore di “Umberto Magno”, una biografia non autorizzata del capo del Carroccio.
Venerdì prossimo, a partire dalle 20.30, presso la Sala S. Agostino in Palazzo Broletto (sede dell’Amministrazione Provinciale bresciana, in Piazza Duomo), Facco sarà ospite della “Lega Padana Lombardia” per la presentazione del suo libro.
Un’occasione unica per sentire in prima persona direttamente dalle sue parole, come si sono svolti i fatti, i perché ed i retroscena che – alla fine del 1999 – hanno portato la lega Nord tra le braccia del tycoon di Arcore, un abbraccio ancora oggi strettissimo.
“Umberto Magno”, prossimo alla terza edizione, è un’inchiesta approfondita sul fondatore della Lega Lombarda. Nel libro vengono svelati aneddoti esclusivi su Bossi e su come i suoi familiari abbiano sempre avuto a che fare con il partito ancor prima dell’avvento di Renzo Bossi.. Fatti, circostanze, avvenimenti – alcuni dei quali sconosciuti – sono suffragati da prove, testimonianze e documenti.
Leonardo Facco, giornalista ed editore, è stato militante e segretario leghista in Bergamasca ed ha diretto la redazione cultura del quotidiano “la Padania”.
Da l’intervista a lettera43.it
L’INTERVISTA A LUCIA ANNUNZIATA NON ANDATA IN ONDA. La storia è tornata alla ribalta domenica 2 ottobre, quando il giornalista Gigi Moncalvo, direttore della Padania dal 2002 al 2004 lo ha spiegato a Lucia Annunziata durante la trasmissione In mezz’ora. «Ma anche io, insieme con Mario Morelli (ex braccio destro del Senatùr ndr), lo avevo raccontato alla redazione di Potere nel marzo di quest’anno. E Morelli (morto un mese fa ndr) aveva spiegato per filo e per segno quello che gli aveva raccontato Bossi in persona».
Poi però l’intervista non andò in onda. «Forse perchè la Annunziata non voleva creare scompiglio nel periodo in cui Enrico Letta stava cercando di fare un accordo con la Lega per far cadere Berlusconi», ipotizza Facco, mostrando i messaggi scambiati con la redazione del programma di viale Mazzini diretto dalla Annunziata.
La incredibile vicenda della cessione segreta del simbolo di Alberto da Giussano è avvalorata anche da un documento datato 28 giugno del 2000, quando l’amministrazione di Forza Italia garantì presso la Banca di Roma una fideiussione di 2 miliardi di vecchie lire a favore del Movimento Politico Padano. Nel documento, tra le clausole, si può trovare anche la disposizione per la banca di far credito al Carroccio senza speciali autorizzazioni.
DOMANDA. Di cosa parlano queste due pagine con il simbolo del primo partito di Silvio Berlusconi?
R. Questo è il documento datato 28 giugno del 2000, che attesta su carta intestata di Forza Italia, l’accordo economico tra il signor Silvio Berlusconi e il signor Umberto Bossi.
D. Cosa dicono?
R. Giovanni Dell’Elce, allora amministratore di Forza Italia, ha firmato una pagina in cui c’è scritto nero su bianco di consegnare 2 miliardi al movimento politico Lega Nord. Il che dimostra che Berlusconi ha assistito economicamente la Lega in un momento molto delicato per le casse del partito.
D. Ovvero ?
R. La data non è casuale, era il 2000, anno in cui il movimento si trovava sull’orlo della bancarotta. Via Bellerio non aveva ossigeno, perchè la Lega aveva appoggiato il referendum proposto dai Radicali contro il finanziamento pubblico ai partiti, che passò. In quel momento si bloccarono tutte quelle entrate dal finanziamento pubblico.