Un figlio che non apprende dagli errori dei genitori è un figlio fallito. Un figlio che ripete le stesse azioni dei propri padri, senza rendersi conto che in questo modo sta scavando ancora più profondamente la propria fossa, è più pericoloso del proprio genitore.
Che la mia generazione (fine anni ’70 – ’80, quelli che stanno diventando genitori ora) fosse una “generazione fottuta” era una constatazione che ho fatto tempo addietro. Stiamo pagando i debiti contratti dai nostri padri, non avremo stipendi degni dei nostri lavori e avremo pensioni così basse che ci costringeranno a vendere le nostre proprietà (che probabilmente non ci saremo comprati da soli, ma che avremo ereditato) per pagarci le spese mediche e una badante.
Questa premessa nasce dalle spiacevoli dichiarazioni di componenti della mia generazione, miei colleghi medici, evidenti artefici acefali del “fottimento” della nostra generazione. Non me ne voglia il Segretariato Italiano Giovani Medici, ma davvero non ci siamo: comportarsi da sindacato e difendere le posizioni corporativiste altrui, aspirando ad accedervi al più presto attraverso corsie preferenziali, non aiuta certo il futuro di questo paese e dei giovani medici, che vi attribuite il potere di rappresentare senza mandato alcuno.
Arriviamo al dunque, cercando di mantenere lucida la mente e d’incanalare rabbia e indignazione verso un messaggio proficuo. Ricorderete le affermazioni del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, Amedeo Bianco, contrarie alle offerte scontate di prestazioni mediche sui siti web come Groupalia. Si presume che i giovani medici, che si affacciano al mercato desiderosi di guadagnare posizioni e farsi un nome nel panorama medico, dovrebbero difendere un regime di libera concorrenza.
Lo pseudo sindacato conservatore invece, sul suo sito ufficiale, apre attaccando la legge Bersani che ha eliminato i riferimenti tariffari minimi per le prestazioni mediche: “Questo sistema offre sicuramente un servizio concreto all’esigente e vorace mondo del consumismo, ma quando questo modo di fare marketing tocca l’ambito medico non ci si può esimere dal porsi dei legittimi interrogativi: commercializzare la medicina al punto da “svendere” le prestazioni mediche a “pacchetti” non è eticamente e professionalmente accettabile”. Tradotto in italiano, benino il libero mercato quando riguarda gli altri, ma non toccate il nostro monopolio (per i Socialisti: quello che è mio, è mio; quello che è tuo, metà per uno).
Il Segretariato Italiano Giovani Medici auspica quindi un ritorno del protezionismo che chiama “autoregolamentazione del fenomeno da parte della categoria”, ovvero dell’Ordine dei Medici, di cui il Segretariato è di fatto costola. In un impeto da restaurazione socialista, fa appello ai giovani medici, affinché “si costituisca un fronte comune finalizzato ad organizzare una piattaforma di confronto nell’ambito della quale si condivida un tariffario nazionale”. Questi piccoli medici pericolosi vorrebbero quindi ridare vita al tariffario minimo! Notate poi anche la terminologia da nostalgico sindacalismo: “piattaforma”, anche se priva del sempre verde aggettivo “rivendicativa”.
Paradosso, sinonimo di chi non capisce la situazione in cui la propria categoria vive, il Segretariato riconosce il sempre crescente tasso di disoccupazione dei giovani medici, che usciti dalle scuole di specializzazione si trovano senza lavoro, oppure sfruttati con stipendi che non superano i 12 euro netti l’ora. I Giovani Medici, però, commettono l’errore di confondere la causa con la conseguenza: una maggiore tutela da parte di governi e ordini professionali è sempre a favore di chi un posto di potere lo ha e che, sempre più tutelato, non permetterà ad altri di condividere la propria quota di mercato. E’ un regime di libero scambio che favorisce i migliori e offre più opportunità, a tutti.
La gravità delle affermazioni non risiede tanto nel punto di vista conservatore di un gruppo di individui, che hanno il diritto di manifestare le proprie idee, quanto nel fatto che solo questa voce si sia levata dai giovani medici, oltre quella del sottoscritto. Se i figli commettono gli stessi errori dei loro padri, cioè permettono che una élite si erga a rappresentante di una intera categoria, e non sono in grado di far rispettare i propri bisogni di vivere in una società aperta che dia loro la possibilità di vivere e crescere, allora un futuro diverso non è possibile.
Questo significa essere una “generazione fottuta”, fottuta dai padri stessi, che non ha nulla da offrire e che sarebbe auspicabile che non desse vita ad una prole, per non perpetrare nei decenni quel misfatto che sia chiama Socialismo corporativista.
e seppur in parte OT non ci dimentichiamo dei notai.
ma uno non può ricorrere ad una scrittura con gli avvocati della controparte?
@MARCO PAOLEMILI……..
Da tuo coetaneo o comunque della stessa generazione (1975),appoggio completamente ciò che hai detto,sia in relazione al settore specifico dove lavori,che in riferimento alla nostra generazione……..
io concordo, seppur di generazione e mestiere diversi
Dopo l’uscita da Confindustria per la Fiat probabilmente il prossimo passo sarà l’uscita dall’Italia. Agli italiani rimarranno la Confindustria, la Fiom, la Cgil. E l’altro reperto, più mediovale che dell’Ottocento, degli Ordini. Gli troveremo un posto vicino al Colosseo per farlo ammirare a frotte di turisti sghignazzanti. Sulla coglioneria italiota!!!
previsione per nulla fantasiosa
Citazione : commercializzare la medicina al punto da “svendere” le prestazioni mediche a “pacchetti” non è eticamente e professionalmente accettabile.
Questi stronzi degli ordini professionali trovano invece etico vendere il culo alle case farmaceutiche , quando accettano di prescrivere farmaci che , se non sono dannosi , sono inutili.
Dicono che gli ordini vigilano sulla deontologia dei loro iscritti : a loro chiedo , quanti dei loro iscritti beccati ad elargire pensioni di invalidità fasulle sono stati RADIATI DEFINITIVAMENTE ????
E dentro ci metto anche l’ Ordine dei Veterinari : anche loro farabutti come i medici.
Dicono che gli ordini tutelano il cliente : palle !
Altrimenti nei consigli degli ordini ci sarebbero i rappresentanti delle associazioni dei consumatori .