“La ricchezza alla fine divorerà se stessa: servono delle regole morali, dei principi, e credo che uno di questi sia cacciare dal tempio gli speculatori e dintorni.” (G. Tremonti)
Quando un ministro dell’Economia parla con toni degni di un mix tra un profeta e il mago Otelma, credo ci sia poco da stare allegri, soprattutto se deve gestire un debito da oltre 1.900 miliardi di euro.
Da tempo Tremonti (peraltro in ottima compagnia) ha preso l’abitudine di dare la colpa dei problemi dell’Italia agli speculatori e invoca l’istituzione di non meglio definite regole morali e principi, uno dei quali sarebbe, appunto, “cacciare dal tempio gli speculatori e dintorni”.
Non credo che quelli usati da Tremonti siano gli argomenti migliori con i quali attirare acquirenti a cui collocare circa 300 miliardi all’anno di titoli di Stato. Probabilmente invece di sentire prediche del genere, i potenziali acquirenti dei titoli del Tesoro italiano vorrebbero vedere approvati e rapidamente implementati dei provvedimenti idonei ad aggiustare in modo strutturale il bilancio dello Stato.
Anche se in molti sostengono che sarebbe indifferente farlo mediante maggiori entrate o minori uscite, io credo che seguire la prima strada sarà (visto che è quella preferita dal governo attuale e molto probabilmente da quello che lo sostituirà in tempi più o meno brevi) fallimentare, perché un ulteriore aumento della pressione fiscale strozzerà ulteriormente un’economia che già oggi si potrebbe eufemisticamente definire asfittica.
Non credo possa esistere alcun risanamento (nel settore pubblico quanto in quello privato) che non sia basato su un significativo taglio dei costi, a maggior ragione quando buona parte di tali costi è connesso ad attività tanto inutili quanto parassitarie.
Ma Tremonti disegna le manovre finanziarie di concerto con Bossi e Calderoli; il primo si presenta in canottiera e dito medio alzato verso chicchessia, il secondo sfoggia delle gote sempre più rosse. Ci sarebbe da ridere, se non fossimo già drammaticamente alla deriva.
Chiunque agisca, specula. Se agisci è perchè pensi e prendi decisioni, prendendo decisioni cambi il corso delle cose. Se tu vai al mercato del pesce, cerchi il miglio pesce al miglior prezzo. Hai fatto lo speculatore ittico !!!
E’ un vezzo classico della tirannia chiamata democrazia, individuare immaginifiche figure ed enti e attribuire loro le colpe e le responsabilità dei problemi e dei disastri prodotti dai parassiti della tirannia suddetta, Otelma-Tre-Morti compreso.
Lo speculatore finanziario !! Figura che secondo l’economia scientifica è colui che opera nel mercato con il fine di massimizzare i suoi profitti e rendimenti
I commercianti !!! che aumentano i prezzi a loro piacimento !!!
I petrolieri che approfittano con il costo alla pompa !! (mentre il 68 % del prezzo sono accise dello stato !!!)
e poi per finire l’evasore fiscale, il parassita della comunità !! come da spot televisivo
AMEN
Speculatori sono i fondi pensione,i fondi d’investimenti,le banche,i singoli risparmiatori.Santo iddio ! In borsa si va per speculare,al casinò a giocare,in banca a depositare e chiedere prestiti, ma è tanto difficile capirsi?
Otelmatremonti eleva una cortina di fumo.La solita tattica semantica.
Orbene, mettiamoci d’accordo su chi sono questi cazzo di speculatori.
Se, come sostengo io, mettiamo in questo insieme politici, elite italiota e clientele varie, allora Tremonti ha ragione.
Ma se, come sospetto, egli sta semplicemente tentando di distrarre l’attenzione del pubblico pagante come un qualsiasi magliaro di periferia, non ci siamo.